00

2K 37 1
                                    

× Ti è mai capitato di innamorarti di una persona irraggiungibile? Una persona con cui non potrai mai essere nient'altro che amico?

A Paulo è successo. La sua prima estate a Palermo. In Sicilia aveva lasciato tanto, un pezzo di sé, la squadra che gli aveva permesso di mettersi in mostra nello scenario europeo. Aveva lasciato degli amici, in particolare Alessandro. Alessandro è un ragazzo che ha conosciuto tempo fa, in discoteca, un ragazzo dal sorriso facile e contagioso. Insomma, uno dei classici ragazzi che fa divertire le persone. Un vero amico.

'Ti va di venire da me? Beviamo una birra e poi andiamo alla serata', gli aveva proposto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

'Ti va di venire da me? Beviamo una birra e poi andiamo alla serata', gli aveva proposto. Erano già vestiti, tirati a lucido e pronti alla serata che li aspettava. Palermo era ai piedi di Paulo, nonostante fosse arrivato da relativamente poco. Nonostante fosse tardi, però, Alessandro non si sarebbe mai aspettato di trovare la sorellina ancora sveglia, seduta sul divano, con un libro di grammatica italiana in mano.

'Emma, è tardi. Cosa fai sveglia?', Paulo fu meravigliato da quella vista.

Emma era bassina, minuta, bella da morire. Gli sembrava di avere avanti una bambola: era perfetta ma, al contrario del fratello, non sorrideva mai. Si vedeva da lontano un miglio che fosse una ragazzina, infatti aveva quindici anni al momento del loro primo incontro, ma Paulo ne era rimasto folgorato.

La ragazza non aprì bocca, alzò il libro in direzione del maggiore per dargli una risposta e lui capì, poi la accompagnò nella sua stanza

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La ragazza non aprì bocca, alzò il libro in direzione del maggiore per dargli una risposta e lui capì, poi la accompagnò nella sua stanza. Era troppo tardi per restare svegli.

'Non sapevo avessi una sorella', osservò l'argentino non appena uscirono di casa.

Alessandro raccontò la storia di Emma. Emma non era sua sorella, biologicamente parlando per lo meno. Erano passati tre anni da quando i suoi genitori si erano messi in testa di adottare una bambina dato che non riuscivano più ad averne altri. Loro figlio era contrario. Lui era già un adulto e non capiva il perché della scelta dei genitori, infatti ha sempre trovato scuse per non andare a vederla.

'Quando la vedrai, capirai', gli dicevano i suoi genitori e lui sperava che avvenisse tutto il più tardi possibile. Un giorno, però, non ebbe via di scampo e quando i suoi genitori arrivarono in orfanotrofio subito chiesero di questa Emma.

Emma era più seria che mai quando è arrivata nella stanza, con i capelli corti fino ai lobi delle orecchie, lo sguardo spento, un viso così bello ma dall'espressione così sofferente. Si strinse nelle sue piccole spalle non appena sentì le voci delle persone che presto l'avrebbero adottata ed aiutata. I suoi genitori, però, non parlavano italiano, anzi, cercavano di imitare l'accento peruviano.

'El es Alessandro, tu hermano mayor', sorrise il padre e quando la ragazzina alzò lo sguardo verso colui che presto sarebbe diventato suo fratello, il suo sguardo si illuminò per qualche istante. Il cuore di Alessandro, così restio ad avere a che fare con lei, si sciolse e finalmente la accettò.

Ma Alessandro non fu l'unico. Più passava il tempo, più la guardava e più Paulo sentiva di essere connesso a quella ragazzina. Ma non accadde mai niente fino all'estate del 2015, l'ultima che Paulo avrebbe passato a Palermo. Emma da lì a poco avrebbe compiuto diciassette anni, lui ne avrebbe compiuti ventidue a novembre. Erano rimasti soli in una sfortuna giornata di pioggia, erano seduti l'uno accanto all'altro mentre aspettavano che si facessero le otto per veder rientrare Alessandro dal lavoro. Paulo le parlava in spagnolo e lei rispondeva di tanto in tanto a voce bassa, limitandosi, per quanto possibile, a cenni del capo o gesti con le mani. Erano così attratti l'uno dall'altro che finirono immediatamente per baciarsi con una foga assurda. Si spostarono nella sua stanza e immediatamente si spogliarono. La prima volta di Emma. Accadde altre due volte prima della partenza definitiva di Paulo per Torino.

'Sai che Paulo torna qui in estate?', era la domanda che porgeva Alessandro, ignaro di tutto, alla sorella.

Le visite di Paulo erano frequenti. Scendeva ogni volta che ne aveva l'occasione, durante una pausa, un infortunio o prima delle feste. Tutte le volte si vedeva con lei e si ritrovavano a letto insieme. L'estate era il momento più rischioso per loro perché Alessandro era sempre in giro. Per almeno due estati continuò così, a cercarsi per fare sesso e far finta di nulla un momento dopo aver terminato.

Poi il 2018 arrivò e portò con sé tante novità. Paulo aveva programmato l'intera estate, nella sua testa aveva già programmato gli incontri con Emma e non vedeva l'ora. Le sue speranze, però, furono distrutte quando, con Alessandro, andarono a casa dei suoi genitori con la scusa di fare un saluto e, aprendo la porta, vide Emma baciare un ragazzo mai visto prima. Il colpo di tosse dell'amico lì fece staccare e capì che, durante l'anno, Emma aveva trovato il fidanzato.
Gabriele, un bel ragazzo della sua stessa età.

Alessandro gli confessò di essere contrario alla relazione della sorella perché, da quando aveva saputo della presenza di Gabriele nella vita della sorella, più volte li aveva visti baciarsi e basta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Alessandro gli confessò di essere contrario alla relazione della sorella perché, da quando aveva saputo della presenza di Gabriele nella vita della sorella, più volte li aveva visti baciarsi e basta. Baciarsi con una certa foga, cercarsi a livello fisico in una maniera continua.

Un giorno, Paulo si trovava a casa di Alessandro per aiutare suo padre con una schedina. Era andato via per lavoro dopo un'oretta e l'amico gli aveva chiesto di restare lì ad aspettarlo, dando anche un'occhiata in giro. Un'occhiata a sua sorella. Emma, infatti, era rientrata dopo poco e non era da sola.

'Ma sei sicura che non ci sia nessuno?', chiedeva Gabriele mentre si avvicinavano sempre più alla sua stanza.

Emma annuì più volte, poi chiuse la porta con un tonfo. Paulo sospira profondamente mentre si interrogava sul da farsi. Per quindici minuti buoni sperava di sentire qualcosa che gli facesse capire che stavano facendo tutt'altro, ma gli ansimi e il cigolio del letto, che ormai conosceva, non lasciava molto all'immaginazione. Wrestling sul letto? Sicuramente no.

Fatto sta.. quando Emma uscì dalla stanza, il mondo le crollò addosso e si diede della stupida per non aver controllato la cucina. Gabriele la raggiunse e, davanti al sorrisetto di Paulo, sbiancò. Ma l'argentino non disse niente a lui, si limitò ad un saluto generale e poi ad una carezza sulla testa di Emma.

'Sai che se tuo fratello sapesse quel che è successo, lo farebbe a pezzi, vero?' non era una minaccia la sua, non avrebbe mai ricattato Emma o il suo fidanzatino. Il suo era un monito ad entrambi, invitandoli a stare più attenti e si trattenne tantissimo dal baciarla davanti a lui, magari insegnandogli cosa vuol dire avere una ragazza come lei a letto.

. . .

Mi Cielo / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora