dance with me.

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Il resto della gita è trascorso nel silenzio più totale per quanto riguarda me e Tom.

Ho cercato di evitare quasi ogni suo approccio, anche il più insignificante, beccandomi spesso delle occhiatacce da parte di Margaret che non lo ritiene un giusto atteggiamento da parte mia poiché non 'propriamente maturo' al di là di tutto.

Ma la verità è che non ci riesco, non riesco a guardare Tom come prima ed ora non posso far a meno che pensare a quello che è successo tra noi due ogni singola volta che il mio sguardo si posa su di lui, facendomi sentire una completa stupida.

Inutile dire che ho dovuto anche raccontare tutto a Juliet ed in tempo reale, tenendola al telefono per più di un'ora l'altra sera, con in sottofondo Margaret a farmi da spalla e facendola diventare praticamente una chiamata a tre.

La stessa cosa che ho fatto anche con Bill, il quale però m'ha anticipato dal dirgli il resto piombandomi direttamente in stanza durante una delle sere precedenti, costringendomi a raccontargli tutto perché 'ti si legge in faccia che quel coglione di mio fratello t'ha fatto qualcosa', ha detto.

"Bene ragazzi, per quest'ultima sera a Roma, vi è concessa la libera uscita. Potete scegliere se cenare fuori o in hotel, da questo momento in poi sarete per conto vostro!" ci informa la professoressa, ricevendo di tutta risposta un ampio boato d'approvazione da parte di tutte le classi "Ma ad una condizione; entro l'una e mezza dovete tutti presentarvi di nuovo qui nella hall per poi recarvi nelle vostre stanze, non sono ammessi ritardi" ci informa la donna, seguitando a guardarci con diligenza.

"Noi stiamo tutti quanti insieme, vero?" ci chiede conferma Bill mentre annuisco, rivolgendo un'occhiatina fugace a Margaret che nel frattempo è arrossita di nuovo alla vista del moro.
"Cos'avete intenzione di fare? Volete cenare in hotel o mangiare qualcosa fuori?" insorge Gus, guardandoci con aria interrogativa.
"Io proporrei qualcosa fuori! Almeno proviamo qualche ristorante tipico prima di tornare a casa, che ne dite?" suggerisce Margaret, ricevendo consenso da parte di tutti.
"Tu Tom, sei dei nostri oppure hai altro da fare?" lo interpella il gemello, quasi in maniera provocatoria, ricevendo però una reazione totalmente insolita dal rasta.

"Sì, stasera non ho voglia di starmene troppo in giro con le altre classi, preferisco qualcosa di intimo solamente tra di noi" proferisce, quasi con tono impassibile e lo sguardo rivolto verso le sue nike.

Lo fisso per una manciata di secondi mentre gli altri continuano a parlottare ed a mettersi d'accordo sul da farsi, notando quanto realmente per la prima volta mi sembri completamente assorto, lontano da tutti e da tutto.

Ha ancora lo sguardo volto verso la punta delle sue nike dunk, le mani infilate nelle tasche dei suoi tipici baggy jeans e la felpa oversize che gli ricade morbida su quest'ultime, mentre di tanto intanto alza gli occhi – sospirando profondamente.

"Se lo guardi troppo finirai per consumarlo, attenta" sento il mormorio di Margaret arrivarmi alle orecchie, facendomi sussultare appena.
"Chi? Cosa?" mi riprendo, scrollando lievemente il capo e fissandola sghignazzare, mentre mi appoggia una mano sulla spalla.
"Intendo" comincia, indicandomi con un cenno del capo il rasta "Si vede che sei in pensiero per lui, nonostante tutto" sancisce, con un sorrisino di rammarico sulle labbra.
"Siamo cresciuti insieme, sarebbe atipico per me non provare preoccupazione nei suoi confronti" ribatto, scostando la vista dalla sua figura e direzionandolo verso la riccia accanto a me, sorridendole.

La serata procede nel migliore dei modi; Bill e Gus hanno trovato un ristorantino in una delle principali vie di Trastevere che sembra carino, dove c'è anche la possibilità di mangiare in uno dei tavolini riposti all'esterno e da cui ovviamente non ci siamo tirati indietro, accomodandoci subito.

L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora