25. Alex

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Alex pov

"Dimmi" Ashton risponde subito alla mia chiamata con la sua solita indifferenza che lo contrassegna.

"Ash ma io dico ti sembra normale?" urlo arrabbiato dal suo comportamento.

"Cosa vuoi che ti dica?" mi chiede sempre con indifferenza dandomi ancora di più sui nervi.

"Non lo so, forse una spiegazione del perché la tua preside mi ha chiamato nel bel mezzo di un meeting dicendomi che sei stato sospeso per la terza volta di quest'anno?" domando sarcasticamente con voce infastidita.

Non ricevendo risposta decido di cambiare approccio.

"Dove sei adesso?" chiedo ora molto più calmo.

"A casa tua, lo sai che papà non si degna nemmeno di guardarmi in faccia" risponde facendomi stringere il cuore alle parole veritiere che gli escono dalla bocca.

Dopo la morte della mamma, avvenuta durante il parto complicato di Ash, papà non lo ha mai più voluto toccato o vedere, convinto che sia colpa sua.
Mamma era già troppo in là con l'età per avere un altro figlio ma lei lo ha voluto avere ugualmente ed ecco qui il risultato, un figlio più grande di undici anni dell'altro, un marito inorridito dalla sola presenza del secondo genito ed Ashton arrabbiato con tutti per tutto.

"Ash" lo chiamo sospirando stanco.

Stanco della situazione in cui ci troviamo, stanco di dover sempre risolvere i casini che combina e stanco del comportamento infantile di mio padre.

"Lo sai che è vero" controbatte.

Lo so e come se lo so.

"Merda Chelsea" mi ricordo della corvina che abbiamo lasciato dormire beatamente a letto stamattina.

"Si?" odo il dolce suo della sua voce.

"Piccola sei ancora a casa?" domando ma subito dopo mi rendo conto che è ovvio visto che mi ha risposto.

"Tra un po' parto per venire da te che ti devo consegnare i documenti finali per il progetto" mi fa sapere.

"Okay, merda non volevo che voi due vi incontraste così" sbotto ancora più infastidito da tutta la situazione.

"Ascolta quando sei pronta, puoi portare anche Ashton con te?" le chiedo un favore non volendo che stia a casa da solo ma soprattutto perché dobbiamo parlare.

"Chelsea se annuisci lui non ti può vedere attraverso il cellulare" sussurra mio fratello minore cercando di non farsi sentire dal sottoscritto ma purtroppo per lui ci riesco comunque.

Sorrido scuotendo la testa negativamente.

La solita Chelsea.

"Oh, giusto. Si Alex saremo lì fra un'ora e mezza massimo" detto questo interrompe la chiamata ed io esalo un sospiro chiudendo gli occhi esausto.

Che giornata di merda.

Che giornata di merda

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