it sounds like a problem... to you?

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3 marzo 2008


Sono passate ormai due settimane da quando ci siamo trasferiti a Berlino ed ancora stento a crederci.

L'immobile acquistato dai ragazzi è qualcosa che va fuori ogni mia aspettativa, sia in termini di proporzioni che d'arredamento. Infatti i gemelli non hanno assolutamente badato a spese, comprando una villetta in pieno centro città.

La casa si eleva su tre piani; uno dedicato alla zona notte, uno alla zona giorno con un salotto a dir poco spazioso ed un terzo, invece, che consiste in una sottospecie di taverna/sala prove gigante. Incluso di uno studio insonorizzato per poter registrare nuovi brani in autonomia, all'occorrenza.

La mia camera invece è accanto a quella dei ragazzi, anche se quasi ogni sera sgattaiolo in quella di Tom per dormire con lui e viceversa, così da non dover mai star separati.

"Quindi oggi arriveranno anche Margaret, Juliet e Cole?" mi chiede Tom, addentando un pancake mentre facciamo colazione.
"Sì, saranno qui stasera prima di cena" affermo, continuando a ripassare il capitolo del libro di letteratura inglese che ho sottomano, visto che a breve dovrò iniziare a dare i primi esami in università ed è meglio mettersi in pari.

"Preferite passare una serata tra ragazze, visto che è la prima qui a Berlino, oppure facciamo qualcosa tutti insieme dopo gli awards?" propone, allungando una mano verso il mio braccio teso sul manuale di testo ed iniziando ad accarezzarlo, facendomi sorridere.

"Stasera serata tra ragazze, ma ti prometto che domani facciamo qualcosa in gruppo. Anche perché da quello che mi ha riferito Margaret resteranno qui per circa quattro giorni, quindi nessuna fretta" sancisco, vedendolo annuire ed alzarsi dal tavolo, riponendo il proprio piatto nel lavabo della cucina.

"Buongiorno raggi di sole" la voce di Bill si fa strada alle nostre spalle, intanto che l'osservo far capolino in cucina coi capelli scompigliati e la voce impastata dal sonno.
"Bill Kaulitz mattiniero, questa sì che è una novità!" esclamo, accentuando un ghigno divertito sul mio volto e ricevendo di tutta risposta uno sguardo infastidito dal moro.

"Senti, oggi abbiamo le prove alle nove, per questo sono in piedi! Non è per mia volontà!" borbotta il gemello, mentre afferra uno degli sgabelli che circondano la penisola della cucina per sedercisi controvoglia, afferrando un pancake dalla portata riposta al centro d'essa.
"Sciroppo d'acero?" gli chiedo, prendendone un'altra porzione di questa delizia a mia volta e sventolandogli la bottiglietta del topping davanti agli occhi, facendolo finalmente sorridere un po'.

"Mi conosci troppo bene" mormora con un sorrisino sghembo, prendendomi il tubetto di sciroppo dalle mani per inzupparvici la propria frittella.

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"Questa casa è pazzesca!" continua a ripetere Margaret, girando per ogni singolo piano dell'abitazione mia e dei ragazzi con gli occhi sgranati, meravigliandosi ad ogni stanza in cui mette piede.
"Che ti aspettavi? Un monolocale con un garage? Con la fama che hanno raggiunto l'acquisto di una villa del genere è il minimo sindacale!" la ragguaglia Juliet, roteando gli occhi al cielo e buttandosi a peso morto sul letto di camera mia, facendomi ridacchiare.

"Dai, è normale che faccia così... anch'io i primi giorni spesi qui dentro ero sorpresa da qualsiasi cosa, è questione d'abitudine" la rimprovero, vedendola rivolgermi un ghigno di soppiatto.

"Sono senza parole!" esclama Margaret, irrompendo in stanza con un'espressione totalmente ipnotizzata e gli occhi a cuore "Questo posto è da urlo! Mi sembra di essere in extreme makeover home edition, non ci si crede!" prosegue, facendoci ridere entrambe.

L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora