thirty

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questo capitolo è spazzatura seriamente mi dispiace ma nella n/a in fondo c'è lo spazio per insultarmi yuppp !!!

☼ elliot's pov ☼

apro lentamente gli occhi, infastidita da un raggio di sole che mi arriva in faccia.

sento un braccio intorno alla mia vita, e mi rendo conto che è calum che dorme vicino a me, con il petto appoggiato alla mia schiena. senza maglietta, per di più.

questo non mi dà assolutamente fastidio.

chiudo di nuovo gli occhi, appoggiando la testa sulla sua spalla. respiro profondamente, chiedendomi se tutto questo sia reale.

seriamente, come ha fatto calum a sopportare le mie cazzate per tutto questo tempo?

rido piano tra me e me {{ elliot solo i malati mentali lo fanno }}, lasciando un bacio leggero sulla sua mascella prima di alzarmi dal letto per andare in bagno a lavarmi i denti.

ho come il vago sospetto che il mio alito sappia da topo morto, ma non parliamo di questo!

una volta che la mia bocca è finalmente a prova di bacio - e non posso negare che ci spero, in un bacio, con calum, ma comunque - torno in camera, trovando calum che si stiracchia.

awww, tesorino.

"buongiorno, zuccherino" sorride, parlando con la voce roca.

"smettila di chiamarmi con nomi di cibo" rido, camminando verso di lui e rimettendomi tra le coperte.

"aw, ma è carino" risponde, mettendo il broncio. "okay, in realtà ho solo fame."

non è l'unico in realtà.

"non so se ho abbastanza roba per preparare la colazione" mi stringo nelle spalle, riappoggiando la testa sul cuscino. "oltretutto dovrei alzarmi e non ne ho voglia."

"ohh, avanti. non puoi tipo andare a prendere un vasetto di nutella con due cucchiai?" chiede, giocando con i miei capelli.

haha.

no.

"scordati di trovare nutella in questa casa" rido, scuotendo la testa, "né a me né a mia madre piace."

"COSA?" esclama, "QUALI SONO I TUOI PROBLEMI?"

non ho nessun problema io.

"noi due abbiamo chiuso" sbuffa, incrociando le braccia al petto. "prima la vegemite, poi questo. non so neanche perché continuo a parlare con te."

"io non..." mormoro, con gli occhi spalancati.

non è serio, dico bene?

"oh, scherzavo tesorino" mi prende in giro. "allora, la colazione?"

"forse potrei fare i pancake, ma la cucina è così lontana..." inizio a dire.

sento il braccio di calum prendermi per la vita e mettermi sulla sua spalla.

"calum mettimi giù" rido, colpendogli la schiena.

"assolutamente no" risponde "voglio quei pancake."

"e serviva fare tutto questo?"

"sì, perchè so che sei troppo pigra per alzare il culo dal letto."

"beh, sappi che ora il mio culo è fin troppo in alto."

"zitta" ride, rimettendomi giù. "allora, da dove incominciamo?"

"incominciamo?"

cioè, noi due?

beh, in effetti ha senso. credo che lui sia più bravo a cucinare di me; non che ci voglia molto.

apro il frigo, prendendo gli ingredienti che servono.

"buongiorno el- perchè c'è calum hood in mutande nella mia cucina?" sospira, passandosi una mano sul viso.

wow, finalmente si è ricordata il suo nome completo.

facciamole tutti un applauso.

"ha dormito qui" rispondo.

"oh, capisco. calum, caro, se state per cucinare qualsiasi cosa, stai attento che elliot non bruci, rompa, o tagli nulla."

perchè ha così poca fiducia in me?

ho bruciato una padella solo una volta.

"scusi?" chiede lui, guardandola a metà tra il divertito e il confuso.

"dico solo, che non voglio ritrovare la cucina in fiamme più tardi. vedi le tende là in fondo?" spiega, indicando la finestra.

"um, non ci sono tende?"

"esattamente" risponde lei, al che calum si gira verso di me e scoppia a ridermi in faccia.

okay, forse la padella non è l'unica cosa che ho bruciato. ma non mi sembra il caso di prendermi in giro così tanto.

mia madre esce dalla cucina, lasciando me e calum di nuovo soli.

"avanti, questi pancake non si prepareranno certo da soli" esclama calum, battendo le mani.

--

"batti il cinque, elliot!" esclama cal quando la nostra fila di pancake è finalmente terminata. "non ne abbiamo bruciato neanche uno, sono così orgoglioso di me stesso. con ashton le cose vanno sempre a finire male."

"io non sono ashton, infatti" ribatto, facendo schioccare le dita.

"giusto, tu hai un sedere decisamente più bello."

ovviamente, perché noi due abbiamo i culi uguali- un momento.

questo significa che mi guarda il culo.

in circostanze normali mi sentirei offesa, ma in questo caso....

voglio dire, stiamo parlando di calum hood.

"grazie?" dico, inarcando un sopracciglio.

"non fare quella faccia, era un complimento."

"ohh, grazie mille allora" rido, alzando gli occhi al cielo, "anche il tuo sedere è più bello di quello di ashton, ma non dire in giro che l'ho detto."

È APPENA PARTITA TEENAGERS AYYYY OKAY ME NE VADO IGNORATEMI

"modestamente me lo dicono tutti" ammette, facendo un finto inchino.

"vantati sai" rispondo, mettendo le mani sui fianchi.

"in realtà potresti vantarti anche tu" riflette, "perchè sai, la storia dei culi uguali e tutto il resto."

quindi lo ammette anche lui. era ora.

"comunque, credo sia il caso di mangiare i pancake prima che si raffreddino" esclama, avvicinandosi al piatto.

lo imito, iniziando a fare colazione.

"elliot, questi pancake sono buonissimi. sposami e cuciniamoli per il resto delle nostre vite."

calum, io ti prendo sul serio e non me lo faccio ripetere due volte.

"subito, dammi solo il tempo di fare le valigie. tu nel frattempo vestiti, oppure no, come vuoi. sarò pronta in cinque minuti!"

"stai iniziando a preoccuparmi" dice, con un'espressione indecifrabile.

inizio a preoccuparlo solo adesso?

questo è un record.

"ohhh, e perchè?"

"mhmm, forse perchè TI STAI COMPORTANDO DA MANIACA?" esclama, alzando le braccia, "oh, tutto questo lo dico con affetto."

"naturalmente, con affetto."

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→ questa è l'apposita riga per insultarmi ←

e scusate gli errori ma quando scrivo sono tipo iperattiva e devo rileggere tre o quattro voltw per correggere tutto haha

casuality ; cthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora