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I primi tre mesi che hanno seguito la firma del contratto dei ragazzi con la Sony sono volati; rendendoli ormai un vero e proprio fenomeno a tutti gli effetti tra gli adolescenti della Germania.

Monsoon è conosciuta ovunque e spesso la sentiamo anche nelle radio locali, per non parlare dell'avvento dei primi fan-blog sulla band, che stanno iniziando a spuntare come funghi in ogni parte di internet.

I ragazzi per ora continuano a tener concerti in piccole arene e teatri sparsi per il paese, riuscendo a tornare a casa solamente uno o due weekend al mese, non di più.

Io e le altre, nel frattempo, abbiamo deciso di impegnarci seriamente con lo studio visto che questo sarà il nostro ultimo anno ed ormai la primavera non è più così lontana come sembra.

La band, al contrario, ha deciso di intraprendere un percorso di home schooling a causa degli impegni derivati dalla tournée, facendo ritorno qui solo per sostenere gli esami finali in sede.

Io e Tom riusciamo a vederci solamente quando torna a casa nei weekend prestabiliti dall'etichetta discografica per i loro giorni di risposo, stessa sorte che ovviamente tocca anche a Margaret e Bill.
Ma ci sentiamo comunque tutti i giorni per telefono e quando possiamo, ci videochiamiamo un paio d'ore in tarda serata, post-concerto.



"Quindi siete d'accordo? Se il 15 giugno abbiamo l'orale e tu Juliet lo hai il 16, nella tua scuola, possiamo tutte quante partire direttamente il 17?" ci chiede Margaret, appuntandosi un'ultima volta nel suo taccuino tutte le info necessarie per fare un recap.

Ci siamo finalmente decise ed alla fine abbiamo optato per andare a Pag, in Croazia, come meta per il nostro viaggio di maturità.

Partiremo solo noi tre e purtroppo senza gli altri, visto il cambiamento repentino delle circostanze dovuto ai loro progetti con la musica.


"Per me va benissimo! Mia mamma ha detto che non ci sono problemi, anche perché se esco con una buona media metà del viaggio me lo regala lei, senza che io debba per forza spenderci tutti i miei risparmi" spiego, increspando le labbra in un sorriso.

Durante le scorse estati ho sempre fatto qualche lavoretto qua e là, racimolando un po' di spicci con cui durante l'anno posso togliermi degli sfizi e comprarmi ciò che mi piace, senza gravare troppo sulle spalle di mamma.

Ma quest'anno, in occasione del diploma, proprio quest'ultima si è offerta di saldare metà della mia quota per la partenza in Croazia – nel caso io riesca a passare con almeno 70/100 come punteggio – dandomi in questo modo un immenso vantaggio nel poter conservare più della metà dei miei soldi.


"Ottimo! Allora direi che ci siamo... abbiamo scelto tutto. Meta, periodo, alloggi... non ci resta che impegnarci questi ultimi due mesi di scuola e poi ci lasceremo Lipsia alle spalle per due settimane intere!" esulta la castana e battendo le mani, euforica all'idea.

"Finalmente! Intanto ho già messo le mani avanti ed ho detto a Cole di non tampinarmi troppo di messaggi e chiamate mentre saremo via, soprattutto perché con tutti i locali e le feste che ci saranno, il telefono è l'ultima cosa che ho intenzione di guardare!" prorompe Juliet, buttandosi a peso morto sul letto e con un sonoro sbuffo a lasciarle le labbra.

"In parte questa cosa mi solleva, sapete?" comincio, intanto che mi dondolo sulla sedia girevole dove sono seduta, accanto alla mia scrivania "Ultimamente sentire Tom così poco e vederci una, massimo due volte al mese è diventata una tortura. Senza contare che da quando hanno acquisito un po' più di notorietà, mi tocca perennemente vedere gruppi di ragazzine sbavargli dietro e fargli proposte indecenti" concludo, roteando gli occhi al cielo e guadagnandomi un'occhiatina divertita da Margaret accanto a me, che ridacchia appoggiando il suo taccuino in disparte.

L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora