eight

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☼ elliot's pov ☼

"cosa ti ha fatto pensare di non dovermi dire del concerto?" chiede liz, con uno sguardo severo sul viso. appoggia una mano sul suo fianco.

oh no, le cose iniziano a mettersi male.

"credevo ti avrebbe dato fastidio" mi giustifico, con lo sguardo rivolto verso il basso.

"mi ha dato più fastidio venirlo a sapere per caso da tua madre. non mi sarei arrabbiata per una cosa simile, dovresti saperlo."

sorrido, sollevata. non mi andava proprio di litigare con liz, e sono contenta che per lei sia tutto a posto.

il mio telefono squilla, avvisandomi che mi sta chiamando qualcuno. controllo il numero, è calum. mi chiedo perche mi stia telefonando. mi allontano da liz, accettando la chiamata.

"pronto?" dico, cercando di restare calma. sono in un luogo pubblico, non posso comportarmi da malata mentale.

"ciao" mi saluta "volevo chiederti se ti andava di incontrarci? magari oggi pomeriggio?"

oh mio dio calum mi sta chiedendo di uscire oh mio dio

"certo" rispondo senza esitare, cercando di stare ferma dove sono.

ho voglia di saltellare in giro per la scuola.

"ti mando un messaggio con l'indirizzo?"

"perfetto" annuisco, anche se lui non può vedermi.

"bene, a più tardi allora" mi saluta.

"a dopo" ricambio, chiudendo la telefonata e andando verso il mio armadietto. liz è già entrata in classe, ma me lo aspettavo. non le piace arrivare in ritardo.

in ogni caso, non mi dà fastidio essere rimasta sola. devo darmi una calmata prima di poter affrontare delle lunghe e noiose ore di scuola, che passerò per la maggior parte a dormire. a mia discolpa posso dire che non riesco ad addormentarmi se sono troppo agitata.

entro in classe, sperando che l'insegnante debba ancora arrivare.

ovviamente, è già qui.

oh, un momento.

questa non è la mia classe. è il laboratorio di biologia.

"cosa ci fa lei qui?" chiede il professore, guardandomi con un'espressione leggermente sconcertata.

improvvisa, elliot, puoi farcela.

"oh niente, volevo solo ricordare alla classe che le balene, al contrario di quello che molti potrebbero pensare, sono mammiferi e non pesci. grazie per l'attenzione, arrivederci" dico con voce seria, girandomi e uscendo nuovamente.

dichiaro il capitolo delle balene chiuso.

o forse no, chi può saperlo.

cammino per il corridoio, poco distante dalla mia classe - quella giusta, si spera - quando vado a sbattere contro un ragazzo. ci guardiamo per un istante e...

oh, vorrei non averlo fatto.

è uno di quei tipi con cui è meglio non stabilire un contatto visivo.

è uno di quelli che ci proverebbero anche con un sacco della spazzatura [[ N/A - aka io ]], tanto per capirci.

"ehi, tesoro, sei per caso un angelo del paradiso?" chiede, alzando le sopracciglia ripetutamente.

ew, viscido.

"sì, vengo dal paradiso. sono morta un secolo fa, proprio come la battuta che hai appena fatto" sbuffo, allontanandomi subito.

oggi la sassy queen che è in me sta dando il meglio di sé. [[ HO FATTO LA RIMA SONO UN MITO ]]

-- [[troppo pigra per descrivere la giornata di scuola]]

"allora, poi mi passi gli appunti di scienze?" chiede liz, mentre ci dirigiamo verso l'uscita insieme ad altre centinaia di studenti.

"a cosa ti servono gli appunti?"

"a studiare?" dice, retorica "lo sai che la settimana prossima c'è il compito, vero?"

certooooooo

che no.

sai, liz, quando una persona sta dormendo non sente se ci sono compiti o no.

"oh, ma a cosa ti servono gli appunti quando ti basta dire che le balene sono mammiferi e non pesci?" esclamo, alzando entrambi i pollici.

avevo detto forse, amici.

ma ora dovrei davvero smetterla con le balene.

potrei parlare dei kiwi. i kiwi sono sia dei frutti che degli animali, che cosa buffa.

oh, e le persone neozelandesi vengono chiamate kiwi. non sto assolutamente pensando a calum ora, no no.

"senti, se non vuoi passarmi gli appunti basta dirlo" sbuffa lei.

"il punto è, amica mia, che io non ho appunti. e poi, tu dovresti avere gli appunti."

"lasciamo stare, che è meglio. devo andare, ciao" mi saluta, dandomi un bacio sulla guancia. ricambio il saluto, uscendo finalmente da scuola. mi dirigo verso il parcheggio, cercando di trovare in fretta la mia auto. voglio andare a casa e pisciare. sapete com'è, la mia vescica è più piccola di quella di uno scoiattolino.

anche se non sono sicura di quanto esattamente sia grande la vescica di uno scoiattolo.

credo che eviterò la ricerca su questo argomento.

entro in macchina, mentre mi arriva un messaggio. è di calum, mi ha scritto l'indirizzo e l'orario per oggi pomeriggio.

non credevo se ne sarebbe ricordato, insomma, credo che una rockstar internazionale abbia di meglio da fare durante il giorno piuttosto che ricordarsi di uscire con una tizia strana che ha appena conosciuto. anche se, in realtà, ci conosciamo da un mese. ma non credo che questo cambi molto le cose.

arrivo finalmente a casa, entrando di corsa e buttando lo zaino da qualche parte vicino al divano.

"con un po' di grazia, magari" mi urla mia mamma. la ignoro, entrando in bagno.

e finalmente piscio in pace.

--

non so cosa sia sta cosa e sarà anche piena di errori, perdonatemi.

comunque, cagatemi un secondo per piacere

volevo solo ringraziarvi un sacco perchè questa storia è la numero 104 tra le fanfiction, ma cosa siete woah. siete dei fenomeni

davvero, grazie mille, e grazie di tutti i commenti che scrivete perchè giuro che li amo e li leggo tutti; solo che non rispondo perchè voi siete simpaticissime e io sono gnew e ho paura di fare figure di merda

grazie grazie grazie

vi amo ciao

oh si e prima che mi dimentichi voglio fare un piccolo sondaggio:

preferite le fanfiction più "serie" o quelle più "divertenti(?)"?

VI PREGO RISPONDETE

GRAZIECIAO c:

casuality ; cthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora