AIDEN
Quando udì̀ il maniglione antipanico della porta sul retro abbassarsi con un clack, credette fosse Perrie.
«Sei in ritardo», sbuffò, passando una spugnetta umida sul bancone. Il silenzio che ricevette in risposta lo fece rabbrividire. Smise di muoversi e anche di respirare
«Io non sono mai in ritardo, Sparks.»
Si voltò: tre uomini erano in piedi al centro del The Whisper.
Quello che li capeggiava indossava una T-shirt a maniche corte nonostante il freddo e, tra la moltitudine dei suoi tatuaggi, spiccava la Madonna urlante avvolta dalle fiamme. Era alto un metro e novanta, una cicatrice gli deturpava il labbro inferiore e sulle guance era tatuata una lacrima nera.Lo conosceva. La sua era una faccia che non si dimentica.
«Non ho debiti con te, Dorian», disse Aiden, scuotendo la testa.
«Tu no.»
«Non pago per Turner. Se è lui che cerchi.»
Incrociò le braccia sul petto. «Dov'è?»
«Non lo so.»
«Dovrei crederci?»
«Dovresti. È la verità.» Contrasse la mascella. «Quanto ti deve?»«Troppo. Ha cercato di fregarmi, e io non mi faccio fottere da nessuno.»
Gli si avvicinò con fare minaccioso, squadrandolo. «Ma non posso ammazzarlo o non riavrò quello che mi deve.»
«Ti ho detto che non so dove sia.»
«Non importa. Voglio far capire a quello stronzetto che con me non si scherza... potrei appenderti al Tower Bridge con il suo nome marchiato a fuoco sulle cosce come monito a comportarsi bene. Sei la sua puttanella, non è così?»
Aiden sentì le ginocchia mancargli. La fama del russo era nota a tutti, Dorian era capace di compiere i più brutali reati senza battere ciglio. «No, ti sbagli. Jackson e io abbiamo chiuso.»
Batté le mani, facendole sobbalzare. «È un gran peccato perché, per quanto ne so, Turner non ha famiglia.» Fece spallucce. «Devo prendermela con te, Sparks.»
Lo avrebbero fatto a pezzi.
Fece un passo indietro e disse: «C'è qualcun altro nella sua vita. Qualcuno di importante».
«Quanto importante?»
«Tocca Thomas Reed e ammazzerai Turner.»
Il sorriso diabolico che incurvò le labbra del russo gli fece gelare il sangue nelle vene. «Dove lo trovo?»
«Lavora alla Hall Publishers United. So che riuscirai in qualche modo a scoprire dove vive.»
«Puoi starne certo. Come lo riconosco?»
«Capelli scuri, magro, tanti tatuaggi... tra cui un cuore nero sull'esterno del polso sinistro», disse, ricordando di averlo notato mentre scriveva le sue risposte sulla Moleskine.Il russo fece un cenno, poi disse qualcosa ai suoi cugini e senza aggiungere altro se ne andarono.
Aiden trattenne il respiro finché non udì̀ la porta richiudersi alle loro spalle: solo allora si precipitò a chiuderla a chiave e si lasciò scivolare contro il muro.
Era salvo.
Lui sì.
Sorrise.Il temibile spacciatore di Seven Sisters gli aveva servito la vendetta su un piatto d'argento. E la parte migliore era che non si sarebbe dovuto nemmeno sporcare le mani.
***
JACKSON
Le luci ad intermittenza illuminavano con bagliori improvvisi brandelli di gente.
Braccia sudate levate in aria a mostrare lo stesso braccialetto fluorescente al polso, labbra incollate ad altre labbra, cosce avviluppate a fianchi, corpi che si dimenavano.
Jackson strinse la mano di Thomas e si fecero largo tra la folla.
Le pareti intorno a loro erano laccate di nero e riflettevano i lampi blu elettrico degli stroboscopi. Il DJ dalla console incitava la folla e mixava la musica che rimbombava di un'energia martellante, ritmica e seducente che si irradiava nelle gambe e nelle vene fino alle ossa, come una scarica elettrica.

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You Make Me Ache I Crave You
عاطفيةQuesta è la storia di Thomas Reed il giornalista che vive di sogni e di Jackson James Turner, il fotografo che nei sogni non ci crede più. Questa è la storia di Zack Miller, l'artista che non ha paura dei suoi demoni rossi, e di Logan Evans, quello...