0.8

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Ero davanti al mio specchio, pallida e debole lavando il mio polso sanguinante. L'acqua del rubinetto diventava sempre più rossa, ero sola e pazza.
Trasalivo qualvolta il getto freddo colpiva la mia pelle aperta.

"Tatum Malory! Apri questa dannata porta!" Mia madre sbatteva sulla porta del mio bagno.

"Vai via madre! Vai fuori dalla mia stanza!" Urlai di rimando fissando la porta.

***

Ormai era già ora cena quando tornai a casa da scuola.

Consegnai lei mie borse a Nana e trascinai le mie gambe pensati nella sala da pranzo.

Non fui sorpresa nel vedere mia madre seduta alla fine del lungo tavolo pronta per cenare, una candela posta nel centro del tavolo dava luce e il tavolo era perfettamente apparecchiato...per tre?

Mi sedetti.

"Madre, non sapevo che avessimo un ospite" Schiarii la mia gola.

Lei annuì "Perché? Si l'abbiamo"

"Chi?" Chiesi confusa.

"Spero non ti dispiaccia che io mangi con te e tua madre, Tate" Sentii la pelle d'oca non appena mormorò il mio nome.

Scossi la testa "Buona sera Mr. Hemmings. Non mi dispiace per nulla" Dissi chinando la testa sul cibo davanti a me.

Ero seduta alla fine del tavolo e mia madre nell'esatto opposto, mentre Mr. Hemmings stava nel centro.

Questo tavolo poteva ospitare ben dodici persone, però si dava il caso che nonostante fosse una casa grande solo io e mia madre ci risiedevamo.

Non potevo tenere la pressione di quei posti a sedere..solo stare seduta con mia madre e Luke. Dovevo sapere perché lui fosse qui, nonostante non fossero affari miei.

"Madre vorrei sapere perché Mr. Hemmings è qui. È successo qualcosa di sbagliato?" Chiesi fingendo di essere ignara e ingenua come lei pensava che fossi. Ero solo impaurita che mia madre sapesse cosa le stavo facendo alle palle...ovvero andare a fare la puttana in giro.

"Affare di lavoro" Luke esclamò mentre sgranocchiava la bistecca cucinata dalle cameriere per lui.

"Affare di lavoro?" Chiesi.

"Tesoro non ti stressare, è qualcosa di cui una ragazza della tua età non deve preoccuparsi" Mia madre spiegò.

Io non mi preoccupai di chiedere di più, non avevo bisogno di un altro dibattito con lei, almeno non ora.

Dopo cena mi diressi verso la mia stanza senza ma e senza domande. Semplicemente andai sopra senza dire alcuna parola.

Potevo sentire delle risate riecheggiare tra i muri e il mio stomaco rivoltarsi dall'orrore. Non mi piaceva vedere mia madre con Luke. Era sbagliato.

Non sapevo cosa mi stesse consumando, ma era fottutamente sicura che non mi piaceva quello che stavo provando.

Quando l'orologio segnò le nove iniziai a sentire sonno, perciò andai in bagno per farmi un bagno caldo.

Mi piaceva come l'acqua calda calmasse i miei nervi tesi. Dopo vari minuti in ammollo mi alzai e risciacquai il mio corpo.

Mi coprii con l'asciugamano e sentii qualcosa muoversi nella mia stanza e...qualcosa cadere a terra.

Aprii la porta senza esitazione con la paura che mia madre avesse visto il mio diario. Mi scioccai quando vidi Luke vagare per la mia stanza.

"Cosa pensi di fare qui dentro?" Sussurrai mentre il mio corpo fece diventare umido il pavimento. Ovviamente non avevo la possibilità di asciugarmi.

"Cazzo. Perché devi essere così ora?!" Gemette trafiggendo con lo sguardo la mia clavicola a vista e la mia scollatura.

"Scusami? Questa è la mia stanza e dovresti andare via" Esclamai disapprovando e incrociando le braccia al petto.

Lui mi fissava senza muoversi.

"Mr. Hemmings è tardi, domani ho lezione e ho bisogno di riposarmi" Provai ad aiutarmi a non alzare gli occhi al cielo.

Si sedette su uno dei miei divani e strofinò la sua mano su e giù dal appoggia braccia.

"Sono solo-" Guardò il suo Rolex "le 9.48, Tate. Sono sicuro che non sei così stanca, dato che hai appena finito un bagno il tuo corpo è ben sveglio dall'acqua che ha massaggiato il tuo corpo. Sei sveglia grazie ad essa" Esclamò come un Mr. so tutto io "Siediti" Mi ordinò indicando il divano proprio davanti a lui "Facciamo una breve conversazione"

Non ero in vena di fare nulla e non sapevo perché lui pensasse fosse normale irrompere nella mia stanza.

"Mia madre non approverebbe se ci vedesse" Mormorai andando verso il divano.

"Tua madre non deve saperlo, come le altre cose che le stiamo nascondendo. Lei pensa che io sia già a casa" Scrollò le spalle e io capii di non poter trovare più nessuna scusa per farlo andare via. Ero in trappola.

Mi sedetti senza proferire alcuna parola con il mio corpo e i miei capelli ancora bagnati.

Sospirò e io mi limitai a fissarlo.

"Avevi detto che avremmo parlato" Esclamai "Quindi, perché non parli?" Chiesi.

Mi sentivo arrabbiata con lui. Sembrava che non avesse rispetto verso di me e che per lui fossi solo un giocattolo del sesso che poteva usare ogni qualvolta era annoiato. Mi faceva male lo stomaco solo a pensarci, avevo bisogno di risposte e spiegazioni.

"Cos'hai sul polso? Non posso aiutare, ma l'ho visto a cena" Chiese lui.

"Non sono affari tuoi. Mr. Hemmings cosa sono per te?"

Non mi rispose.

"Ti ho fatto una domanda, ora rispondimi!" Urlai.

"Non so ancora la risposta Miss Beck. Cerchiamo di non precipitare le cose. Tutto quello che so è che ogni volta che ci tocchiamo, il mio corpo si infiamma e amo come mi sento. Anche io mi pongo la stessa domanda e so che è qualcosa a lungo termine"

Mi persi nelle sue parole. Era possibile? Mi stava dicendo che gli piacevo a trent'anni d'età?

"Penso d..davvero che dovresti andare" Balbettai.

"Dovrei? Ho un favore da chiederti prima di andare"

"Cosa?"

"Voglio vederti...mentre ti tocchi"

Classy Motherfuckers || ʟʀʜ (i.t.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora