L'aroma di burro mischiata alla luce del sole proveniente dalle finestre, mi fecero svegliare dal mio sonno profondo. La mia testa faceva male e la mia gola era secca come se ci fosse stato piantato un cactus. Solo per riassumere, mi sentivo come una merda e probabilmente ci odoravo anche.
Strizzai i miei occhi più volte per far adattare il mio corpo alla luminosità proveniente dalle grandi finestre. Mi sedetti intontita e non sicura di quello che era successo la notte precedente.
La mia testa pulsava come se il mio cervello stesse per esplodere, le mie mani stavano tremando e le mie dita erano intorpidite. Potevo sentire anche il collo e le gambe farmi un male atroce.
Mi dispiacque bere così tanto, non avrei abusato del potere dell'alcohol mai più nella mia vita.
Mi sedetti appoggiando la testa sulla spalliera del letto...era diversa. La guardai ed era di un legno verniciato scuro, non ricordavo di aver comprato un nuovo letto, la mia spalliera era bianca, morbida e aveva il mio profumo.
Guardai i muri che mi circondavano ed erano di una chiara sfumatura di grigio, non ricordavo di aver ridipinto i muri, l'ultima volta che controllai erano di un bianco puro.
Le finestre erano ancora più grandi e le tende non erano coprenti come quelle nella mia camera. I mobili erano anch'essi di un legno scuro.
Dopo alcuni minuti immersa nei miei pensieri realizzai che non era la mia camera
No merda, Sherlock!
"Cazzo!" Ansimai. Guardai sotto il letto se c'erano le mie pantofole bianche e fatte di una soffice pelliccia, ma non erano lì.
Mi alzai guardando lo specchio a figura intera davanti a me.
I miei occhi erano spalancati e stavo indossando una maglia tutta bianca non della mia taglia, sembrava fosse di un uomo e anche il profumo della stanza sembrava appartenesse ad un uomo.
Era la stanza di Calum? Dov'ero?
Immediatamente aprii la porta e camminai per i corridoi, sapevo di essere stata lì prima, ero solo troppo disorientata al momento per ricordare.
Presi la mia strada verso le scale, dopo tutto non era una casa troppo grande.
Calum si era dimenticato di dirmi di non vivere con la sua famiglia o io...
"Buon giorno, Miss Beck" Una voce familiare esclamò.
"Mr. Hemmings come hai-"
"Bene, sei a casa mia, Tate" Rispose.
Casa sua?
"Casa tua? Come sono arrivata qui?" Esclamai incredula.
Lui annuì "Sarebbe meglio discuterne mangiando la colazione, sono sicuro che non ti senti bene"
Si diresse verso di me prendendomi dalla vita e sorridendo. Stava indossando una maglietta bianca col collo a 'v' simile alla mia e dei pantaloni della tuta.
Andammo verso la cucina quasi mano nella mano, non sapevo perché avessi desiderato che lui intrecciasse le nostre dita come le volte precedenti. Magari ero ancora ubriaca e avevo le allucinazioni.
"Spero tu mangi i waffles e le salsicce" Mormorò "La mia cameriera è nel suo giorni libero e ho cucinato solo ciò che so fare"
Lo guardai come se fosse la cosa più preziosa al mondo.
"Perché mi fissi in quel modo?" Mi chiese appoggiandosi al bancone, i nostri visi erano a pochi pollici di distanza.
Guardai altrove "Non è vero" mi difesi sedendomi sullo sgabello.
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Classy Motherfuckers || ʟʀʜ (i.t.)
Fanfiction[Completa] "Ti fotterò come una principessa, potrò sembrare rude, ma mi prenderò cura di te ;)" ATTENZIONE: La storia è consigliata a persone dai 13 anni in su. Il libro potrebbe contenere masochismo, sadismo, scene erotiche, violenza e linguaggio...