kiss me.

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« mi fido, ma un filo sottile che divide me e te dall'arrivo
perché è così ambiguo il desiderio di volerti ancora e ancora
la parola varca la soglia del labbro, esce come all'alba chi monta il mercato »
paradiso — mahmood ft. chiello & tedua

Dopo aver liquidato Juliet e gli altri mi sono incamminata verso la parte esterna dell'abitazione, nel cortile.
Non che ci fosse meno caos o gente rispetto all'interno, ma per lo meno non c'è quella musica assordante e persone che ti spingono da tutte le parti per passare.

Sbuffando quindi mi siedo in una delle sdraio che circondano la piccola piscina interrata di casa Listing, osservando gli altri intorno a me.
C'è chi conversa animatamente, chi sta cercando di riprendersi dalla sbronza, chi dorme sul dondolo dalla parte opposta o chi semplicemente occupa il suo tempo a pomiciare.
Ma a distrar la mia perlustrazione è una testa piena di rasta che vedo venirmi incontro, più precisamente quella di Tom.

"Grace! Che combini qui fuori?" mi chiede, guardandomi con aria confusa per poi sedersi nella sdraio accanto alla mia, appoggiando entrambi i gomiti sulle ginocchia con la sua birra tra le mani.

"Niente di particolare in realtà, non avevo più voglia di star in mezzo al casino che c'è dentro" gli rispondo, girandomi verso di lui ed abbozzandogli un piccolo sorriso, prima di tornar con lo sguardo rivolto all'acqua della piscina.

"Sicura? Ti vedo strana" sentenzia con tono fermo, continuando a scrutarmi con attenzione e dandomi quasi l'impressione di potermi trapassare con questo sguardo.
"Sì assolutamente, tu invece come mai sei qui?" gli chiedo di rimando, cercando di sviare il più possibile l'argomento da me.

"Ero con Zoe, quella del terzo anno" mi risponde accennando uno sbuffo "Ma mi stavo annoiando..." fa spallucce.
"Kaulitz che si annoia con una ragazza? Il mondo sta andando al contrario, per caso?" esclamo ridacchiando e dandogli una piccola spinta sulla spalla, facendo sorrider anche lui che scrolla il capo.

"Capita anche ai migliori, che vuoi farci?" mi schernisce, iniziando a rigirarsi il piercing al labbro inferiore tra i denti "E tu invece? Ti ho vista molto vicina a Georg" dice, sorseggiando un altro po' della sua birra.

Rimango in silenzio per qualche secondo, non sapendo bene cosa rispondere.

Anche perché c'è realmente qualcosa da dire? Non so neanch'io perché Georg ha deciso di ballare con me stasera e perché si è sentito in dovere di riportarmi le parole di Tom rispetto alla 'discussione' avuta con Bill, qualche giorno prima.

"Non farti strane idee, Tom" lo ammonisco, scrollando vigorosamente il capo "Io e Georg siamo amici, mi ha semplicemente chiesto di ballare" concludo, riportando l'attenzione sulla sua figura.
"Non mi sembra, sai? Ti mangiava con gli occhi mentre parlavate" insiste, alzando un sopracciglio e sghignazzando appena.

"Ma che stai dicendo!" sbraito, dandogli un'altra pacca sulla spalla e questa volta decisamente più forte della prima, facendolo sussultare – anche se l'unica reazione che ottengo in realtà è quella di farlo ridere più di prima "Non siamo mica tutti come te che perdiamo tempo a fare l'esplorazione delle tonsille alle tipe dopo cinque secondi!" concludo, guardandolo con la fronte corrucciata.

Lo vedo smetter di ridere per fissarmi una manciata di secondi, totalmente inerme, stessa identica cosa che faccio io.
Forse ho esagerato.

"Può darsi, ma Zoe domani mattina per me è una tipa come un'altra, non di certo uno dei miei migliori amici come lo è Georg per te" mi esorta, questa volta con un tono decisamente più serio rispetto a prima.

"Ma smettila Tom con questa storia" replico, alquanto infastidita "Georg è uno dei miei migliori amici e continuerà a restare tale anche domani, dopo domani e per sempre, non è di certo un ballo di dieci minuti ad una festa a cambiare le cose" sbuffo, arricciando le labbra in un'espressione amareggiata.

L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora