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La mia mascella cadde a terra a causa delle sue parole. Che diamine stava pensando?

Senza sprecare alcun secondo mi alzai di scatto.

"Ma chi pensi di essere?" Urlai "Mia madre non mi ha cresciuta per fare la puttana in giro!"

"Non è quello che pensi" Si difese.

"Oh davvero? Sei un uomo trentenne sposato e vuoi fare sesso con me. Non pensi a quanto sia sbagliato? Sei..Sei pazzo?"

"Lasciami spiegare prima"

"No, vai fuori da casa mia!" Tagliai corto.

"Non amo mia moglie okay? Cosa non capisci? Non è evidente? Gente come noi non merita di amare o addirittura di essere amata. Mi è stato organizzato un matrimonio con lei quando avevo la tua età. Gente come noi non ha scelta. Io non l'ho mai amata. Ho provato ad amarla, ma non sono riuscito"

La tristezza nella sua voce e nei suoi era chiara e reale.

Era quella la ragione per cui non avevano figli?

"Non potresti capirlo, ma so per certo che tu finirai proprio come me. Tua madre ti costringerà a sposare un ragazzo che conosci a malapena...diamine, scommetto che non riuscirai nemmeno a guardarlo negli occhi. Non capisci?"

"No" Replicai "Non mi importa del tuo desiderio sessuale, se hai bisogno del sesso sei fortunato ad avere una moglie, ora esci da casa mia" Dissi severa risedendomi sul mio letto.

Lui scosse la testa.

"Sei incredibile, non posso nemmeno più guardarti ora come ora" Dissi ancora una volta.

Lui sogghignò passandosi la lingua sulle labbra "So che lo vuoi anche tu dal modo in cui ti rendo bagnata tra le gambe" Esclamò prima di saltare dalla finestra.

Sentii la gola seccarsi alle parole inquietanti che aveva appena detto.

***

Era un giovedì e c'era un avvenimento davvero importante nella mia scuola. Era l'anniversario delle scuole private e per quanto lo odiassi fui costretta a partecipare, da mia madre ovviamente.

Era un semplice ritrovo nella palestra della mia scuola in cui gli studenti dovevano ballare e bere punch. Almeno era quello che pensavo io.

Quando entrai nell'enorme locale era già pieno, ma non solo di ragazze, anche di ragazzi provenienti dalle scuole vicine alla mia.

La mia bocca si spalancò non appena vidi le mie compagne di classe strusciarsi sui corpi dei ragazzi. Avevo sempre pensato fossero noiose e monotone ma chi lo avrebbe mai detto che potessero essere così? Non c'era alcohol nei drink e quindi non riuscivo a spiegarmi perché si comportassero da ubriache o qualche tipo di animale in calore.

Presi la mia via verso l'angolo più lontano della palestra provando a evitare tutti i corpi sudati. Odiavo il mio vestito, il mio trucco e i miei capelli, nonostante mia madre sapesse quanto io odiassi eventi come questi, mi costrinse comunque ad andarci.
"Cosa ci fa un ragazza così bella in questa isolata parte della palestra?" Mi chiese un ragazzo dai capelli ricci castani. Indossava un ridicolo costoso smoking e la sua acqua di colonia era talmente forte che mi fece storcere il naso.
Non gli risposi, presi un altro sorso del mio punch distogliendo lo sguardo da lui.

"Oh, mi stai ignorando?" Ridacchiò sedendosi accanto a me sugli spalti più vicino di quanto mi aspettassi. La mia pelle toccava l'orlo della sua giacca, perciò mi spostai di alcuni centimetri da lui.

"Eddai amore. Non c'è bisogno di fare così, non ho una malattia o altro, io voglio solo parlare" Disse mentre le sue mani iniziarono a toccare le mie cosce, perciò io lo spinsi via da me.

"Scusami?" Alzai un sopracciglio disapprovando quello che stava facendo.

"So che lo vuoi" Le sue labbra provarono a toccare la pelle sul mio collo, ma lo respinsi alzandomi in piedi.

"Disgustoso pezzo di merda!" Esclamai con la mano pronta a tirargli uno schiaffo in pieno viso, quando qualcuno afferrò il mio braccio.

"Woah qui. Sei troppo carina questa sera per sporcarti la mano, piccola. Qual è il problema? Questo giovane ragazzo ti disturba?" O Dio, non appena sentii la sua voce capii che le cose si stavano mettendo male.

"E chi sei tu? Suo nonno?" Esclamò il ragazzo castano.

"Il suo uh..sono il suo ragazzo e faresti meglio a smetterla prima che ti butti fuori"

"Sai chi sono? Nessuno deve osare parlarmi così. Io sono Ashton Fletcher Irwin e sono il figlio dell'uomo più ricco di questa scuola. Tutti si inchinano a me. Quindi tu e la tua ragazza fareste meglio a scusarvi con me"

"Scusarci?!" Sputai "Sei tu che mi stavi molestando. Non mi interessa un cazzo di quale Irwin tu sia, non ti devo nulla"

Potei sentire il braccio di Mr. Hemmings stringere la mia vita, non notai nemmeno che mi stesse trattenendo fino ad ora.

"Ti stava piacendo" Esclamò Ashton e io volevo tanto colpire la sua faccia da fesso.
"Ora, se non vuoi avere altri guai ti consiglio di scansarti"

"Fammelo"

In pochissimi secondi appena riaprii i miei occhi vidi il corpo di Ashton disteso sul pavimento della palestra con il naso sanguinante.

Mr. Hemmings l'aveva colpito in pieno volto.

Per quanto fossi felice di averlo visto sanguinare, mi sentii in colpa perché non ero stata cresciuta per essere violenta o guardare qualcosa di violento.

"Mio padre sentirà di tutto questo e sporgerà denuncia!" Esclamò Ashton prima di sputare del sangue sul pavimento.

Mr. Hemmings si inginocchiò davanti a lui e afferrò il colletto della sua camicia. Il caos che ci circondava iniziò ad accumularsi sempre di più.

"Una sola parola di tutto questo e potresti anche morire" Lo minacciò prima di trascinarmi fuori da quel posto.

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Hola bellllllla gente, vi sta piacendo la storia? Io spero di sì, i prossimi eventi saranno molto ma molto coinvolgenti.
Io mi dileguo, al prossimo aggiornamento peopleeee
-Marts

Classy Motherfuckers || ʟʀʜ (i.t.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora