L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio Hotel

how could you do this?

Dopo aver passato l'intero pomeriggio del nostro primo giorno di vacanza in spiaggia, comodamente sdraiate a riva a prender il sole ed a goderci qualche bagno in acqua di tanto in tanto, abbiamo deciso di risalire poco prima di cena per prepararci ed uscire.

Durante la giornata abbiamo fatto amicizia con alcuni ragazzi che hanno il loro appartamento nel nostro stesso pianerottolo, dunque una sorta di "vicini di casa" per la nostra permanenza, ed altri direttamente in giro per l'isola.
Ci sono gruppi di viaggio letteralmente da ogni parte d'Europa e pressoché tutti della nostra età, quindi non è difficile incappare ogni tre per due in qualcuno di nuovo e farci conoscenza.

"Juju! Ti serve l'asciugacapelli oppure hai già fatto?" sento l'urlo di Mag provenire dal bagno, mentre faccio gli ultimi ritocchi al mio make up davanti allo specchio della mia palette, seduta sul letto.
"No Mag! Io sono già quasi pronta, lascio asciugare i ricci al naturale stasera! Tu usa anche il mio diffusore se hai bisogno" le risponde la riccia, finendo di allacciarsi il cinturino del proprio tacco alla caviglia.

"Come siamo belle!" le dico, guardandola alzarsi in piedi e far una giravolta su se stessa e mostrandomi il suo outfit fiera, composto da un tubino bianco ed un paio di zeppe del medesimo colore, tutte aperte.

"Tu non sei da meno! Da quand'è che sei diventata così brava nel truccarti?" esclama, ponendosi dietro le mie spalle e fissandomi per qualche secondo, con un'espressione estasiata sul volto e che posso veder di riflesso dallo specchietto che sto utilizzando per sistemarmi l'ombretto.

"Sarà merito di questo nuovissimo cuore spezzato che mi ritrovo, chissà" sghignazzo, sentendola sospirare profondamente.

"Ti manca molto?" mi chiede, sedendosi poi accanto a me sul bordo del letto ed appoggiandomi una mano sulla coscia, scrutandomi con fare apprensivo.

"Mi manca sempre, penso di dovermici abituare in un modo o nell'altro" sentenzio, abbassando per qualche istante lo sguardo a terra ed appoggiando la palette che ho tra le mani a lato, tenendo ancora il pennello tra le dita "Non posso fare diversamente, no?" proseguo, incrociando i suoi occhi.

"Direi di no, ma questo non implica che sia una cosa facile... anzi, penso sia molto difficile quando si tratta della persona con cui sei cresciuta ed hai condiviso le tue prime esperienze. Ma voglio che tu sappia che io e Mag siamo qui per te, non scordartelo" mi rimembra la mora, prima di stringermi in un caloroso abbraccio.

Ed io non posso far altro che sorriderle, sentendomi sempre più grata di aver due amiche come loro accanto in ogni momento e che non falliscono mai nel farmi sentir meglio perfino in momenti bui come questo.

Non c'è giorno in cui io non pensi a Tom ed a quello che eravamo, ritrovandomi di tanto in tanto anche a guardare le nostre foto vecchie ancora all'interno della memoria della mia digitale, oppure quelle poche salvate sul mio flip phone.

Altre invece mi ritrovo semplicemente a fissare la polaroid del suo diciottesimo compleanno, quella che ci ritrae l'uno tra le braccia dell'altro mentre ci baciamo dinnanzi alla torta e che tengo nascosta nella mia borsetta, facendomi mancare un po' il respiro.

È sempre difficile per me pensare a com'eravamo sei mesi fa e dovermi poi confrontare con la realtà di come sono le cose adesso, con chilometri e chilometri di distanza a dividerci ed una relazione che siamo stati costretti a portare a termine.

E mi risulta talmente strano immaginarmi con una persona che non sia lui al mio fianco, che mi chiedo davvero se è possibile dimenticare del tutto qualcuno che abbiamo amato così tanto.

"Okay, ho finito! Come sono venuti?" vedo la figura di Mag uscir a passo svelto dal bagno e sventolarci davanti la sua folta chioma di ricci, facendoci sghignazzare entrambe.
"Sono molto belli, proprio come te!" le rispondo, guadagnando un enorme sorriso da parte sua ed un bacio volante, che fingo d'afferrar in un pugno e stringerlo al cuore.