23. Chelsea

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Chelsea pov

Mi sto letteralmente mangiando le mani dal nervoso mentre aspetto con paura ed ansia che il taxi si fermi all'indirizzo datogli.

L'auto si ferma difronte al famigliare grattacielo ed io esco dal veicolo.

"Grazie mille e tenga pure il resto per il disturbo a questa tarda ora" allungo due banconote da cinquanta.

"Grazie a lei signorina e buona giornata" ci salutiamo reciprocamente, io mi incammino verso l'entrata mentre lui verso il suo taxi.

"Salve signorina Stewart" mi accoglie Peter il portinaio.

"Hey Peter" lo saluto calorosamente.

Peter è un uomo sulla sessantina davvero gentile e disponibile.

"Le serve un aiuto con i bagagli signorina?" domanda indicandomi la valigia e il mio beauty.

"No grazie mille Peter, stai tranquillo ci penso io" lo rassicuro per poi salutarlo un'ultima prima di prendere l'ascensore.

"Din" le porte metalliche si aprono ed io percorro il piccolo corridoio fino alla loro porta.

Estraggo le chiavi di scorta che mi hanno data la settimana scorsa e giro la chiave nella serratura fino a sbolccarla ed aprire la porta.

Le luci sono tutte spente e non si sente neanche una mosca volare.

Sono le tre di notte cosa mi aspetto?

Lascio le valigie da parte e salgo le scale per il piano superiore.

Sto per andare al bagno per darmi una rinfrescata e poi dormire ma vengo distratta da uno spiraglio di luce che proviene dalla porta chiusa dell'ufficio.

"Strano" sussurro e mi incammino verso esso.

Lentamente apro la porta e vedo Alex che fissa lo schermo del computer, Ben sdraiato sul divano in pelle marrone scuro e Maya seduta ai suoi piedi che controlla dei documenti.

"Perché non state dormendo?" interrompo il silenzio assordante che avvolge la stanza.

Si voltano tutti e tre di scatto verso la mia figura mezza immersa nel buio del corridoio.

"Chelsea" chiamano il mio nome sorpresi di vedermi così presto.

In realtà sarei dovuta tornare oggi ma verso mezzogiorno.

"Perché sei qui a quest'ora?" Alex risponde alla mia domanda con un'altra domanda.

"È maleducazione farlo" indico il moro scherzosamente.

"Cosa?" alza un sopracciglio e mi parla con tono di sfida.

"Rispondere ad una domanda con un'altra" Ben risponde al posto mio ed io lo indico alzando anch'io un sopracciglio verso Alex.

"Visto lui lo sa" gli faccio la linguaccia per poi raggiungere i due sul divano per salutarli.

"Ciao rosso" lo bacio a stampo.

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