7)SCUSE VELATE

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Pov Mattia

Venerdì 16 dicembre

"Mat che dici, metto anche questo in valigia?"

Silvia mi mostra un perizoma leopardato facendolo dondolare davanti a me, è microscopico e coprirebbe un gran poco lasciandomi una vista allettante: due sode e tonde natiche invidiabili a chiunque voglia metterci sopra le mani, ma al momento non mi fanno alcun effetto. Forse davvero dovrei ridurre le ore di palestra, il lavoro mi porta via molte energie, il nuoto pure e dovrei far funzionare le cose con Silvia senza per forza seguirla in palestra tutti i giorni.

"Andiamo in montagna, sarebbe meglio una tuta da neve!"
"Amore, la toglierei una volta in camera..."

Mi si avvicina  sfiorandomi  il viso, con quel misero pezzettino di stoffa, muovendosi come una gatta sul mio corpo. La sua mano arriva al cavallo dei miei pantaloni, stringe con fermezza e morde il mio labbro, tirandolo in un gesto provocante. Il suo sguardo eccitato intensifica il momento prima di rilasciare il labbro.

"Ti voglio!"
"Non qui."
"Perché no?"
"Perché no!"
Rispondo seccato, staccandola da me.
Con decisione, afferro la valigia e mi incammino risolutamente verso l'uscita. È in quel momento che Veronica fa irruzione, camminando con passo sicuro, imprecando contro il mondo e passandosi le mani provocatoriamente sul vestito. Senza preavviso, ci scontriamo, e solo allora alza lo sguardo, sorridendo maliziosamente. Con la sua personalità spregiudicata, non ha problemi a farsi valere, specialmente quando si trova di fronte a un uomo attraente. La sua sicurezza traspare nei gesti audaci e nel modo in cui sfrutta la sua presenza per giocare di provocazione ,  rendendo chiaro che è determinata a godersi la situazione senza remore.

"Guarda guarda che bella sorpresa. Qualcuno lassù ha pensato di farmi un regalo per sistemare il mio ciacra sfortunato."

Il suo tono ironico, rivela la sua abilità nel gestire le situazioni con un pizzico di umorismo tagliente e come al solito, a Silvia non dà fastidio che riceva spudorate avance. Il nostro rapporto è sempre stato piuttosto libero da idee possessive, e anche questo la dice lunga.

"Ciao Vero. Che ti è successo?"
Le chiede, ma lei continua a fissarmi infastidendomi col suo fare provocante. "Un deficiente mi ha rovesciato addosso un cocktail, nessun problema se fosse stato bello come..."

"Lui è Mattia!"
"Piacere... Mattiaaa..." miagola sempre strusciando la mia giacca.

"Molla l'osso Vero, è il mio ragazzo!"
"mhm... complimenti Silvia! Un gran bel ragazzo."
Dice passandomi la mano sul bavero del cappotto.

"Hai finito? Noi dovremmo andare."
Sbotto io alquanto schifato. La scanso e oltrepasso la soglia di casa brontolando contro Silvia. "Sbrigati! O ti lascio qui!"

Ammetto di non essere mai stato interessato a legami sentimentali, ma da lì a concedermi a tutte, mai. Sono sempre stato molto selettivo. La mia attitudine riflette una ricerca di connessioni significative, quali lo sport, piuttosto che un'apertura indiscriminata a ogni opportunità.

Ho già caricato la valigia in macchina e sto avviando il motore quando Silvia mi fa l'onore di raggiungermi, e ha pure il coraggio di essere infastidita quando sale.

"Fai davvero! Mi avresti lasciato qui? Non sei stato molto gentile con Vero!" mi rimprovera.

"Avresti preferito la scopassi? Perché è quello che voleva da me!"
Ribatto con sarcasmo tagliente, e lei invece, si mette a ridere, e la cosa alimenta ulteriormente  la mia stizza.

"Vero è così, non perde occasione con nessuno,  ma le ho detto che con te marca male."
"Oh davvero?" rispondo sarcastico. "Credi non possa farlo?"
"Beh, fino al mese scorso non ti saresti posto il problema, ma sono felice che ora mi consideri veramente la tua ragazza."
Afferma con sicurezza, o forse con la speranza di creare con me un rapporto solido.

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