EPILOGO

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Musica: 'Uranus' - Sleeping At Last

Aprile.

Un anno e quattro mesi dall'inaugurazione di Oxymoron

Amanyara Resort, Turks and Caicos

JACKSON

Il sole stava calando all'orizzonte, tingendo il cielo di una tenue sfumatura di azzurro e lilla, e il vento iniziava a diventare pungente.

Jackson inspirò a fondo, stringendosi addosso il cardigan blu notte che portava sbottonato sul corpo scottato dal sole, coperto solo da un costume a pantaloncino. Si rannicchiò sul materasso bianco della sdraio, sentendo la frizione ruvida dei piedi ricoperti di sabbia.

Erano passati sedici mesi dall'inaugurazione di Oxymoron a Londra. Un anno e quattro mesi dal dicembre in cui si era svelato al mondo e lui e Thomas avevano guardato le stelle a Primrose Hill per la seconda volta.

Molte cose erano cambiate da allora.
Altre, invece, erano sempre le stesse.
Sorrise nell'udire le risate in sottofondo, confuse dal tuono delle onde dell'oceano che s'infrangevano sulla battigia.

Noah e Logan si stavano sfidando da più di un'ora a racchettoni e Zack teneva il punteggio, scrivendolo sulla sabbia con la piccola Nina seduta tra le sue gambe. Avrebbe compiuto un anno il mese successivo e aveva conquistato il cuore di tutti fin dall'attimo in cui era venuta alla luce. Aveva gli occhi turchesi di suo padre e il suo stesso sorriso, mentre i folti capelli castani e la testardaggine erano di Sophia.

«Ehi.»

Si riscosse e si voltò verso Thomas, che lo raggiunse e si chinò a baciarlo a stampo sulle labbra. «Ehi.»

Si sedette sul bordo della sdraio al suo fianco, mentre Sammy rincorreva qualche insetto più in là. «Siete ancora tutti qui?»

Non gli rispose.

Ogni volta, davanti alla sua bellezza, il cervello di Jackson vaporizzava ogni sua capacità logica. Il suo giornalista era tanto bello, con i capelli schiariti dal sole che gli ricadevano davanti al viso abbronzato, le labbra scolpite, gli occhiali da vista e la camicia azzurra che esaltava il blu dei suoi occhi.

«JJ?»

«Stanno rientrando ora», rispose, indicando gli altri che si erano avvolti negli asciugamani. Nina era un piccolo fagotto sulle spalle del padre.

«Andiamo a prepararci per la cena di stasera. Non venite?» gridò loro Logan.

«Noi ci mettiamo poco, quelli che hanno preso sul serio il ruolo da divi ritardatari siete tu e Miller!»

L'estate precedente, Vogue Homme aveva pubblicato un numero speciale con in copertina Zack Miller e Logan Posh Evans, ritratti a mezzo busto. Logan era in piedi dietro Zack e gli teneva la gola stretta in una morsa, un gesto possessivo che rivendicava non troppo sottilmente quanto si appartenessero. Miller indossava un biker di pelle e borchie aperto sul petto nudo, dove la sua storia era raccontata dall'inchiostro nero dei tatuaggi.

Il titolo era Red Demons.

Lo shooting dalla forte carica erotica aveva fatto impazzire il mondo per la coppia. Una delle fotografie del servizio – diventata manifesto di una generazione che lottava per conquistare i diritti sull'amore libero – ritraeva Logan completamente nudo steso su un letto tra lenzuola di seta rosse, e Zack, con indosso solo un paio di jeans, gli era sdraiato sopra a coprirgli l'intimità, con la testa abbandonata sui suoi addominali.

Era lui il fotografo che aveva immortalato la loro passione – l'osannato Jackson James Turner –, mentre l'articolo che raccontava l'amore tra un tatuatore di Bradford e il ricco erede di un'antica dinastia inglese portava la firma del giornalista, editore e scrittore di fama internazionale Thomas Reed.

You Make Me Ache I Crave YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora