Grace's POV
Dopo aver speso circa venti minuti chiusa nella cabina del wc con Juliet, mi decido a farmi coraggio – armandomi di un'infinita dose di pazienza – e ad uscire, sperando di poter a mantenere la calma di fronte a Tom.
"Grace!" esclama Margaret appena mi vede tornare verso il nostro tavolino, alzandosi e venendomi incontro seguita da Bill "Stai bene?" aggiunge, stringendomi in un rapido abbraccio una volta giunta."Sì, sì, tutto a posto" rispondo stringendomi nelle spalle ed abbozzando un sorriso che spero sia quantomeno convincente, prima di buttare lo sguardo oltre la sua figura per cercare quella del chitarrista.
"Tom è andato in bagno circa dieci minuti fa, dovrebbe tornare a momenti" mi precede la castana, captando al volo la reale intenzione del mio gesto.
"Grazie mille" replico prontamente, rivolgendole un sorriso un po' imbarazzato e che per fortuna ricambia subito, mettendomi un pelo più a mio agio.
Decido quindi di sedermi sul divanetto accanto alla nostra postazione, afferrando un bicchiere da quest'ultima ed ordinando un secondo giro di vodka lemon; ho bisogno di staccare un po'.Tom's POV
L'unica cosa che riesco a percepire è il battito del mio cuore accelerare ed il rumore della musica che ovattata proviene dall'esterno della toilette, mentre m'appoggio con le mani al bordo di uno dei lavandini di quest'ultima e mi rifletto nello specchio posizionatoci sopra.
"Stai bene?" la voce di mio fratello mi fa sobbalzare, costringendomi a voltarmi verso di lui e ad intravederlo far capolino nel bagno.
"Sì, ho solo bisogno di un momento per riprendermi" m'affretto a giustificarmi, sentendo un brivido percorrermi lungo la schiena mentre prego mentalmente che non si metta a farmi ulteriori domande.Ma a quanto pare le mie suppliche non vengono esaudite, perché dopo un paio di secondi che mi sono sembrati interminabili, lo vedo con la coda dell'occhio incrociar le braccia al petto.
"Sei fatto?!" sbotta di punto in bianco, avvicinandosi pericolosamente a me ed allungando una mano verso il mio viso, col quale m'afferra il mento e mi costringe di forza a guardarlo.
Rimango inerme per un istante, non sapendo bene se sia il caso di continuare a mentire ed abbozzare l'ennesima scusa, oppure di svuotare il sacco ed iniziare direttamente ad accettare che forse ho un problema con la gestione delle mie emozioni e dei miei stati d'ansia.
"No, che cazzo dici!" nego fino all'ultimo, togliendomi la sua mano dal volto con uno scatto deciso ed allontanandomi di qualche passo, sentendo il suo sguardo severo bruciarmi sulla pelle.
"Hai le pupille così dilatate che sembrano due buchi neri, non mentirmi" afferma con un tono dannatamente serio ed un'aria talmente delusa da farmi sprofondare sul posto.
"Che significa? Ho semplicemente bevuto e sono stato poco bene, è per questo che mi vedi in tal modo" provo per l'ennesima volta ad ammonirlo, ricevendo da parte sua un'espressione che tramuta dall'amareggiato all'incazzato in un secondo."Perché devi mentirmi? Sai benissimo che conosco gli effetti di quella merda e di conseguenza so riconoscere quando qualcuno si è calato delle pasticche, proprio come hai fatto tu!" decreta intanto che, colto sul fatto, non riesco a non abbassare lo sguardo e sentirmi inevitabilmente in colpa.
"Non ho avuto altra scelta, non ce la faccio più a sentire tutta questa pressione" sputo con la voce spezzata, percependomi arrivare sull'orlo di un pianto improvviso.
"La scelta c'è sempre Tom" comincia, muovendo qualche passo in mia direzione "Ma se tu non chiedi aiuto, io non posso dartelo" insiste, senza distogliere nemmeno per un istante i suoi occhi inquisitori da me.
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L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio Hotel
FanfictionGrace e Tom sono amici da tutta la vita, si conoscono da quando sono bambini e sono cresciuti insieme. Hanno frequentato la stessa scuola, gli stessi indirizzi di studi e fatto parte della stessa compagnia da sempre. Ma l'immensa passione del ragazz...