Pov Michele
La tenevo stretta dalla schiena come se potesse scapparmi via da un momento all'altro.
Ero schifosamente eccitato per quel contatto che avevo ricercato solo per farla stare zitta e per evitare che mi sminuzzasse l'ego.
Non ne potevo più di sentirla dire quanto quel mezzo criminale la scopasse bene.
Morsi le sue labbra, per poi entrare subito dopo in contatto con la lingua.
Mi uscii un ringhio involontario.
Nonostante avesse addosso il sapore di quell'altro, mi era mancata da morire e, anche se era un bacio punitivo, sentii le viscere attorcigliarmisi.
Poi fui di nuovo preso da una ventata di rabbia e, tenendola per i fianchi, la alzai, facendola sdraiare sui sedili.
"Michele, che cazzo stai facendo?" ansimò, con la gonna pericolosamente risalita.
Uscii dalla macchina e l'afferrai per le cosce, tirandola affinché con il bacino stesse sul mio sedile.
"Sai, su una cosa ha ragione, quel criminale. Sei talmente piccolina che riusciamo a metterti come preferiamo" ghignai, tirando su definitivamente la gonna.
"Che hai intenzione di fare" ansimò, con gli occhi talmente verdi da brillare come due smeraldi.
"Ti faccio rispolverare un po' la classifica" risposi, con un sorriso malandrino.
Subito dopo scostai le mutandine e affondai la testa tra le sue cosce.
"Oh Cristo" mugolò.
Poteva dire quello che voleva, ma era bagnata prima ancora che l'avessi toccata.
Ce l'avevo di marmo nelle mutande, mi ero scordato di quanto fosse piacevole sentirla ansimare grazie a me, e il fatto che avesse le autoreggenti mi mandò fuori di testa, spingendomi a leccarla con più dedizione.
Subito dopo mi innervosii, immaginando che non ero l'unico a godere di quell'accessibilità. Chissà quante volte quell'idiota le aveva alzato la gonna.
Per rimarcare il territorio, aggiunsi due dita dentro di lei, spingendo forte.
Stava gemendo senza pudore, e mi beai delle sue urla.
Mi strinse la testa con le cosce, e ghignai a sentire come le tremassero le gambe.
"Non serve un piercing per essere primi in classifica" ansimai, sfiorando con le labbra il suo fulcro del piacere.
"Non sei ancora il primo, infatti" provò a dire lei, mugolando sull'ultima parola quando avevo arricciato le dita dentro.
Spostai il pollice sul clitoride, strappandole un urletto. "Ah no? Urli così con lui, bimba?"
"Vuoi un video?" ebbe il coraggio di dire, mentre inarcava la schiena per il piacere.
"Magari ne mandiamo uno a lui, che dici? Magari ci si fa una sega prima di andare a dormire, visto che è tornato a casa in bianco" sibilai, tornando giù con la lingua.
Stavolta non riuscì a ribattere, zittita dagli ansimi che preannunciavano un orgasmo.
Prima ancora che potesse riprendere la lucidità, la spostai per sedermi sul posto di guida e me la portai di nuovo addosso, pronto a slacciarmi la cintura.
Volevo arrivare fino in fondo.
La stavo spostando sul serio come una bambolina e mi meravigliai, non era così remissiva di solito.
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The Same But Different
RomanceUn milionario arrogante con la mania di controllare tutto. Nato e cresciuto con la consapevolezza di poter avere qualsiasi cosa volesse. Abituato ad un certo tipo di donna borghese, pacata, rispettosa, accondiscendente. Una femminista indipendente...