one last time.

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13 Aprile 2008

Continuo a fissare il vuoto, seduta in una delle sale d'aspetto che precedono l'imbarco ai gate, con Juliet posta alla mia destra e Margaret a sinistra.

I ragazzi invece si sono posizionati davanti a noi, tutti con l'attenzione incentrata verso qualcosa; Bill sta leggendo un libro, Georg è al telefono con la sua ragazza e Gus sta ascoltando la musica dal suo mp3.

L'unico ad esser in completo silenzio e totalmente assorto nel nulla è Tom, che ha lo sguardo incollato a terra e non si sposta d'un centimetro da almeno mezz'ora.

"Tra quanto dovete imbarcarvi?" chiede ad un tratto Juli, interrompendo il flusso dei miei pensieri e catturando l'attenzione di tutti, compresa quello del gemello dai cornrows color pece che finalmente sembra ritornare tra noi.

"In teoria fra venti minuti dobbiamo iniziare a posizionarci in fila, le guardie del corpo sono già lì che ci aspettano" spiega Bill, sfogliando un'altra pagina del manoscritto che ha sulle gambe mentre tira un profondo sospiro.

Vedo la riccia accanto a me annuirgli ed abbozzar un sorriso, prima di spostare lo sguardo su di me ed allungare la sua mano verso la mia, stringendola.

"Andrà tutto bene, Grey" mi sussurra, quasi ad assicurarsi che la senta solo io.

Apprezzo le sue parole di conforto, ma niente sembra scalfirmi per davvero.
Tutto quello che riesco a fare è pensare alla settimana che si è appena conclusa, reputandola probabilmente una delle peggiori che io abbia mai trascorso coi ragazzi.

Infatti io e Tom non ci siamo rivolti minimamente la parola ed anzi, ove possibile, abbiamo evitato addirittura anche di incrociarci per i corridoi di casa.

L'unico con cui ho continuato a parlare e sfogarmi è stato Bill, che non si è mai tirato indietro dall'offrirmi una spalla su cui piangere.

E posso affermare la stessa cosa anche per Gus e Georg in realtà, se non fosse che con loro mi risulta più difficile lasciarmi andare del tutto poiché non vi è la stessa confidenza ed intimità che ho col moro.

"Io vado in bagno" sentenzio di punto in bianco, vedendo gli occhi dei ragazzi ricader su di me e le altre annuirmi.

Ma non faccio in tempo a percorrere metà della strada che mi conduce da quest'ultimo, che sento una salda presa far leva sul mio braccio, costringendomi a voltarmi.

"Dobbiamo davvero salutarci così?" gli occhi color nocciola di Tom mi scrutano con attenzione, intanto che il cuore m'arriva alla gola da quanto inizia a palpitarmi forte in petto.

"Non lo so, secondo te?!" controbatto con un tono ironico e rivolgendogli un sorrisetto che lo è altrettanto, mentre lui sembra regalarmene uno sincero per la prima volta da una settimana a questa parte.

"Non è stato molto saggio da parte mia evitarti per giorni, ma non voglio nemmeno avere come ultimo ricordo di te questo; un addio risicato e occhiatacce di risentimento" confessa, sciogliendo lentamente la presa dal mio polso.

"Nemmeno io Tom..." sussurro, abbassando lo sguardo sulla punta delle mie Nike e percependo nuovamente la voglia di farmi trascinare da un pianto isterico pervadermi.

"Ti amo sul serio, Grace" afferma, posizionandomi due dita sotto il mento così da alzarlo e 'costringermi' a fissarlo dritto negli occhi "E non penso smetterò mai di farlo. Sei stata il mio primo amore a tutti gli effetti e una delle persone con cui sono cresciuto, uno dei primi visi che ricordo della mia infanzia e ciò che mi sono portato con me fino ad oggi" prosegue, facendomi letteralmente rabbrividire.

L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora