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*ATTENZIONE*
-LEGGETE LA NOTA AUTRICE IN FONDO, È IMPORTANTE.
GRAZIE A TUTTI -

Diedi a mia madre l'arrivederci e l'abbracciai. Jack continuava a dirmi di essere una merda ma mi augurò buona fortuna.

Gli dissi che avrei portato Tatum abbastanza presto per fargliela conoscere, al momento ero troppo preoccupato sul cosa avrei dovuto fare stanotte.

L'avrei condotta in un ristornate, poi l'avrei portata alla fiera e siccome odiavo le altezze le avrei chiesto di fare un giro sulla ruota panoramica e non appena saremmo arrivati in cima, l'avrei baciata e le avrei chiesto di sposarmi.

Ero preparato a tutto. Feci delle prove su quello che volevo dirle e ripetei a memoria tutto più volte. Jack alla fine non fu per niente d'aiuto, mi stressava e basta.

Non sapevo di star pensando così profondamente, quando passai davanti ad un condominio familiare.

Per Dio! Avevo appena passato il nostro appartamento!

Feci una inversione di marcia e parcheggiai nel garage.

Il mio cuore batteva all'impazzata.

Per prima cosa mi sarei scusato e dopo le avrei chiesto di uscire con me per una cena e dopo l'avrei portata alla fiera e dopo ancora le avrei chiesto di sposarmi.

E se mi avesse detto di no?

No! Basta pensare, merda!

Non rovinare tutto, Luke!

Le hai causato più danni di un bulldozer che schiaccia una macchina!

Mi sentii esitante nello schiacciare il bottone dell'ascensore.

Quando arrivai sul piano sentii il nervoso e la nausea salire, ma non gli diedi importanza.

Notai che la porta d'ingresso era aperta.

Strano. Sapevo noi fossimo gli unici ad abitare su questo piano al momento, ma ciò non significava che Tatum potesse lasciare la porta aperta quando voleva.

Qualcosa non mi quadrava.

Mi sbrigai ad entrare. Il luogo era immacolato, pulitissimo, non mancava nulla, ed era anche molto silenzioso.

"Tatum?" la chiamai.

Nessuno rispose.

Aprii la porta dal bagno ma lei non era lì.

"Piccola?" esclamai salendo le scale.

Il letto era scompigliato e la porta del bagno dentro la stanza era chiusa.

Bussai.

"Piccola? Sei lì dentro?" ancora nessuna riposta.

Abbassai la maniglia essendo aperto, ma nessuno si trovava al suo interno.

Mi sentii confuso. Composi il numero di Tatum.

Misi il telefono accanto all'orecchio, chiusi la porta della camera e mi avvicinai alla specchio che avevo rotto.

Mi ricordai di comprargliene uno nuovo, che cosa stupida rompere uno specchio. Mi guardai la mano e un flesh mi apparì nella mente, facendomi pentire del gesto fatto.

Mi guardava così impaurita. Mi odiavo. Scossi la testa cercando di eliminare l'immagine dalla mia mente.

"Il numero da lei digitato non esiste. Per favore pro-" chiusi la chiamata.

Non esisteva? Cosa poteva significare?

Il mio cuore sembrava volesse uscire dal mio petto e iniziai a preoccuparmi.

Classy Motherfuckers || ʟʀʜ (i.t.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora