5. La notte delle streghe

3.8K 136 169
                                    

⚠️⚠️⚠️
TW tentato stupro!

Pov Sara

Il venerdì seguente uscii a fare colazione con Leonardo. Quando gli scrissi per confermare l'appuntamento, aveva risposto felicissimo e a colazione mi aveva portato persino una rosa.

Sorrisi a vederlo così tenero ma misi di nuovo in chiaro che non si doveva creare aspettative.

Bevvi il mio cappuccino e mangiai la mia brioche chiacchierando delle lezioni e dei prossimi eventi che ci sarebbero stati a Perugia.

Usciti dal bar faceva un freddo allucinante, stava arrivando novembre e l'inverno si faceva sentire, in più era iniziata una leggera pioggerellina.
Tirò fuori l'ombrello dal suo zaino e, restando fuori per metà, fece in modo di non farmi bagnare.

Arrivati in università, Leonardo aveva metà del giacchetto completamente bagnato e mi offrii di accompagnarlo in bagno.

A metà corridoio, però, lui mi prese la mano facendomi fermare, colto probabilmente da un moto di coraggio. Io intuii dove voleva andare a parare e lo baciai per prima.

Non c'era niente di male in un bacio; andava ad entrambi, perché fermarsi?

Mi spinse contro il muro tenendomi le mani sui fianchi.
Baciava bene, non usava troppo la lingua ma era piacevole.
Ci staccammo un po' straniti e lui esordì:
"Mi hai baciato tu per prima".

"Perché tu non lo volevi?" dissi maliziosa.

"Lo volevo da tre anni, Sara" sospirò.

"E ti è piaciuto?" lo provocai.

"Molto" rispose senza fiato.

"Allora possiamo continuare a farlo".

"Hai detto di non volere una relazione" ribatté confuso.

"Serve una relazione per baciarsi?".

"Ah... no, presumo".

"Se ti va bene così, ogni tanto si può fare".
Probabilmente mi stavo cacciando in un guaio, era una sorta di relazione stabile?

"Quindi saremmo... scopamici?" chiese lui.

"Chiamalo come vuoi, non sono fan delle etichette, io".

"Però uscirai anche con altri" sottolineò, quasi dispiaciuto.

"Probabilmente sì" ammisi, non volevo rinunciare all'ebbrezza del sabato sera.

"Ci penserò" sospirò lui.

Lo baciai di nuovo sulle labbra e, guardando l'orologio, scappai a lezione.

Assaporavo già il momento in cui l'avrei detto alle altre.

La reazione di Giulia e Francesca fu esattamente come me l'aspettavo: prima mi guardarono scioccate, poi urlarono insieme che le avevo tradite e poi si misero a ridere.
"Porca miseria, Sara! Una ne fai e cento ne pensi" esordì Giulia mentre fumava.
"Non avevi smesso, tu?" la presi in giro io.
"Sì, poi a furia di vedere Francesca fumare ho ricominciato".
"Ah, sarebbe colpa mia adesso? Se io mi rasassi a zero lo faresti anche tu?" la rimbeccò, piccata, l'altra.
"No, perché non vorrei diventare brutta come te".
Alla fine scoppiammo tutte a ridere, eravamo un bel trio.

La sera seguente uscimmo anche se faceva un freddo assurdo.

La domenica mi svegliai abbastanza presto per iniziare a correggere il manoscritto per la tesi, mancava una settimana a novembre e io dovevo consegnare le prime cento pagine entro Natale. Inoltre dovevo studiare per ben due esami a gennaio, e filologia era davvero tosta.
Mi stavano capitando parecchie cose in questi mesi ma non avrei mai messo da parte lo studio.

The Same But DifferentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora