12

659 33 0
                                    

× "Non credevo giocassi a biliardo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

× "Non credevo giocassi a biliardo."

Melissa è piacevolmente sorpresa. Non si aspettava che un uomo, all'apparenza molto impegnato, coltivi molti hobby: la pesca, il calcio, il tennis, la lettura e anche il biliardo.

"Sono un tipo dalle mille risorse."

È da quando hanno finito la cena che Melissa e Mateo non fanno altro che parlare per conoscersi meglio. Hanno scoperto di avere alcune cose in comune e lati nascosti che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato. Nonostante si stia divertendo a questa serata un po' alternariva, la ragazza non può fare a meno di sentire lo sguardo di Paulo addosso. È come se le bruciasse la pelle.

"Quello lì mi sta sul cazzo." afferma l'argentino, non curandosi del tono di voce troppo alto e fregandosene se verrà sentito dal diretto interessato.

"SSSHHH! Vuoi abbassare la voce?" lo rimprovera Ginevra, dandogli uno schiaffetto sul braccio.

"Di cosa ti preoccupi? È troppo occupato a fissare Melissa per curarsi di quello che penso io di lui." sbuffa.

"Solo perché sei invidioso, non vuol dire che devi rovinare la serata a tutti." è singolare che Letizia si metta a fare la predica, ma crede anche lei che Paulo stia esagerando.

"Invidioso di chi? Di lui? E per cosa?" ridacchia a quelle parole.

"Ha ragione Leti, lui non è invidioso." Alessio guarda l'amico con aria provocante. "È fottutamente geloso."

"Chiunque lo sarebbe, la fissa come se non avesse mai visto una donna in vita sua." si lamenta, lanciando loro un'altra occhiata.

"Cazzate, non credo proprio che Mateo sia vergine." mormora la bionda mentre beve un altro po' del suo drink. "Ma forse Melissa sarà così fortunata da vederlo con i suoi stessi occhi."

"Così non aiuti." Jamison rotea gli occhi al cielo.

"Prima di andare a letto insieme dovranno camminare sul mio cadavere."

"Giusto, perché Melissa può venire solo a letto con te, vero?" sbuffa Ginevra, seccata dalle sue parole.

"Che cosa vorresti dire? Lei è sempre e solo venuta a letto con me, non sa nemmeno come sono fatti gli altri uomini."

"Ed hai ragione tu, nessuno può contraddirti ma non credo che ci sia bisogno della sottoscritta o di chissà chi altro per ricordarti che non hai alcun diritto di decidere per lei!" poggia con poca delicatezza il bicchiere sul tavolo. "È single e può fare quello che vuole e se tra le sue volontà rientra il farsi quel pezzo di gnocco spagnolo, non devi metterci bocca."

"Si può sapere qual è il tuo problema?"

È strano che Ginevra sia così rude e priva di razionalità. È sicuramente quel tipo di persona che si arrabbia parecchio alle volte ma è sempre posata e tranquilla, difficilmente si rivolge agli altri in maniera poco ortodossa. Oggi sembra aver fatto un'eccezione per uno dei suoi più cari amici. Nessuno può dire che non abbia ragione, ma sono tutti stupiti dal suo atteggiamento.

"Il mio problema è che la mia amica, quella che è stata con te, per mesi non è uscita di casa per evitare anche solo il remoto contatto con te perché soffriva. Poi sei rientrato nella sua vita ed hai iniziato a cercarla solo per soddisfare i tuoi piaceri da porco schifoso." biascica ed è chiaro a tutti che sia brilla, ma come si dice? In vino veritas.

"Che problemi hai a credere che Melissa sia stata l'unica a soffrire? Guarda che pure lui ci è stato male, ma ti ascolti quando parli?" Alessio prende le difese del suo amico che, d'altro canto, è rimasto attonito a quelle parole. Non se le aspettava.

"Ma sta' zitto, non sai nemmeno di cosa stai parlando." sbuffa e lo liquida con un gesto della mano.

"Ok, mi sa che è ora per tutti di tornare a casa." Jamison prova a ristabilire la calma.

"Tornateci voi a casa." sputa ancora acida, prendendo un altro drink.

"Dai Ginny basta, ti sentirai male così." Letizia prova a toglierle il bicchiere dalle mani ma non sembra funzionare.

"Perché? Hai paura che continui a dire altre verità?"

"E quali sarebbero queste verità?" preso dalla provocazione, il calciatore non si fa sfuggire l'occasione di iniziare una discussione.

"Fidati, è meglio per te se tengo la bocca chiusa in un posto così affollato." rotea gli occhi al cielo. "Non vuoi finire sulle copertine delle riviste di gossip domani."

"Ti credi tanto intelligente quando parli in questo modo? Credi di essere superiore solo perché non sbagli mai? Sai meglio di tutti che sei un casino e che fai solo finta di non creare problemi." ribatte, arrabbiato.

"Finiscila Paulo, non è il caso di dire queste cose. Ti abbassi solo al suo livello e basta, non ci guadagnerai nulla." prova a calmarlo Jamison, poggiando una mano sulla sua spalla.

"E tu chi sei per dire che creo problemi o che sono un casino? Chi cazzo ti ha mai dato tutta questa confidenza?" sbotta furiosa Ginevra, sbattendo un piede per terra per darsi più tono.

"Hai ragione, io non ne so nulla, ma possiamo sempre provare a chiamare Kevin e chiedere lui cosa c'è che non va in te, no?"

Ognuno ha il suo tallone d'Achille. In genere gli amici sanno quali sono le proprie fragilità e cercano di non farle pesare a chi hanno davanti. Poi ci sono momenti come questi, in cui la rabbia prende il sopravvento, si iniziano a tirare fuori vecchie storie e questioni, riaprendo cicatrici che si credevano chiuse definitivamente.
Il punto debole di Ginevra è la relazione passata con Kevin, un ragazzo che non vede e non sente da ormai anni.
Il punto debole di Paulo è la relazione passata con Melissa.
Tutti e due lo sapevano ma si sono attaccati comunque e, quando qualcuno sfiora la tua più grande debolezza, ti metti sulla difensiva, ti arrabbi e magari urli anche, fai finta che non ti faccia male ma dentro stai male.

"Vattene a fanculo, Dybala!" con le lacrime agli occhi Ginevra getta in terra il bicchiere in vetro che si frantuma e corre fuori dalla porta.

"Aspetta!" le va dietro Letizia.

Melissa, attirata da quel rumore e dalle urla dell'amica, cerca di capire cosa sia successo, interrompendo la conversazione con Mateo. Vede Alessio e Jamison scuotere la testa mentre cercano di raccogliere i cocci, mentre Paulo se ne sta seduto con le mani chiuse in due pugni e i nervi a fior di pelle.

"Ma che cosa le hai fatto?" il suo tono non è per niente pacifico: è benzina gettata su un fuoco già acceso.

"Perché per te è sempre colpa mia?!" esclama infatti. "Vaffanculo Melissa, sei diventata intollerabile." e poi se ne va via anche lui.

. . .

÷ - DIVIDERE / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora