15. Chelsea

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Chelsea pov

"Entra" praticamente mi fa camminare lui da quanto sono rigida al momento.

"Piccola calmati non faremo niente che tu non voglia fare" mi carezza la schiena coperta dal pizzo nero, mandandomi scariche elettriche lungo tutta la spina dorsale.

A prima vista la stanza sembra una semplicissima camera da letto, con luci rosse e lenzuola del medesimo colore posate su un letto a baldacchino, il quale ha delle tende rosse di seta appesa agli angoli.

"Non è quello, il fatto è che l'ho fatto solo una volta" confido loro il mio segreto più intimo.

"Cosa?" chiedono tutti sorpresi in contemporanea voltandosi verso di me, avvolta dalle braccia rassicuranti del rosso.

"Un paio di anni fa c'era questo ragazzo che ci provava con me, all'inizio non ero interessata ma col tempo fra le sue continue avance abbiamo iniziato a frequentarci.
In un paio di mesi però ha incominciato a volere sempre di più sotto l'aspetto sessuale ma io non ero pronta per compiere quel grande passo ma sotto le sue insistenti spinte e i suoi commenti offendivi nei miei confronti, stupidamente ho acconsentito per renderlo contento, cedendogli così la mia verginità e alla fine dopo che ha avuto quello che voleva è sparito nel nulla" espongo la mia triste e stupida storia ancora un bel pò irritata dal suo comportamento e dalla mia stupidità.

"Bastardo" "Pezzo di merda" "Stronzo" partono insulti da ognuno di loro, facendomi sorridere divertita dalla loro reazione.

Dopo essersi calmati tutti e tre, mi stringono in un caloroso abbraccio di gruppo.

"È acqua passata non ce ne bisogno" ridacchio sentendoli stringermi ancora più forte.

Come mi fanno sentire bene queste braccia.

"Piccola perché non esamini un pò la stanza?" propone il moro quando ci siamo separati.

Annuisco e mi guardo attorno attentamente per poter vedere da dove iniziare ad esplorare, sotto i loro occhi esaminatori.

Cammino lenta ed esitante fino ad arrivare davanti ad una specie di cassettiera, apro il primo cassetto trovandoci catene, fascette, manette in metallo, ricoperte in pelo e in cuoio, nastro adesivo e corde.

Esalo un respiro tremolante passando attentamente con la punta delle dita sopra i diversi tipi di materiali.

"Quali preferisci?" mi viene domandato da Alex, il quale mi controlla a distanza mentre Ben e Maya invece si sono seduti assieme sull'unica sedia presente nella camera anche loro curiosi delle mie reazioni.

"Corde, manette..col pelo e in cuoio" parlo senza cercare di rimanere senza fiato, troppo agitata.

"Mmm, passa al prossimo" annuisce ordinandomi di proseguire.

Apro il secondo cassetto e mi si blocca il respiro e divento ancora più rossa in viso.

Questo contiene ogni tipo di vibratore e altre cose che non ho la più pallida idea a che cosa servano e dove vadano messe.

"Baby non credo che ci sia bisogno di sapere quale preferisce in quel ripiano" Maya interviene ancora prima che Alex possa fare la domanda di prima.

"Prossimo" e lo faccio, apro il terzo cassetto, che al suo interno contiene fruste di varie forme e dimensioni e materiali diversi.

Deglutisco rumorosamente leggermente impaurita ed affascinata dagli oggetti.

"Per il momento può bastare Chelsea" il tatuato mi ferma.

"Andremo con calma e a piccoli passi, solo se vuoi ovviamente" accorcia le distanze parlandomi calmo e dolce.

"Cosa ne dici di assistere a quello che potrei farti provare?" chiede esitante cercando di non spaventarmi.

YoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora