0.7**

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La notte scorsa tornai a casa tardi infatti mia madre era furiosa, ma non appena vide Mr. Hemmings camminare dietro di me la sua espressione si ammorbidì. Lei lo ringraziò per avermi portata a casa e mi mandò subito in camera.

La lezione di inglese era appena finita quindi doveva iniziare quella di nuoto. Con la mia borsa da ginnastica in spalla mi feci strada verso gli spogliatoi.

Mi cambiai nel mio usuale pezzo unico e pettinai i miei capelli in una coda alta prima di mettermi la cuffia. Misi gli occhialini sulla testa e aspettai che le altre andassero verso la piscina per mettere le cose nella mia borsa. Non appena finii di sistemare i miei vestiti e chiusi il mio armadietto, piegai la mia asciugamano sulla panchina e presi la mia via verso la vasca.

Prima ancora di poter vedere l'acqua della piscina sentii una presa stretta sul mio braccio e la mia bocca venire coperta.

Volevo urlare ma non riuscivo, l'adrenalina nel mio corpo era fin troppa da gestire, infatti potevo sentire i miei occhi diventare umidi. Ero troppo impaurita.

Per una volta volevo aver ascoltato mia madre quando mi disse di prendere delle lezioni di aikido*.

Venni trascinata nello sgabuzzino dei bidelli e ormai non potevo più proteggermi. Il mio cuore batteva sempre più velocemente.
"Shh calmati, sono io" Una voce roca esclamò a pochi centimetri da me e dall'accento capii subito chi fosse.

"Mr. Hemmings non dovrebbe essere qui!" Esclamai "Mi ha fatto prendere un colpo, come ha potuto?"

Lui ridacchiò prima di accendere la luce. Vorrei non l'avesse fatto, lo guardai e non potevo credere che la sua faccia era solo a qualche pollice di distanza dalla mia e peggio ancora, stava indossando dei vestiti casual. Non sapevo avesse dei vestiti tipo skinny jeans e maglie completamente nere. La maggior parte delle volte l'avevo visto con smoking o vestiti eleganti da Chiesa, ma era così sexy in quel modo! Dio di tutti i paradisi per favore perdonami.

"Scusami, solo è stato divertente vederti in panico e carino, penso"

Roteai i miei occhi sapendo che era un gesto irrispettoso, ma lui non mi aveva dato nessuna scelta.
"Perché è qui Mr. Hemmings? Se non è urgente credo che debba andare. Ho una lezione a breve e finiremmo nei casini se qualcuno ci beccasse"

"È urgente, promesso. E ti ho detto di chiamarmi Luke, Mr. Hemmings mi fa rabbrividire"

"Per urgente cosa intendi?"

"Ho bisogno di te"

Gesù prendi il volante.

"B..bisogno di me?" Sentii i miei capelli drizzarsi.

Le sue lunghe dita iniziarono a toccare la pelle sulle mie spalle, il suo tocco era così liscio che volevo non si fermasse.

Mi sentivo disarmata quando lo faceva.

Cosa avrebbe pensato mia madre se avesse saputo di questo?

Mr. Hemmi...Luke ti aveva già detto che il suo matrimonio non era nulla se non un pezzo di carta. Basta pensare, agisci!  Il mio stronzo di subconscio aveva ragione. Basta pensare. Che mi importava degli undici anni di differenza?

Mi mossi accanto a lui e feci scontrare le mie labbra con le sue. Ero in punta di piedi solo per raggiungere le sue dolci labbra, aveva un profumo così buono che mi sentivo soffocare.

Le sue mani erano calde mentre le mie erano fredde. Perché ogni volta che ci toccavamo io balbettavo oppure la mia mente diventava decisamente nera?

Feci scorrere le mie mani sulle sue guance e sentii la sua barba corta pungere sulla mia pelle, era la sensazione più rilassante che avessi mai provato. Tracciai la linea della sua mascella per arrivare ai capelli sul retro della nuca e strinsi la presa su di essi, tanto da guadagnarmi un gemito duro da parte sua.

Classy Motherfuckers || ʟʀʜ (i.t.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora