31. Maya

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Maya pov

"Avanti" invito chiunque abbia bussato alla mia porta non spostando il mio sguardo indaffarato dallo schermo del computer.

"Permesso" odo la voce gentile di Chelsea prima di entrare completamente nel mio ufficio.

"Hey" poso il miei occhi stanchi sulla sua figura snella.

"Sono passata per chiederti se ti va di passare la pausa pranzo assieme" mi domanda esitante bilanciando il peso del suo corpo su piedi alternati, nervosa.

"Certo, mi piacerebbe molto pranzare con te" la rassicuro sorridendole dolce.

"Vieni" la incito a raggiungermi al di là della scrivania in legno bianco.

"Come sta andando il lavoro?" le chiedo del progetto.

"Bene, in circa una di settimana dovrebbe essere terminato" mi racconta tutta contenta fra le mie gambe divaricate mentre io le carezzo il retro del ginocchio, reso nudo dalla gonna elegante che ha deciso di indossare oggi.

"E i colleghi ti hanno dato qualche problema?" ora sono più seria, voglio sapere se qualcuno la tratta male e se i nostri dipendenti lavorano bene a contatto con altri.

"No no, anzi. Kevin mi ha davvero aiutato molto" spiega giocando con le mie dita.

"Hai sentito Alex?" domanda sedendosi a cavalcioni sulle mie cosce.

"No, tu?" le accarezzo la schiena e il collo scoperto dalla coda alta mentre lei passa le punte delle dita sul mio avambraccio.

"No ma magari ha scritto a Ben" cerca di essere positiva e per una volta ci provo anch'io anche se Alex si fa sempre sentire con una chiamata o con un piccolo messaggio per farci sapere che sta bene e che non gli è successo nulla di male.

"Maya" vengo estratta dai miei pensieri sul moro dalla sua voce fine.

"Mmm" la guardo attendendo che continui il suo discorso.

Ma dalle sue labbra non esce nulla ed in un istante esse si spalmano sulle mie in un bacio sincero e gentile, il quale rispecchia a pieno la mia piccola.

Le stringo i fianchi ed approfondisco il bacio giocando con la sua lingua.

"Ah" rilascia un gemito soffuso quando le sfioro l'interno coscia con la punta delle dita.

"Maya" geme il mio nome mentre le massaggio la sua intimità da sopra le mutandine.

"Shh" le sussurro all'orecchio per evitare di far sentire i suoi gemiti di piacere al di là della porta.

Passo dal lobo al suo collo lasciando una scia umida dovuta ai miei baci.

"Di più" mi ordina ingorda di aumentare il ritmo e la pressione sul suo clitoride.

"No piccola non funziona così, sono io che decido il come, il dove e il quando dartelo" la istruisco mentre rallento sempre di più i miei movimenti circolari.

"Ci siamo capiti?" domando quando si lamenta perché sono passata dal minino al nulla allontanando la mano dalle sue mutandine.

"Si" annuisce con sguardo basso e sottomesso.

"Bene ora vai che devo finire qui prima di pranzo" le do una leggera sberla sulla natica sinistra per invitarla ad alzarsi dalle mie gambe.

"A dopo" mi lascia un ultimo bacio prima di uscire definitivamente dal mio ufficio.

"A dopo" mi lascia un ultimo bacio prima di uscire definitivamente dal mio ufficio

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⏰ Ultimo aggiornamento: 5 days ago ⏰

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