forty

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bene, credo che manchino tre capitoli (compreso questo) alla fine della storia ma

HAHAHAHA CHI VOGLIO PRENDERE IN GIRO conoscendomi ne verranno fuori altri cinquanta okay bYEEEE

☼ elliot's pov ☼

"mi raccomando, elliot, comportati bene. non voglio venire a sapere che sei finita in prigione o che sei stata presa a calci da un canguro."

"mamma! hai davvero una così bassa opinione di me? mi ferisci nel profondo, sai"

"certo, ad ogni modo, stai attenta e ricordati di chiamare. ti voglio bene, tesoro" dice mia mamma, baciandomi le guance.

"io nel frattempo cercherò di non morire di invidia, videochiama ogni tanto, voglio sapere se tu e calum concludete qualcosa" dice liz, dandomi una gomitata leggera nel fianco.

"liz! devo ricordarti che c'è mia mamma?" sussurro.

"concludere cosa, tesoro?" dice mia madre, con un sorrisetto consapevole.

"non fare finta di non saperlo solo per potermi mettere in imbarazzo."

lei e liz si mettono a ridere.

anche se non ho esattamente capito cosa ci sia di divertente.

"perché state ridendo esattamente?" chiedo, mentre negli altoparlanti viene annunciato il mio volo. "oh, devo andare. ci sentiamo appena atterro" sorrido, abbracciando prima mia mamma e poi liz.

"mi mancherai, tesoro. comportati-" ripete mia madre, come se non avessi ancora capito.

"tranquilla mamma" la rassicuro, allontanandomi da loro.

"elliot, la valigia" dice liz, mentre mi allontano.

"l'ho messa sul nastro che c'era al banco check-in-"

"il bagaglio a mano, deficiente" sbuffa, raggiungendomi con la mia valigia.

ah, giusto.

non giudicatemi, sono emozionata. tra poco - okay, non poi così poco dal momento che il viaggio dura circa 14 ore, ma non è questo il punto - arriverò in australia, che è il mio sogno da più o meno tutta la mia vita. senza contare che sarò insieme ai 5sos.

la mia vita è davvero completa.

-- { i viaggi in aereo sono noiosi quindi nah }

dopo aver passato più di mezza giornata in un dannato aereo, esco finalmente e riesco a prendere un po' d'aria.

seriamente, non sono abituata a viaggi così lunghi. sono sfinita.

riaccendo il cellulare per chiamare mia mamma, che fortunatamente risponde subito. non ho idea di che ora sia a los angeles.

"tesoro, tutto bene? com'è stato il viaggio?"

"palloso, mamma. non sapevo cosa fare, ho guardato l'ultima stagione di american horror story per la seconda volta, evan peters sembra sempre più bello" rispondo, sbadigliando, "hey, non è che puoi dire a liz che la chiamo su facetime appena sono in hotel con il wifi? lo farei subito, ma credo di star spendendo una fortuna solo per questa telefonata."

"certo, glielo dico io. ora vai a riposare, sarai stanchissima. richiamami dopo tesoro."

"certo, ci sentiamo mamma. ti voglio bene, ciao" la saluto, chiudendo la telefonata.

compongo poi il numero di luke, dal momento che è lui che deve venirmi a prendere insieme a michael e ashton.

"pronto?" dico, quando risponde.

"ciao elliot" risponde michael. non so perché stia parlando lui al posto di luke, ma di sicuro non mi posso lamentare.

"ehi, michael. io sono appena arrivata in aeroporto, voi dove siete?"

"girati" risponde lui, e alle sue parole non posso fare a meno che sorridere. mi giro, e non trovo nessuno alle mie spalle.

"michael, che cazzo?" chiedo, e sento michael ridere. crede di essere divertente? perché non lo è affatto.

"volevo che tu ti aspettassi di trovarci quando invece non c'era nessuno" continua a ridere.

"dai, michael! si è appena fatta un viaggio piuttosto lungo, non è il momento di rompere le palle" sento dire ashton, "elliot, noi stiamo parcheggiando adesso, ci vediamo tra pochissimo."

"perfetto, a tra poco allora" annuisco, nonostante non possano vedermi. mi rendo conto della stupidità del mio gesto solo dopo aver chiuso la telefonata.

ripeto, ho passato 14 ore in un aereo. sono ancora frastornata.

mi siedo su una panchina, aspettando i ragazzi, che fortunatamente arrivano pochi minuti dopo.

"elliot!" mi saluta ashton, agitando il braccio. faccio un cenno con la testa, sorridendo mentre cammino verso di loro.

"ehi, ragazzi" li saluto, abbracciandoli uno alla volta. "come va?"

"tutto bene, tu piuttosto? il viaggio è stato pesante?" chiede luke, "vuoi una mano con la valigia?" aggiunge poi.

"se non ti dispiace" sorrido. "comunque è stato abbastanza pesante come viaggio, sì. non ero mai stata in aereo così a lungo."

"mh, in effetti neanche noi ci siamo ancora abituati. il jet-lag è uno schifo" dice michael con una smorfia.

"beh, che ne dite se ci avviamo? è ormai tardi, e tu elliot dovresti riposare" dice ashton, che sembra il più stanco dei tre.

annuisco, e tutti e quattro ci avviamo verso l'auto dei ragazzi.

--

che cazzo è sta roba??!?!3£:!:

so che fa schifo ma !! sono troppo stressata !! colpa della scuola !!

e sono triste perché io e la mia amica non siamo riuscite a prendere i biglietti per halsey e per questo voglio piangere okay lasciamo stare

ci ho messo tre anni per scrivere sto capitolo - che peraltro fa cagare - perché non mi ricordavo più cosa era successo hahahahha

>>>>> ho delle belle unghie ciao

// aggiornamento delle 10.30qualcosa : mi è venuto un crampo al piede fUCK MY LIFE

casuality ; cthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora