25)PUOI, SENZA DI ME

192 42 228
                                    


Pov Mattia

Giovedì 12 gennaio

Nel mio ufficio, immerso tra le luci soffuse e i suoni ovattati della vita quotidiana, mi ritrovo a rincorrere ombre di sentimenti contrastanti. Il pranzo con lei è stato come un banchetto di emozioni, dove l'amore e il dolore si sono intrecciati in un mosaico intricato. Ogni sorriso, ogni sguardo scambiato è stato un pungolo nel mio cuore, ricordandomi il futuro che non potrò condividere con lei. Eppure, non posso negarmi la dolcezza dell'affetto che ancora brilla nei suoi occhi quando mi guarda. È una fiamma che mi scalda l'anima e mi tormenta allo stesso tempo.

Cerco di accettare il fatto che si sposerà, che ama Daniel e che comunque continuerà a provare per me quell'affetto di cui non posso fare a meno, e penso che andarmene per un po' è la cosa migliore da fare.

Mentre provo a concentrarmi sul lavoro, Londra mi appare sempre più come una sirena tentatrice, pronta ad offrirmi una fuga temporanea dalla realtà che faccio fatica ad affrontare, ma devo.

Non vedo l'ora di partire, o meglio direte di scappare. Sì, è vero, ma non scappo da lei, non potrei mai, scappo dalla voglia di lei, che ultimamente e improvvisamente temo di non riuscire più a gestire, e devo rimediare.

L'uscita con Sofia mi ha dato una speranza, ma c'è qualcosa che mi trattiene. È una ragazza così genuina, così dolce, che non merita di essere presa in giro. Mi piace, mi attrae fisicamente e sembrerebbe anche mentalmente, ma ciò che mi affascina di più è il suo sorriso. Quel dannato sorriso che mi riporta alla mente Maddalena. E se alla fine fosse solo quel sorriso a farmi credere di provare un interesse per lei? Voglio andarci con cautela, almeno finché non capisco le sue reali intenzioni. Forse non è interessata a me in quel modo. Decido di lasciare che le cose si sviluppino naturalmente e prenderò una decisione nel tempo. Non voglio farle del male, non voglio usarla solo per un'avventura per offuscare i miei tormenti, proprio come è successo l'altra sera con Samanta, Simona o come cazzo si chiamava. Ammetto, ero un po' su di giri con tutto l'alcol che ho bevuto, ma sapevo benissimo cosa stavo facendo: dimostravo a me stesso che posso vivere senza di Lei, anche se vuol dire solo sopravvivere, ovviamente non sono così drastico, non sono depresso e non ho perso interesse per la vita, per sopravvivere intendo vivere senza amare appieno.

Sto fissando lo schermo del computer quando mi arriva un messaggio sul telefono. È mia sorella, quella vera.

-mi serve un favore. Scrivi a Pippo e chiedigli se può far compagnia ancora per un oretta a Rosy. Poi ti racconto. Fammi sapere.

Potrebbe sembrare una richiesta strana, ma conoscendo Angelica, aver visto quel ragazzo lavorare in discoteca, avrà acceso in lei una lampadina di problem solving.

Mi affretto a chiamare Pippo, sorpreso ma felice di sentirmi, e lo trovo favorevole alla richiesta, che non perdo tempo a girare a lei.

-fatto. Pippo è molto contento. Cosa stai combinando? Centra chi so io?🤔

La risposta è implicita ma chiara, mi invia un emoji con gli occhi spalancati e un sorriso, seguito da un pollice in su. 😮👍. Mostrandomi che la mia intuizione è corretta, il che non mi tranquillizza. Stabilito che Samuel non esce di notte per divertirsi ma per lavorare, non fa di lui un agnellino smarrito, e soprattutto non cancella il rancore nei sui confronti.

Passo un'altra mezz'ora ad abbozzare un'idea di design ma finisco sempre con appallottolare i fogli e gettarli nel cestino a modi basket.

Passo un'altra mezz'ora ad abbozzare un'idea di design ma finisco sempre con appallottolare i  fogli e gettarli nel cestino  a modi basket

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
MadRedFire Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora