give me one more chance.

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La serata è proseguita nel migliore dei modi; siamo state praticamente in ogni locale di Zrce beach, cogliendo l'opportunità per persone nuove e scattandoci foto da caricare su MySpace a volontà, immortalando ciascun momento come un ricordo indelebile.

Ho ballato fino a non sentirmi più le gambe e percependo il sapore dei vodka lemon che ordinavo di volta in volta arrivarmi fino alla testa, contribuendo alla perdita dei miei freni inibitori.

Inutile dire, però, che come ogni post sbornia che si rispetti, il mio risveglio si sta rivelando a dir poco difficoltoso. Infatti l'emicrania non ha tardato a far la sua comparsa ed appena mi alzo dal letto, è seguita anche da un'immancabile sensazione di nausea alla bocca dello stomaco.


"Buongiorno fiorellino" richiama la mia attenzione la voce di Margaret, vedendola aprir lentamente la porta della stanza con un vassoio contenente un paio di brioches e del succo di frutta "Sono andata nel bar qui sotto ed ho preso la colazione per tutte, immagino sia opportuno metter qualcosa sotto i denti dopo l'alcool che abbiamo ingerito ieri sera" afferma, sghignazzando ed appoggiando il tutto sul letto.

"Abbiamo fatto davvero il panico" s'unisce anche Juliet alla nostra conversazione, facendo capolino in camera col pc portatile tra le mani e lo schermo di quest'ultimo girato verso di noi, mostrandoci con fierezza tutte le foto caricate sui nostri profili di MySpace.

"Bill ovviamente mette mi piace a tutte, non gli sfugge niente!" afferma Mag, indicando con un dito sullo schermo il profilo del moro con le sue reazioni sotto le nostre immagini.

"Alcune mi fanno un sacco ridere, abbiamo proprio delle facce stupide" sentenzia la mora, appoggiandosi sul materasso ed iniziando a scorrerci davanti frame dopo frame, ciascuno che ci ritrae in pose o in compagnia di qualcuno di diverso.

"Ma seriamente abbiamo incontrato così tante persone?" chiedo, grattandomi la nuca con una mano ed aggrottando la fronte, più confusa di prima dato che non mi ricordo nessuno di questi volti – forse proprio perché ho bevuto un po' troppo.

"Giuro! Siamo riuscite a far amicizia con tutti i tedeschi di questo posto, è stato assurdo" ridacchia Margaret, concentrando la sua attenzione sul pc di Juliet.

Ma a distrarci dalla perlustrazione del materiale riguardante la serata di ieri è la vibrazione del mio telefono sul comodino, il quale m'affretto ad afferrare allungando un braccio dall'altra parte del letto.


"Porca puttana" mormoro, leggendo il nome di Tom sul piccolo schermo ed una sua chiamata in entrata.

"Beh? Chi è?" mi chiede incuriosita Mag, sporgendosi poi verso di me ed assumendo un'espressione preoccupata nel decifrare il nome del rasta.

"Dovrei rispondere?" le chiedo, spostando in contemporanea anche lo sguardo su Juliet la quale annuisce, incoraggiandomi a sollevar la cornetta e dirgliene quattro.

"Esci fuori in balcone e rispondi, forse vuole dirti qualcosa in merito a ieri sera... ed anche se nessuna scusa al mondo sarà sufficiente da sola per riacquistare la tua fiducia, è giusto che inizi a prender coscienza delle sue azioni" decreta la castana, fissandomi con uno sguardo a dir poco autoritario ed assumendo un tono di voce austero.


Tom's POV

Continuo a camminare avanti e indietro per la stanza da almeno dieci minuti, indeciso su cosa sia opportuno fare per iniziare a porre rimedio al danno che ho combinato all'after party.


"Forse dovresti cominciare col chiamarla e chiederle scusa, sai?" mi canzona mio fratello, che finalmente ha smesso di monopolizzare il bagno ed in compenso ha deciso sia giusto torturarmi con le sue morali.

L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora