spin the bottle.

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Il resto della giornata è trascorso tra visite ai musei ed ai principali siti storici della città di Roma, lasciandomi volta dopo volta sempre più meravigliata da quanto sia un posto ricco di storia.

Per non parlare della mia macchinetta digitale, che non siamo nemmeno giunti alla conclusione della prima giornata qui e già contiene più di duecento foto (anche se la metà sono tutte immagini che ritraggono i ragazzi fare i cretini in giro, oppure disperati tentativi miei e di Margaret di farci un selfie).

"Secondo te ci sgameranno?" mi chiede con un velo di preoccupazione nella voce la riccia, mentre ritorniamo alle nostre stanze uno alla volta, dileguandoci tutti nei corridoi dell'hotel per prepararci prima di cena.
"Macché! Avremmo cura di non far casino ed andrà tutto bene, sta tranquilla!" la rassicuro, estraendo la chiave della stanza dalla tasca dei jeans ed aprendo la porta una volta raggiunta, dando la precedenza ad entrare alla ragazza, che mi ringrazia con un cenno del capo.

"Sono stremata! Abbiamo camminato tutto il giorno e non mi sento più le gambe!" si lagna, tirando un pesante sbuffo prima di catapultarsi sul letto a peso morto, facendomi ridere.

"Idem! Mi sembra di averla vista in un giorno intero Roma, altroché il quarto di città di cui parlava la prof!" borbotto, fiondandomi accanto a Margaret e ritrovandomi coricata dopo di lei, ritrovandoci entrambe con lo sguardo rivolto al soffitto.

"Ti è dispiaciuto per oggi?" mi domanda ad un tratto, rivolgendo la sua attenzione su di me.
"Dispiaciuto per che cosa?" controbatto, storcendo le labbra in una smorfia confusa e non capendo davvero a cosa si stia riferendo.

"Intendo per Tom... l'ho visto star tutto il giorno appresso a Zoe e sono state pochissime le volte in cui s'è fermato a parlar con noi" decreta, girandosi del tutto su un fianco ed appoggiando una mano sotto la nuca, sostenendola.

"No, alla fine è la sua vita... voglio dire, di certo non gioisco se smette di considerarci per dar la precedenza a Zoe, ma non posso nemmeno costringerlo a fare il contrario se questo è quello che ritiene giusto per sé" sancisco, sollevando lievemente le spalle.

"Però ti guardava sempre, t'ha cercato innumerevoli volte con lo sguardo" ammicca, stringendosi il labbro inferiore tra i denti e fissandomi con un sorrisetto sghembo, beccandosi in tutta risposta una piccola spinta sulla spalla da parte mia.

"Ma smettila! Non è assolutamente vero!" la riprendo, scrollando più volte il capo in segno di diniego "Kaulitz ha di meglio da fare che prestare attenzione a me, puoi giurarci" concludo, levandomi con uno scatto rapido dal letto per avviarmi verso il bagno.
"Smettila di infrangere i miei sogni!" protesta, lamentandosi e portandosi ambe le mani al viso, sfregandosi gli occhi.

"Quali sogni?" le chiedo incuriosita, appoggiandomi allo stipite della porta del bagno.
"Quelli dove io sono fidanzata con Bill e tu con Tom, entrambe con un gemello Kaulitz per poter fare le uscite a quattro!" sospira con aria sognante, scaturendo in me una fragorosa risata.
"Ma tu sei tutta matta..." la liquido, prima di sparir dietro la porta del bagno, pronta a godermi un po' di relax sotto il getto dell'acqua calda.

Nel giro di qualche ora finiamo di prepararci, dandoci una sistemata per quanto riguarda make-up e acconciatura, anche se come ogni volta ho preferito un trucco leggero ed i capelli sciolti al naturale.

"Che ti metti? Fa decisamente più caldo qui che a Lipsia, anche se non ci sono comunque di certo temperature estive..." sentenzia la riccia, seduta sul bordo del letto a fissarmi mentre rovisto freneticamente in valigia, alla disperata ricerca di qualcosa di decente.

"Pensavo ad un paio di cargo chiari ed un top nero, in modo da abbinarci una felpa oversize sopra dato che tanto non ci è concesso uscire stasera" ribatto, accorandomi e prendendo tra le mani uno dei dieci crop che mi sono portata con me.

L'ultima primavera (Tom Kaulitz) // Tokio HotelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora