29. Ben

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Ben pov

"Ben" odo il mio nome ovattato.

"Mmm" mormoro cercando di aprire gli occhi stanchi.

"Hey" mi saluta Maya una volta sveglio e cosciente.

"Hey" le sorrido gentile accarezzandole la guancia con le nocche delle dita.

"Che ore sono?" domando stiracchiandomi per poi mettermi a sedere sul divano in pelle marrone scuro del mio ufficio.

"È quasi ora di tornare a casa" sussurra passando le dita fra i miei capelli, carezzandomi la cute.

Annuisco solo allargando meglio le gambe per farla stare più comoda fra di esse.

"Alex?" chiedo del moro trovando strano che non sia qui anche lui.

"È dovuto andare da suo padre" detto questo alzo il volto dal suo stomaco e la fisso sorpreso.

"Lo so, lo so non mi guardare così, James ha detto che era davvero importante" spiega non smettendo di coccolarmi.

"Hai sentito Chels di oggi?" voglio sapere anche della nostra piccola corvina.

"Adesso che mi ci fai pensare è da un po' che non si fa sentire" confessa con sguardo corrucciato.

"Hai finito?" mi alzo e vado verso la mia scrivania con ancora dei documenti da compilare.

"Si, tu?" si avvicina con camminata lenta verso la sedia dove mi sono appena seduto.

"No" nego sbuffando stancamente.

"Non so per quanto ancora ne ho da fare qui" esamino i vari fogli con sguardo annoiato.

Perché ho dormito accidenti, ho solo perso tempo prezioso.

Tutta colpa di quello stupido di Alex e il suo voler farmi vedere un nuovo gioco.

"Tu vai io ti raggiungo più tardi" la saluto con un bacio casto sulle labbra.

Annuisce e scompare dietro la porta del mio ufficio.

"A noi due"

"Chelsea" rispondo alla chiamata della corvina apparsa sulla schermata dell'auto

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"Chelsea" rispondo alla chiamata della corvina apparsa sulla schermata dell'auto.

"Ben" mi saluta con tono stanco.

"Giornata pesante?" domando svoltando a destra quando il semaforo passa da rosso a vedere.

"Abbastanza direi, tu?" chiede curiosa.

"Stanco, ieri ho dormito poco" le racconto del perché ho sonno visto che lei ha dormito a casa sua.

"Oh, il mio povero Bennie" scherza prendendomi in giro.

"Non appena arrivo a casa poi vedi" la 'minaccio' scherzosamente.

Ridacchia e a me appare sul viso un sorriso da ebete.

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