LOGAN
Non ricordava l'ultima volta in cui era stato a Hoxton Market.
Qualche mese prima, probabilmente.
Doveva ammettere di avere nostalgia di quel posto. Ogni pietra incastonata nella pavimentazione, ogni finestra, ogni mattone rosso dei muri erano testimoni della sua storia con Zack. Era iniziata ad Hoxton Market, ad Hoxton Market si era conclusa e ancora una volta, ad Hoxton Market gli era stata data la possibilità di rincominciare.
Soffiò il fumo della sigaretta verso il finestrino e parcheggiò la Lamborghini tra una Peugeot ed una Volkswagen: non era certo di volerlo fare, ma era stato Zack a chiederglielo.
Spense la macchina e si concesse qualche altro minuto per finire la Camel, osservando i passanti e ridacchiando del nuovo assistente di The Reaper che stava sollevando le saracinesche del tattoo parlour: aveva i capelli a spazzola tinti di fucsia, non era molto alto e indossava più metallo sulla faccia che vestiti.
Mancavano pochi minuti alle dieci del mattino.
Quella notte una bufera di vento aveva abbassato le temperature, preannunciando un inverno rigido e spietato, ma il cielo era talmente azzurro da sembrare un cartellone srotolato sopra la città.
Vide l'Audi parcheggiata poco più in là: Thomas era in casa.
Scese stringendosi nel montone e sollevò sulla testa il cappuccio della felpa che indossava sopra i pantaloni della tuta. Mandò un messaggio al suo fidanzato, avvisandolo di essere arrivato, e come risposta ricevette un «grazie» accompagnato dalle emoji del dito medio e del pallino rosso.
Si avvicinò alla porta e premette il citofono.
Attese diversi minuti dopo aver suonato il citofono, poi una voce roca gli rispose attraverso l'interfono.
Una voce che non era quella di Thomas. «Gabriel?» domandò sgranando gli occhi.
«Capo? Sei tu?»
«Aprimi», tuonò imperativo. «Fammi salire.»
«Oh... ehm... io...» balbettò. «Non avrei dovuto rispondere... Tommy è in doccia da un'ora e io...»«Maledizione, Gabriel! Finiscila di straparlare e apri questa dannata porta! Subito! E non chiamarlo Tommy! Lo sai che si incazza!»
Era consapevole di stare esagerando, Thomas aveva il diritto di fare le sue scelte e loro stessi lo avevano spinto a voltare pagina, ma era successo prima che Turner tornasse a Londra. E il solo pensiero di quanto avrebbe sofferto se avesse scoperto che Gabriel passava le notti nell'appartamento di Hoxton Market con il suo giornalista gli faceva salire il sangue al cervello. «Gabriel, se non mi apri immediatamente giuro che ti lancio nel canale dietro il The Whisper! Legato con una corda! Ti dovranno recuperare dalle rive di Sherness!»
«Sherness?»
«Si trova nel Kent! Nel fottutissimo Kent! E adesso aprimi!»Nell'udire il trillo elettrico del portone non esitò a salire le scale sforzandosi di respirare e, quando raggiunse il pianerottolo, la porta dell'appartamento era aperta e Gabriel lo guardava paralizzato sulla soglia. Sembrava un fantasma: era più pallido del solito, con le lentiggini tanto evidenti da sembrare il capriccio acrilico di un artista frustrato. Gli occhi scuri erano spalancati e indossava una grande felpa e un paio di jeans azzurri stracciati sulle ginocchia.
«Ciao, capo...»
«Che cosa ci fai qui?» Non aveva alcun diritto di domandarlo, ma non poté trattenersi. «Ti ho chiesto: che cosa ci fai qui?»
Le guance gli si tinsero di rosso e abbassò lo sguardo, incerto su cosa dire. Poi una voce alle sue spalle rispose: «La vera domanda è: cosa ci fai tu qui, Evans?»
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You Make Me Ache I Crave You
RomanceQuesta è la storia di Thomas Reed il giornalista che vive di sogni e di Jackson James Turner, il fotografo che nei sogni non ci crede più. Questa è la storia di Zack Miller, l'artista che non ha paura dei suoi demoni rossi, e di Logan Evans, quello...