24)PUNTO DI PARTENZA

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Pov Angelica

Giovedì 12 gennaio

-Senti cazzone, sei fortunato che non ho altro da fare. Ma non ho intenzione di scendere. Se vuoi finire il compito Sali! Conto fino a dieci, poi... sparisci pure. Le parti ce le siamo divise. So studiare da sola.

Non gliela dò vinta e sono quasi sicura che non si lascerà sfuggire l'opportunità di pigliarmi per il culo vedendomi immersa nel lusso di casa mia, infatti, quando apro la porta, lo trovo avvolto nel suo solito magnetismo intrigante. Nonostante la sua aria arrogante, il suo fascino è innegabile e mi colpisce immediatamente. Ha un'espressione intensa e cupa sul volto, con uno sguardo penetrante che sembra mostrare determinazione e riluttanza nell'essersi presentato, ma il modo in cui gioca nervosamente con gli anelli facendoli rigirare sulle dita, mostra un minimo di tensione. Mi chiedo cosa possa esserci dietro tutto questo. Ha paura che lo morda? Non è lui a proclamarsi il lupo cattivo?

Ora che conosco il suo segreto, la sua presenza diventa meno opprimente, poiché come immaginavo, c'è molto di più dietro la sua maschera di arroganza. Mi rendo conto che c'è un lato oscuro e misterioso di lui che mi attira e mi spinge a voler scoprire di più.

"Ciao. Pensavo te ne fossi andato."
Dico mostrandomi più disinteressata possibile alla sua presenza.
"Tranquilla, non vedo l'ora di andarmene proprio come non vedi tu che lo faccia." risponde con una sfumatura di sarcasmo.

"Entra!"
Gli faccio segno chiudendo poi la porta. Lo supero attraversando il salone che non passa inosservato.

"Non vi fate mancare nulla."

<Eccolo che ci siamo. Prevedibile> penso e la cosa migliore da fare è sfoggiare la parte migliore di me.

"No. Purtroppo la servitù al momento è impegnata pertanto  devo camminare senza che mi portino in braccio..."
Ironizzo con molto ma molto sarcasmo, stanca della solita storia. Sono una Scott, sguazzo nei soldi, e allora? Mangio, respiro e faccio errori come chiunque altro.

"Se aspetti che lo faccia io... perdi tempo."
Replica seguendomi.
"Lo credo bene, come perderti lo spettacolo da lì dietro?"

Non risponde, ma scommetto che ride dentro, non sono scema, e non una volta sola mi ha detto che ho un bel fondoschiena, infatti mi volto all'improvviso e lo trovo con lo sguardo fisso proprio lì. Faccio schioccare le dita, una, due volte davanti a lui.

"Ti farei accomodare in terrazzo ma lo sconsiglio per la temperatura di oggi, perciò hai due scelte: mi aspetti qui mentre salgo a prendere i miei libri, o mi segui e mi eviti una scala."

Prendo le scale e senza voltarmi, sento il tonfo dei suoi passi far eco ai miei, arrivo davanti alla porta della mia camera e mi volto di scatto prima di afferrare la maniglia.

"Una precisazione... non prendermi in giro per la mia camera o ti lancio dalla finestra!"
"Ok. Tratterrò i conati per la spropositata lussuria da principessa!"
Sbotta affermando già quel che doveva evitare.

"Fanculo!"
Lo ringrazio come si merita, facendogli spuntare un ghigno malefico sul viso, ma sono io entrando, che godo per la sua espressione stranita.

Sembra allibito di non trovarsi una stanza che trasudi ricchezza in ogni qual dove sposti lo sguardo. La mia è una camera grande si, ma molto alla mano, con fotografie appese ai muri, mie e di Elia in primis, Luca, Filippo, e immancabili con Mattia Maddalena e Celine. Ogni avventura, ogni viaggio appeso al muro a ricordarmi quanto sono fortunata ad averli nella mia vita.

La cosa che più lo stupisce, penso siano le montagne di libri accatastati a terra a fianco di una libreria colma.

"Non farci caso. Continuo a dire che comprerò un'altra libreria, ma non l'ho ancora fatto."

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