THOMAS
Non appena riuscì a raggiungere l'unico sedile libero del vagone della metropolitana, si abbandonò stancamente contro il finestrino e chiuse gli occhi. Le giornate appena trascorse si stavano rivelando sfinenti, ma era felice.
È iniziata l'ascesa. Finalmente.
Non aveva idea di come fosse riuscito a scrivere l'articolo, ma il merito era soprattutto di Zack e Noah che gli erano stati vicini, prendendosi cura di lui. Non avevano chiuso occhio tutta la notte, restando in attesa dell'e-mail di Simon Cowell, stesi sul parquet della camera di Zack a passarsi una canna con la luce dell'alba londinese che sfondava le persiane.
La risposta era giunta con l'inizio di un nuovo giorno: la recensione gli era piaciuta. Tanto.
Quando Cowell l'aveva convocato nel grande ufficio luminoso, sulla scrivania di mogano aveva trovato l'edizione del giorno. C'era il suo articolo pubblicato e firmato: Thomas Reed.
Niente parole altisonanti, niente smancerie o elogi, ma una stretta di mano e un sorriso da Cowell significavano che le cose stavano per migliorare. A Thomas era stata data una vera scrivania nel grande open-space con gli altri colleghi giornalisti, e un badge per accedere gratuitamente a locali ed eventi della città da recensire per la sezione London Life quattro volte la settimana.
In una busta era arrivato anche il tanto agognato aumento di stipendio. Non molto, ma per lui era un grandissimo traguardo.
Andrà tutto bene. Da adesso, andrà tutto bene.
Aveva offerto una pizza a Zack e Noah, e il mese successivo avrebbe mandato dei soldi a sua madre e alle sue sorelle.
Inspirò a fondo quando sentì il bisogno di cercare la Moleskine all'interno del giubbino di jeans: non l'avrebbe trovata perché l'aveva persa. L'aveva cercata senza riuscire a trovarla da nessuna parte. Non gli era mai successo prima, ma la sorte aveva voluto che capitasse con l'unico taccuino tra le cui pagine aveva annotato una citazione del fotografo Jackson James Turner.
Lo stesso Jackson James Turner che lo aveva baciato.
Lo stesso Jackson James Turner che si era fatto baciare da lui.
Non riusciva a dimenticarlo. Non poteva. Ne aveva parlato con Zack, assillandolo mentre fumavano sdraiati sul suo letto con i piedi scalzi e le caviglie incrociate. L'amico lo aveva lasciato parlare finché non aveva sollevato il capo coperto dal cappuccio della felpa, puntellandosi su un gomito.
«Non mi fido di lui, Tommy. Ti ha trattato irrispettosamente, e non lo meriti. Sarà anche Jackson James Turner, ma nessuno deve parlarti in quel modo.»
«Ho bisogno di rivederlo.»
«Non è così.»
«Non temere, non accadrà» aveva mormorato tristemente. «Facciamo parte di due mondi diversi.»
«Non fate nemmeno parte della stessa galassia. E forse è meglio così. Ma se lo rivedrai, sarà il destino a deciderlo.»
«Gli darai una possibilità?»
«Perché dovrei?»
«Lui non è chi dimostra di essere, Zack. Basta guardarlo negli occhi, e ci sono tutte le sue fotografie a testimoniare che non è la persona superficiale che finge di essere.»
«Mi sono sempre fidato del tuo giudizio sulle persone, lo sai, ma in questo caso mi concedo il beneficio del dubbio.»
«Se il destino deciderà di farci incontrare di nuovo gli darai una possibilità?»
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You Make Me Ache I Crave You
RomanceQuesta è la storia di Thomas Reed il giornalista che vive di sogni e di Jackson James Turner, il fotografo che nei sogni non ci crede più. Questa è la storia di Zack Miller, l'artista che non ha paura dei suoi demoni rossi, e di Logan Evans, quello...