30)È LA MIA

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Pov Mattia

Domenica 12 febbraio

Dopo aver accompagnato mia sorella a casa, finalmente torno nel mio appartamento. Solo quando sono solo, posso finalmente rilassarmi. Nonostante mi sia mostrato calmo all'esterno, rivedere Maddalena è stato ancora una volta difficile. Cazzo.

La sua bellezza mi colpisce ogni volta. È fresca, ingenua e incredibilmente sexy ai miei occhi. Nessuna ragazza può batterla. La sua delicatezza e il suo eterno essere la mia principessa delle bambole non hanno eguali. Ogni linea del suo viso è perfetta, il candore della sua pelle che risalta al contrasto con i folti capelli ramati, ogni movimento elegante e sensuale. È un'opera d'arte vivente, e non posso fare a meno di rimanere incantato dalla sua presenza, nonostante la complicata relazione che abbiamo. Complicata per me.

Più di venti giorni non sono bastati, rivedere Sofia non è bastato. Uscire con lei ha solo alleviato il mio tormento, e ammetto che in parte ci è riuscita. Ma non posso negare che il pensiero di Maddalena continui a tormentarmi, come un'ossessione irrefrenabile che mi tiene prigioniero dei miei stessi desideri.

Le ho promesso di andare a quell'incontro con Ricciardi, e non posso deluderla, anche se ne farei volentieri a meno, il solo pensiero di vederla con Daniel già mi brucia dentro, e so che non posso permettermi di presentarmi impreparato.

È per questo che ho chiesto a Sofia di accompagnarmi. Non stiamo insieme, nonostante ci sia una forte attrazione ho mantenuto una distanza emotiva consapevole di non voler approfittare di lei né confondere le cose.

Ho già appurato che è una bella ragazza, e quella piccola somiglianza con Maddalena nel sorriso è la ragione per cui ho deciso di coinvolgerla da bravo masochista, ma allo stesso tempo, ho sempre cercato di mantenere un confine chiaro tra noi. Ripeto, non voglio approfittare di lei né prenderla in giro. Per questo non siamo stati a letto, almeno non ancora. Telefonate, scambi di battute su whatsapp, qualche cena durante la sua permanenza a Londra, ma mi sono sempre frenato sul dopocena. Ok, non sono un santo e l'esca l'ha lanciata lei, ci è scappato qualche bacio, interessante ma senza quell'input che ti impedisce di ragionare, di sognare, di bramare perdersi nella sua bocca desiderando esplorare ogni parte di lei.

Per ora è più un rapporto di amicizia e rispetto reciproco. La nostra interazione si limita a conversazioni piacevoli e professionali, e cerco sempre di essere trasparente riguardo alle mie intenzioni. È innanzitutto una cliente, ma nel corso del tempo non escludo possa evolversi in un legame che va oltre il mero rapporto professionale.

Per l'apericena di lavoro, Monica ha scelto la "Terrazza Aperol" in Piazza del Duomo. Direi perfetto per il loro scopo. Offre una vista mozzafiato sulla città e un'atmosfera chic e rilassante, perfetta per discutere di affari in modo informale ma elegante.

lo e Sofia arriviamo puntuali, Maddalena storce un po' il naso, trovandosela davanti, ma subito la saluta con garbo e la presenta a Monica.

Di Daniel invece nessuna traccia, e forse è questo il vero motivo del suo fastidio. Sofia è sempre stata gentile con lei al contrario di Silvia, non avrebbe motivo di non sopportarla.

"Ciao Sofia, è un piacere rivederti. Mamma... lei è..." mi guarda non sapendo come definirla.

"Sofia!"
Si presenta allungandole la mano in saluto, e di questo devo ricordarmi di ringraziarla più tardi.

"È molto che vi frequentate?"
"A dire il vero... no..."
Rispondo guardando Sofia. "...ma c'è tempo!"

"Mamma non pensi siano affar loro?"
Sbotta Maddalena interrompendo la curiosità di Monica.

"E Daniel?"
Chiedo guardandomi attorno.

Maddalena alza leggermente le sopracciglia, manifestando un certo fastidio per la sua assenza. "Vorrei tanto saperlo!" risponde con un tono misurato, ma si percepisce una nota di frustrazione nella sua voce che cerca di nascondere.

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