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Una volta che la mia sveglia iniziò a suonare col massimo volume, emettendo irritanti suoni da qualsiasi parte, mi alzai. Spensi quell'affare rumoroso esalando un profondo respiro.

"Tatum, sei sveglia?" Chiese la voce fredda di mia madre al di là della porta della mia camera.

"Si mamma, ma odio il fatto che lo sono" Alzai gli occhi al cielo, grata del fatto che lei non poteva vedere quell'azione tanto irrispettosa nei suoi confronti.

"Era ora. Preparati prima di far tardi a scuola" Esclamò lei picchiettando i suoi tacchi sul pavimento piastrellato fuori dalla mia stanza.

Presi un altro profondo respiro prima di alzarmi completamente.

Nella doccia imprecai tantissime volte, come potevo essere così stupida da dimenticarmi di premere il pulsante del riscaldamento prima di entrarci?

Quando l'acqua si scaldò abbastanza lasciai che il suo getto tiepido toccasse la mia pelle pallida e fredda. Mia mamma odiava quando imprecavo, diceva sempre che non fosse femminile e altre cose che non ascoltavo.

Dopo aver lavato il mio corpo e legato i miei capelli in una coda spettinata,  andai dritta a prendere la mia dannata uniforme nell'armadio.

Ogni giorno dovevo indossare una minigonna scozzese calda come un plaid, una camicetta da abbottonare con il logo della mia scuola e delle calze che arrivavano fino al ginocchio, orribilmente abbinate a delle scarpe nere con una fibbia in cima.

Mia madre era una fan dell'essere conservatrice e non sapevo esattamente cosa entrò nella sua testa quando decise di iscrivermi alla Summersot Manor School for The Ladies. Era una scuola per sole ragazze quindi non mi dava fastidio la lunghezza degli abiti che indossavo, ma odiavo tutto ciò che le altre persone potevano dire o pensare di me.

Tuttavia, non avevo nessuna scelta.

Presi la mia via per le scale sistemando l'uniforme e pettinando i miei capelli, mentre venivo accolta con piacere da Nana.
Lei era l'unica cameriera che riuscì a durare più di dieci anni in casa mia, in pratica mi aveva vista crescere, fase dopo fase.

"Buongiorno Nana!"

"Buongiorno Miss" mi rispose educatamente. "Madame la sta aspettando al tavolo" mi informò.

"Grazie Nana, sei la migliore!" Saltai per il corridoio.

"Oh e Miss, sua madre non sarà contenta del fatto che lei si pettina i capelli mentre cammina" Ridacchiò.

"Annotato!" Esclamai ad alta voce producendo un lieve eco tra i muri.

"Tatum Malory Beck! Stavi per caso gridando dentro casa?" Mia madre mi chiese non appena entrai nella sala da pranzo.

"Madre, non nego di non averlo fatto, ma non era un urlo, la mia voce è alta di natura" mi sedetti e posai un tovagliolo sul mio grembo.

"Non rispondermi, signorina" Mi disse con voce calma mentre prendeva un sorso di te dalla sua tazza d'avorio.

"Madre, ho già diciannove anni. Per favore non sono più una bambina" Prima che potesse rispondere mi alzai e corsi fuori dalla sala da pranzo afferrando la mia borsa.

"Nana, sto andando a scuola!" Esclamai prima di chiudere la porta alle mie spalle.

***

Pensai che tornando a casa da scuola non avrei avuto nessuna punizione da mia madre. Pensai di risponderle ancora e poi andare via, ma non lo feci.

Spesi un'ora aspettando la mia autista che doveva venire a prendermi a scuola ma non era mai arrivata. Chiamai a casa ma mi dissero che nessuno sarebbe venuto a prendermi perché gli era stato detto di non farlo. Da mia madre ovviamente.

Stava seriamente provando a danneggiarmi permanentemente.

Gemetti scendendo le scale della scuola, i taxi non andavano lontani in questa zona dato che i ricchi erano i soli in questa comunità ed ero piuttosto sicura che ogni casa e mansione qua aveva la propria macchina...macchine.

Camminai verso casa con lo sguardo abbassato sulle mie scarpe, contai i passi cercando di non desiderare la morte di mia madre nella mia testa.

"Hai bisogno di un passaggio, Tate?" Una voce familiare esclamò.

Notai una macchina nera camminare al mio fianco con il finestrino dell'autista abbassato.

"Mr. Hemmings?" Chiesi.

"Io ti ho chiesto se vuoi un passaggio, non di dire il mio nome" Ridacchiò mentre io mi persi a guardare il suo pomo d'Adamo  muoversi sulla sua gola mentre parlava, si passò una mano tra i capelli e mi guardò aspettando una mia reazione.

Guardai altrove "No, Sir. Sono a posto, non si deve sentire obbligato" La mia voce uscì come un mormorio.

"Ok, bada a te stessa" Si strinse nelle spalle non cercando di convincermi, dopo di che azionò il motore e partì lasciando una scia di fumo che mi fece tossire a morte.

Ma che cazzo?

E fu così che io persi l'interesse in lui da cento a zero in veramente poco tempo. ( Si, io l'avevo scannerizzato e controllato. Non ci potevo credere, avevo davvero controllato un uomo di undici anni più vecchio di me che era fottutamente sposato!) Ok, avevo bisogno di essere sedata.

Classy Motherfuckers || ʟʀʜ (i.t.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora