the prom, pt 2

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La sala del ballo d'autunno come ogni anno è piena di gente, popolata anche da moltissime persone che non ho mai visto prima d'ora fra i corridoi di scuola.

Ci sono festoni ed addobbi da tutte le parti, due enormi tavoli da buffet riposti ai lati della stanza ed un palco posizionato al centro d'essa, dove si stanno esibendo varie band a turno – per lo più quelle formate dagli studenti dei vari corsi di musica e teatro.

"Perché non siete andati a suonare anche voi, quest'anno?" chiedo spostando lo sguardo sui ragazzi, appena varcata la soglia del luogo della festa.
"Eravamo troppo presi a perfezionare le ultime cose per il provino con la Sony, quindi abbiamo pensato fosse più opportuno accantonare l'idea d'iscriverci" mi risponde Bill, facendo spallucce intanto che Margaret gli afferra la mano.

"Giusto, in questo caso avete fatto bene a dargli la priorità" annuisco, scambiandomi un sorriso d'intesa col moro.

"Perfetto, io mi avventuro verso il buffet, anche perché penso che come al solito la mia squadra di basket anche quest'anno abbia corretto le caraffe dei presunti analcolici... che tali non sono" esordisce Cole – che si è unito definitivamente a noi, raggiungendo Juliet all'ingresso esterno appena siamo arrivati – facendoci sghignazzare tutti.

"Ti seguo! Non posso tollerare di ballare da sobrio!" s'unisce al coro anche Gus, che seguito da sua cugina si volatilizza col biondo verso il tavolo delle bibite.

"Siete sempre i soliti" bofonchia Bill, prima di rivolger l'attenzione alla castana accanto a sé "Io e te invece andiamo a ballare, a dopo ragazzi!" ci liquida, trascinando Margaret per un braccio e spingendola con lui verso la pista.

"Beh, direi che adesso è anche il nostro turno, signorina" mi riprende Tom, porgendomi la mano con fare giocosamente altezzoso e per questo ritrovandomi ad arrossire seduta stante, cosa che lo fa sghignazzare.
"Smettila di ridere ogni volta che arrossisco! Ti arriva un pugno!" lo rimprovero, vedendolo alzar l'altra mano in segno d'arresa.

"Non potrei mai schernirti così! Ora però vieni a ballare con me, prima che ti rapisca e ti ci porti di forza!" esclama, afferrandomi la mano ed intrecciando le dita di quest'ultima alle sue, addentrandosi all'interno della calca di persone che affolla la pista da ballo con me appresso.

Una volta trovata una posizione comoda e che ci permette quanto meno di muoverci a tempo di musica, percepisco immediatamente le mani del rasta cingermi la vita com'è solito fare, attirandomi a sé e poggiando la sua fronte alla mia.

"Sei di una bellezza disarmante ed a tratti mi sento male se penso che tutti possono guardarti con questo vestito addosso" mi mormora a fior di labbra, intanto che appoggio le braccia sulle sue spalle ed avvampo visibilmente.

"Tu non sei da meno, Tommi. Sei bellissimo vestito tutto elegante... anche se non capisco perché non ti sei lasciato i dreadlocks sciolti" gli dico, facendolo ridacchiare.

"Perché se fosse stato per me sarei venuto qui in felpa e tuta, come sempre... ma Bill mi ha costretto a vestirmi di tutto punto, dicendo che in occasioni come queste non sono ammesse eccezioni ed il mio look sportivo" spiega, stringendosi nelle spalle ed increspando le labbra in un sorrisetto a metà.

"In effetti non ha tutti i torti... anche se vedo che comunque non ti sei separato dai tuoi soliti berretti" sentenzio, allungando una mano verso la visiera del suo cappellino e spostandogliela appena.
"No, affatto" replica, scrollando il capo ed avvicinandosi nuovamente a pochissimi centimetri dal mio viso, regalandomi dandomi un delicato bacio a stampo.

Vorrei poter aver una sorta di camera-man, narratore esterno o una qualsiasi cosa del genere per riuscire ad immortalare questo momento dall'esterno.

Io e Tom, nella pista da ballo che ci baciamo, davanti a tutta la scuola e senza alcun timore di mostrarci o che le cose si facciano più serie di quanto non lo siano già.

L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora