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× Era iniziato tutto in un giorno come gli altri

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× Era iniziato tutto in un giorno come gli altri. Paulo, nuovo all'Italia, in attesa dell'inizio del campionato, stava camminando verso il parchetto in cui si esercitava parallelamente agli allenamenti che svolge con la squadra. Aveva le cuffie nelle orecchie, la musica a tutto volume che gli infondeva aria di casa, quella casa lontana. Aveva superato il cancello cigolante del parco palermitano e, sui gradoni su cui di solito andavano a sedersi le persone che guardavano le partitelle organizzate dai ragazzini, c'era seduta una sola persona. Una ragazza. Lunghi capelli castani, occhi chiari, verdi per essere precisi. Indossava anche lei le cuffie, un paio di jeans chiari e una canottiera nera che aderiva perfettamente al suo busto. Aveva gli occhi puntati sulle pagine del libro che teneva in mano ed era assorta nella lettura.

Non badò molto a lei ed iniziò ad allenarsi.

Passarono diversi minuti affinché la ragazza si accorgesse di non essere sola e, alzando lo sguardo dalle righe, notò quel ragazzo mai visto prima palleggiare con maestria. Rimase per un po' a guardarlo. Il sole illuminava la sua pelle abbronzata, i capelli castani dal ciuffo spettinato, gli occhi chiari, un mix tra il verde e l'azzurro, le labbra leggermente dischiuse. Pensò subito che fosse un bel ragazzo e sorrise leggermente quando le note di 'Call Me Maybe' iniziarono a farsi largo nelle sue orecchie. Si sentiva un po' come Carly Rae Jepsen, stregata dal ragazzo appena conosciuto, ma non avrebbe avuto il coraggio di creare uno scenario come lei. Ridacchiò al ripensare al finale del videoclip e chiuse il libro rimasto aperto sulle sue gambe. Distolse immediatamente lo sguardo quando si rese conto che quel ragazzo aveva iniziato a guardarla e così notò immediatamente l'ora sull'orologio. Era tardi e se non si fosse sbrigata a tornare a casa, si sarebbe beccata una strigliata da parte dei suoi genitori. Raccolse velocemente tutte le sue cose e sistemò poi lo zaino sulle spalle, iniziando a scendere velocemente i gradini.

"Melissa!" urlò la voce di qualcuno, attirando la sua attenzione.

Paulo la osservò, scoprendo dunque il suo nome. Notò poi un ragazzo in sella ad una motocicletta, le braccia tatuate, i capelli castani e rasati ai lati che sorrideva a Melissa. Lei gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, salendo poi in sella alla moto, indossando il casco e tenendosi dai fianchi di quel ragazzo. Prima che potesse mettere in moto lanciò un'ultima occhiata al campo da calcio ed incontrò direttamente gli occhi di quel ragazzo sconosciuto. Si sorrisero e poi lei andò via con suo fratello maggiore. Paulo credeva fosse il suo ragazzo.

Si incontrarono altre due volte al parco e non si rivolsero la parola nemmeno quella volta. Si limitarono a guardarsi, soprattutto quando uno dei due era troppo concentrato su altro per badare allo sguardo dell'altro. Si sorrisero altre volte. Parlarono per la prima volta ad una specie di festa organizzata da un amico di Paulo e l'amico di un'amica di Melissa, quando furono presentati. Nessuno dei due nominò il parco quella sera e, stando in compagnia della cerchia di quei ragazzi, Paulo scoprì altre cose su di lei. Aveva 17 anni, studiava al liceo scientifico, il suo colore preferito era l'azzurro, aveva un fratello maggiore che lavorava come tatuatore, un  cane di nome Bobby e una tartaruga di nome Franklin, come l'omonimo cartone animato. Le piaceva ascoltare la musica, passeggiare, leggere, andare al mare e mangiare il gelato in riva alla spiaggia, mentre odiava correre, stancarsi e aver a che fare con le persone antipatiche.

Presto iniziarono ad uscire nella stessa comitiva e, ogni volta, passavano il tempo a conoscersi meglio.

Quella fu l'estate migliore della loro vita.

Si conobbero di più e il parco era il loro punto di ritrovo: accadeva spesso, anche all'inizio del campionato e della scuola, che si ritrovassero lì, come al solito. Lei seduta a guardarlo, lui intento ad allenarsi e lanciarle qualche sorriso. La sera dei 18 anni di lei, in riva al mare, non fecero altro che guardarsi e presi dall'ebbrezza dell'alcol, ballarono insieme una canzone in francese di cui nessuno dei due capì una sola parola.

Fu solo questione di mesi e capirono di essersi presi una grande cotta, una forte sbandata che Paulo confessò una sera, dopo la festa di compleanno della migliore amica di Melissa, sulla spiaggia, sotto le luci delle stelle.

Quella sera si diedero il loro primo bacio e decisero di provarci.

Paulo aveva visto Melissa crescere, cambiare, diventare ancora più bella. Finita la scuola l'anno dopo, la vide prendere in mano la sua vita e cominciare l'università. Fecero l'amore per la prima volta, quando lei si sentì finalmente pronta per affidargli la sua innocenza e fu perfetto. Il tempo che Melissa passava a casa di Paulo era ben maggiore rispetto a quello che spendeva tra le pareti di casa dei suoi genitori e così, dopo un anno e mezzo dal loro fidanzamento, seppur presto, decisero di provare una convivenza. Ivan, il fratello di maggiore di Melissa, aiutò la sorella a convincere i genitori, un po' titubanti, riuscendo poi a trasferirsi.

Poco prima degli ultimi esami per la laurea triennale della fidanzata, Paulo aveva ricevuto la notizia dell'interessamento della Juventus nei suoi confronti e accettò la proposta. Senza nemmeno pensarci due volte, Melissa lo seguì e a Torino proseguì con gli studi, riuscendo a laurearsi a titolo definitivo qualche anno dopo. L'argentino, nel mentre, divenne un campione acclamato dai vari campionati e dalle varie tifoserie, anche quelle avversarie. Tutto andava bene.

Fine 2019, però, le cose iniziarono a vacillare.

Per il lavoro, nessuno dei due aveva più molto tempo da dedicare all'altro e, spesso, le incomprensioni portavano a litigi, discussioni.

Poi lo scoppio della pandemia che costrinse tutti a stare in casa. In quel momento avevano tutto il tempo del mondo e così le cose sembrarono aggiustarsi lentamente.

All'inizio del 2021 fu sganciata l'ennesima bomba, un brutto litigio che andava a riaprire vecchi discorsi ormai chiusi e che portò entrambi a prendere la drastica decisione di mettere un punto alla loro relazione. Dopo 9 anni insieme.

Per qualche mese entrambi evitarono di uscire con gli amici per evitare di incontrarsi, fecero finta di nulla.

Fino a quella sera.

Quella sera Melissa aveva deciso di uscire per distrarsi, pensare ad altre cose, staccare la spina dal lavoro e divertirsi un po'. Era in compagnia delle sue amiche e rabbrividì quando vide Paulo seduto insieme al resto della sua, anzi della loro, comitiva. Le sue amiche le dissero di non pensarci e così presero posto lontano da loro. Anche il ragazzo notò la presenza della ex fidanzata e, per tutto il tempo, non fece altro che guardarla, stretta nel suo vestitino bianco, alienandosi completamente dai discorsi degli amici.

Fu un lampo.

Gli dava fastidio la confidenza con la quale un ragazzo, non aveva idea di chi fosse, si era seduto vicino a lei ed aveva iniziato a parlare, a parlare e ancora parlare. Come se si stessero raccontando la storia della loro vita. Si trattenne a malapena quando le poggiò una mano sulla gamba e la vide a disagio, ma rimase zitta. Poi le dita iniziarono a salire e toccarle la coscia. Melissa trovò una scusa, si alzò e iniziò a camminare verso il bagno. I suoi amici non fecero in tempo a vederlo alzarsi che Paulo era già fuori dalla porta, ad aspettare la ragazza. Il nodo alla gola non appena lo vide ad aspettarla.

Iniziò lì l'ennesima discussione. A lui cos'importava cosa faceva lei con gli altri se non stavano più insieme? Glielo voleva chiedere, ma le parole le morirono in gola quando i suoi occhi, dalla vista leggermente sfocata a causa dell'alcol e delle lacrime che minacciavano di uscire, lo videro passare una mano tra i capelli in modo infastidito, gli occhi chiari brillare sotto la luce fioca del corridoio scuro e la camicia quasi interamente aperta per il caldo. Paulo ricambiò quelle occhiate e, chiudendo gli occhi, sentiva le forme del suo corpo, messe in risalto dal vestito bianco, sotto le mani.

E così iniziarono a baciarsi con foga, con passione quasi disumana. Paulo le strinse le cosce e la portò sul retro, sbuffando quando lo vide pieno di gente ubriaca. Tastò le tasche e sentì le chiavi.

Consumarono quella passione sui sedili posteriori della sua auto. Si toccarono con avidità, voglia di possedersi.

Da quella notte in poi, tutto fu uguale.

. . .

÷ - DIVIDERE / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora