11. Chelsea

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Chelsea pov

Cerco di gustare la mia cena e conversare con nonna Aria ma in un modo o nell'altro la mia attenzione ritorna sempre su Ben, seduto a pochi tavoli di distanza da noi.

"Chi è il giovanotto?" domanda nonna dopo che riporto la mia attenzione su di lei.

"Quale giovanotto?" faccio la finta tonta bevendo un sorso di vino.

"Chelsea" mi avverte come quando ero piccola e facevo le marachelle.

"Si chiama Ben ed è uno dei ragazzi che mi ha aiutato sere fa quando sono svenuta per l'alcol" cerco di rinfrescarle la memoria avendole già raccontato la faccenda.

"Oh, quelli fidanzati?" cerca conferma.

"Si esatto loro" annuisco bevendo altro vino.

Non so neanche perché l'ho preso, dato che sono praticamente astemia.

"C'è altro che non mi stai dicendo" deduce conoscendomi bene forse anche troppo bene.

E così le racconto tutto non andando nei dettagli di sconci, non ha bisogno di sapere tutto, tutto.

"Tesoro..." cerca di dirmi altro ma il suo sguardo si indurisce.

"Cosa succede nonna?" le chiedo confusa dal suo cambio improvviso d'umore.

"Quella ragazza continua a buttarsi sul rosso anche se lui non vuole" mi volto di scatto quasi a spezzarmi il collo.

Vedo una Barbie strusciarsi sul braccio di Ben mentre lui cerca di scollarsela di dosso in modo educato.

Irritata è a dir poco, stringo le mani a pugno cercando di incenerirla con lo sguardo.

Stufo del suo comportamento, il rosso si alza velocemente e va al bagno ma quando noto anche la tipa fare per alzarsi, mi fiondo nel corridoio verso il bagno.

Davanti alla porta di esso, controllo a destra e sinistra in cerca di gente e quando non ne vedo nessuno, entro dentro il bagno degli uomini.

Trovandoci al suo interno tutte le porte aperte tranne una, mi appoggio al lavandino difronte ad essa aspettandolo con le mani incrociate al petto.

Dopo un paio di minuti lo odo sbuffare.

Aggrotto le sopraccigli confusa ma continuo a rimanere al mio posto.

"Alex" chiama il nome del tatuato con voce lamentosa.

"Carly non fa altro che starmi addosso, finisco di cenare e torno subito da voi" si lamenta informandolo dei suoi piani.

"Lo sai che le uniche mani che voglio sul mio corpo sono le tue e quelle di Maya" lo rassicura facendomi sentire una piccola fitta al cuore.

Ben non ha bisogno di me nella loro relazione, lui è felice già così.

Raccolgo una piccola lacrima sfuggitami inconsciamente.

"E quelle della nostra piccola Chelsea, ovviamente" il respiro mi si blocca in gola.

Nostra.

"Ben sei ancora lì dentro?" sentiamo bussare alla porta e la voce fastidiosamente acuta dell'oca bionda.

"Cazzo non posso neanche andare al bagno adesso" sbuffa nuovamente e tira lo sciacquone.

Solo che quando apre non è solo come pensa.

"Chelsea" sussurra incredulo della mia presenza.

Non lo lascio parlare ne niente che mi butto fra le sue braccia afferrandogli il volto fra le mie mani, unendo le nostre labbra in un bacio disperato.

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