at the club pt. II

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"Va bene" annuisco con un lieve cenno del capo prima di ricambiare il sorriso di Joshua e lasciarmi trascinare da quest'ultimo al centro della pista, sotto lo sguardo incoraggiante delle ragazze che mi incitano ad andare.

Non fraintendetemi, si sono spesso rivelate dispiaciute ed affrante per la situazione tra me e Tom, ma hanno anche sempre espresso un certo tipo di favoritismo verso l'ipotesi riguardante il vedermi andar avanti, soprattutto perché odiano sapere che sto così male per lui.

"Allora, quanti anni hai Grace?" mi urla il giovane all'orecchio, cercando di sovrastare il forte rumore della musica e del brusio delle persone che ci circondano.

"Ne ho diciotto, tu invece?" gli chiedo di rimando, appoggiando entrambe le braccia sulle sue spalle e lasciando che le sue mani facciano lo stesso sui miei fianchi.
"Ne ho ventuno, vado all'università" mi spiega, elargendo le labbra nell'ennesimo sorriso, intanto che percepisco le mie gote imporporarsi.

"Immagino tu sia fuori sede dunque, o sbaglio?" dico, mentre lo vedo annuire con un cenno del capo e scorgendo in simultanea alle sue spalle lo sguardo di Tom, che è ancora fisso su di noi.

"Sì, studio a Berlino da circa due anni! Ritorno qui a Lipsia qualche volta per far visita ai miei genitori ed a mia sorella, ma niente di più" prosegue, intanto che annuisco per fargli capire che sto seguendo il filo del suo discorso.

Anche se in realtà mi risulta complicato farlo, perché gli occhi del rasta sono una distrazione continua per me.

È ancora seduto su uno dei divanetti vicino al bancone bar, con George che cerca in tutti i modi di coinvolgerlo nel conversare con le modelle che gli stanno ronzando intorno ma senza successo, visto che non scosta lo sguardo dalla mia figura nemmeno per un istante.

"E sei qui con qualcun altro stasera oppure sei venuta con le tue amiche?" mi chiede ad un tratto, quando ritorno a fissarlo in volto.

"Sono con loro e con alcuni amici, stiamo facendo una sorta di... rimpatriata" confesso, cercando di evitare di menzionare il fatto che i ragazzi ora siano una band conosciuta.
"Sei coi Tokio Hotel o sbaglio?" mi precede il moro, facendomi alzare gli occhi al cielo e scaturendomi una risatina.

"Sì, volevo tralasciare questo dettaglio ma vedo che sei perspicace..." lo schernisco, facendolo ridacchiare "Ci conosciamo tutti da quando siamo piccoli ed ora sono in pausa per un paio di giorni dal loro tour mondiale, quindi sono tornati qui a farci un saluto" sancisco, continuando a tener la mia attenzione su di lui.

"Beh, è una cosa bella, no? Di solito è difficile mantenere i rapporti quando c'è di mezzo la distanza, io stesso in primis ho fatto molta fatica a persistere coi miei da quando frequento l'università a Berlino" delibera, lasciandomi per qualche secondo interdetta, sorpresa di come calzi a pennello il suo ragionamento con la situazione che sto affrontando ora.

"Sono d'accordo, non è facile..." mi limito a rispondere, prima di sporger un'ultima volta lo sguardo verso Tom e vedendolo venirci incontro.

Cos'ha intenzione di fare, adesso?

Tom's POV

George continua a conversare con le ragazze che ha richiamato verso il nostro divanetto, provando più volte a coinvolgermi nei discorsi che fanno ma senza alcun successo, dato che la mia concentrazione è tutta rivolta a Grace.

Infatti è da una manciata di minuti che è al centro della pista a conversare e ballare con un ragazzo che non ho mai visto prima, facendomi a tratti ribollire il sangue.

E so bene che non ho alcun diritto di sentirmi così dopo averla 'tradita' ed averle mancato di rispetto davanti agli occhi di tutti, ma non posso far a meno di sentirmi colmo di gelosia nel constatarla vicina a qualcuno che non sono io.

L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora