thirty-five

5.6K 406 176
                                    

non so cosa ho scritto perchè mi sento iperattiva quindi probabilmente sarà pieno di errori MAAAA questo è la continuazione dal capitolo precedente okay ciao a tutti

☼ elliot's pov ☼

io e calum entriamo nel bar in cui ci eravamo dati appuntamento, che fortunatamente è quasi vuoto. ci sediamo a un tavolo abbastanza isolato, guadagnandoci un'occhiataccia dal barista.

tranquillo amico, siamo gente a posto.

più o meno.

"elliot, mi sei davvero mancata" ripete calum, grattandosi il retro del collo.

"l'hai già detto" sorrido, prendendolo in giro. non che mi dispiaccia sentirglielo dire, comunque. è una cosa davvero dolce.

"lo so, ma volevo farti capire che mi sei davvero mancata tantissimo. e purtroppo nei prossimi giorni non potremo vederci più di tanto perchè sarò impegnatissimo, mi dispiace" dice, appoggiando la sua mano sulla mia.

"non essere dispiaciuto, cal. è il tuo lavoro, e rendi felici milioni di persone facendo questo lavoro. compresa me"

"e non è l'unico modo in cui potrei renderti felice" risponde con un sorrisetto.

oh, ci credo.

"vorrei rispondere con un altro doppiosenso ma la mia mente non era preparata a questo" dico, sistemandomi i capelli.

"ti sorprendo sempre, huh?"

"già."

"lo immaginavo" ride.

parliamo per un po' di tempo, e vedo entrare alcuni clienti, principalmente vecchi.

okay, forse vecchi è un termine un po' maleducato.

ma dopotutto chissenefrega???

non io.

"che ore sono?" chiede calum. "devo assolutamente tornare dai ragazzi per le quattro e mezza."

"sono le quattro, credi di farcela?" rispondo, controllando l'orario sul suo cellulare. guardo di nuovo lo sfondo, spalancando gli occhi.

"calum, siamo noi due" dico, con un sorriso enorme stampato sul viso. è la foto che avevamo fatto insieme la prima volta che l'avevo incontrato, quella in cui lui mi baciava la guancia.

"no, siamo io e una zucchetta" ribatte, con un sorrisetto.

testa di cazzo.

"ci risiamo? io. non sono. rotonda. e arancione." sbuffo, dandogli una sberla scherzosa sulla spalla. "e comunque in quella foto sono orribile."

"bene, ciò significa che ora usciremo e ci faremo una foto meravigliosa così potrò usarla come sfondo, ci stai?"

"perchè deve per forza essere inclusa la mia faccia e non puoi usare come sfondo-" mi blocco, non sapendo come continuare. non ho mai pensato a come potrebbe essere lo sfondo dei ragazzi.

"no, ora andiamo fuori. forza, muovi il culo" esclama, alzandosi.

alzo gli occhi al cielo, imitandolo e seguendolo fuori. una volta usciti, calum prende il cellulare e apre la fotocamera.

"sorridi e di' zucchetta"

"oh, crepa" rido, mentre scatta la foto.

"un'altra" dice, scattandone un'altra.

fa almeno altre cinque foto, prima che si renda conto che si sta facendo tardi.

"elliot, dal momento che ho paura che non ci vedremo quasi per niente nei prossimi giorni, voglio che tu sappia che mi mancherai"

casuality ; cthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora