43)ONICE LUCIDA

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Pov Mattia

Martedì 7 marzo

Mi sveglio al suono lontano di una sirena spiegata che si fa strada tra le vie della città e al rumore ovattato delle macchine che iniziano a trafficare. I primi raggi di sole filtrano delicatamente attraverso le tende. Siamo in una zona tranquilla di Milano, un'eccezione in questa metropoli frenetica. Maddalena dorme ancora accanto a me, avvolta nella tranquillità del sonno.

"Buongiorno amore." la chiamo dolcemente.
"Mmm... buongiorno."risponde con una voce ancora sonnolenta, stirandosi leggermente.

"Ho pensato di portarti a fare colazione da Cristina. Ti va?"
"Da Cristina? Oh sì, adoro le sue brioche al pistacchio!"
"Perfetto, allora ci prepariamo e partiamo."
"Quanta fretta!"
"Non c'è tempo da perdere, ho un origami da riassemblare visto che ieri sera mi hai rapito con la tua bellezza." dico ironicamente.
"Io?" Mi chiede con un sorriso leggermente imbarazzato.

"Sì, proprio tu. Non avrei concluso nulla... visto che sono stato così facilmente distratto da te." aggiungo, fingendo un'espressione accusatoria.

Il suo viso inizia ad arrossire leggermente, mentre cerca di trattenere un sorriso imbarazzato. "Beh... non posso certo negare di essere irresistibile..." risponde stando al gioco. "...Ma sei tu che mi hai travolto."

"Beh, forse hai ragione..." ammetto, fingendo un'espressione pensierosa. "...Ma alla fine, sono le tue abilità da seduttrice a farmi perdere la testa."

Maddalena arrossisce immediatamente, cercando di nascondere il suo viso dietro una mano. "Io? Seduttrice? Ma che dici!" esclama, visibilmente impacciata.
Rido, felice di averla messa in imbarazzo in modo così giocoso, le dò un bacio e mi alzo.

"Faccio una doccia. Lo sai che Brando e Isabel vanno a New York a trovare Fil?" Dico camminando verso il bagno non curante di essere completamente nudo e quando arrivo alla porta mi sporgo non sentendo risposta e la trova seduta sul letto che stringe le lenzuola al petto che mi osserva.

"Hai sentito?"
"Si." Risponde sospirando aumentando il mio ego.

"Guardarti mi fa capire che la perfezione non è solo un concetto astratto. Sei come una statua greca che ha preso vita, con la forza di Ercole e la grazia di Apollo."
"Wow, ne ho ricevuti di complimenti ma mai li ho apprezzati come questo."

Improvvisamente si alza, tirandosi dietro il lenzuolo e mi si avvicina seria.
"Immagino!"

Ops! Frase sbagliata?

"Mia madre in primis, lo sai no?"
Cerco di rimediare. Sospira, e mi supera senza guardarmi, e davanti alla doccia fa cadere il lenzuolo.

<ok calmati> mi dico

Il lenzuolo cade, rivelando il suo corpo che incarna la perfezione, e mi trovo come il solito ammaliato dalla sua bellezza. Il mio cuore accelera mentre i suoi movimenti eleganti catturano la mia attenzione. I suoi lunghi capelli ramati ondeggiano delicatamente sulla sua schiena, ipnotizzandomi con il loro oscillare. Il suo culetto da sogno mi lascia senza fiato, mentre mi rendo conto di quanto sia fortunato ad avere una presenza così affascinante accanto a me.

Sento il mio corpo reagire immediatamente alla sua vista. Un'ondata di calore mi attraversa, il respiro diventa più profondo. La mia pelle si riscalda, ogni muscolo teso in un misto di desiderio e ammirazione e ovviamente il mio cazzo si risveglia, rendendo impossibile nascondere la mia reazione.

Lei si gira leggermente, cogliendo il mio sguardo rapito e la tensione evidente. Un sorriso enigmatico si disegna sul suo viso mentre mi osserva, ormai consapevole dell'effetto che ha su di me. Con uno sguardo malizioso e compiaciuto, si allunga al miscelatore aprendo l'acqua, permettendomi di ammirare ancor meglio ogni dettaglio della sua figura perfetta. La sua pelle si illumina sotto il getto d'acqua, e ogni curva del suo corpo si rivela in tutta la sua gloria.
Dio mio quei seni ... perfetti e invitanti, si sollevano leggermente mentre si muove, catturando la mia attenzione in modo irresistibile.

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