La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.'
Charles Bukowski
Benvenute ad 'Oxymoron'.
Troverete all'inizio di certi POV i nostri consigli su che musica ascoltare per immedesimarvi nei protagonisti e nello svolgersi degli eventi. Se si va, infilatevi le cuffiette, sintonizzatevi sulla playlist Spotify di You Make Me Ache I Crave You e cercate le canzoni 'Memories Flooding Back' e 'We Meet In Dreams' di Christopher Haigh e 'Moon' di Sleeping At Last.
Abbiamo scritto queste parti lasciandoci trasportare dalla melodia.
Speriamo lo farete anche voi.
All the Love
Ale e Ari.
***
23 dicembre, ore 20.48
JACKSON
Il fotografo non è il protagonista. La fotografia lo è.
La sua frase.
Quella che riassumeva la sua carriera fin dalla prima fotografia venduta.
Quella che tutti citavano parlando di Jackson James Turner, il misterioso fotografo che non aveva mai dato importanza a se stesso, ma solo alle proprie opere.
La frase che da lì a poche ore non avrebbe avuto senso.
Non più.
Inspirò a fondo, portandosi la sigaretta alle labbra. Faceva freddo, lì fuori. Il vento era gelido e odorava di città, di neve e d'inverno.
Neve.
Sempre, in ogni momento significativo della sua vita.
Quando padre se ne era andato, quando aveva incontrato Posh, quando da lui era stato rinnegato e quando aveva ucciso Thomas. E nevicava anche quella notte, quella in cui avrebbe voltato per sempre pagina pronto a rincominciare davvero.
Alzò gli occhi al cielo.
Enormi fiocchi danzavano sopra la sua testa, sfiorandogli la guancia dove sentiva ancora il tocco di una carezza. Quella della sera prima, davanti alla 102.
Espirò ossigeno e fumo in un sospiro spezzato.
Aveva paura. Non di mostrarsi al mondo, no. Aveva paura perché quella era la sua ultima occasione di dimostrare a Thomas che loro, separati, erano materia informe senza contorni e contorni senza materia a riempirli, e che solo insieme potevano dare un significato al semplice concetto di esistere.
Thomas lo sapeva, ma era ancora troppo spaventato.
Per se stesso.
Per Jackson.
Per tante cose.
Oxymoron era la sua ultima chance.
«Stai bene?» domandò Abby.
Annuì e le sorrise: aveva i capelli raccolti morbidamente dietro la nuca, due ciuffi le incorniciavano il volto e indossava un cappotto nero sopra dei pantaloni, un bustino e sandali vertiginosi. Era bellissima e doveva averlo pensato anche Jo quando l'aveva vista, un paio d'ore prima.
Non avrebbe mai dimenticato l'espressione rapita sul suo viso.
«Stanno arrivando tutti. Sei pronto?»
«No», ammise con sincerità.
«Come io non sarò mai pronta al parto», s'intromise Sophia, lisciandosi l'abito di satin sul ventre appena pronunciato. «Non fare la vittima, Jackson, qui sono io quella che deve avere paura. E comunque, non dovreste fumare accanto a me.»
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You Make Me Ache I Crave You
RomanceQuesta è la storia di Thomas Reed il giornalista che vive di sogni e di Jackson James Turner, il fotografo che nei sogni non ci crede più. Questa è la storia di Zack Miller, l'artista che non ha paura dei suoi demoni rossi, e di Logan Evans, quello...