22. Alla cieca

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Tutto avrei potuto immaginare. Tranne che mi sarei ritrovato dentro un tubo per l'areazione.

"Ma sì! Che vuoi che sia, Will? Cosa mai potrebbe succedere di male a entrare in un buco nel muro...?" Dannato Kurt.

Dopo il primo tratto, lungo non più di pochi passi, il tunnel ha svoltato ad angolo retto verso destra. Stiamo procedendo in leggera salita e, ogni volta che uno di noi due pesta il terreno, un sottile strato di sabbiolina scura e grumosa scricchiola sotto le nostre scarpe, producendo un rumore osceno. Scrat, scrat, scrat. Il problema è che dubito si tratti solo di polvere. Mi viene in mente di tutto: cenere, terriccio; feci di animali minuscoli, ragnatele antichissime, carcasse di insetti ormai polverizzate dal tempo. Scrat, scrat, scrat. Mi fa venire i brividi, sant'Iddio. 

"Soffri di vertigini?" mi ha chiesto. Di vertigini. 

A questo punto, è lecito sospettare che non conosca il significato del termine.

Avrebbe avuto decisamente più senso se mi avesse chiesto: "Soffri di claustrofobia?" O, al limite: "Sei germofobico? Hai paura del buio? Hai una malattia cerebrale che ti impedisce di apprezzare i comportamenti sconsiderati e illogici...?" Di certo, non: "Soffri di vertigini?"

Le vertigini. Dio mio.

E poi, vorrei tanto capire: quale diavolo è stato il suo ragionamento?! In che modo una passeggiata al buio dentro a un fottuto tubo per l'areazione avrebbe dovuto essere utile rispetto a quello che gli ho chiesto? Qual è il legame tra le due cose?! Ma soprattutto, c'è almeno stato un ragionamento a monte...? Avrà almeno valutato i rischi, prima di portarmi qui?! 

No. Ma certo che no. Ma che domande mi faccio?

Dio, mi manca l'aria. La luce proveniente dalla finestra del bagno era già fioca nel tratto iniziale del tunnel, prima che svoltassimo a destra. Ora come ora, riesco a malapena a distinguere i contorni della nuca di Kurt, che fa strada di fronte a me. Tra poco, saremo avvolti nel buio più assoluto. 

Un nodo alla gola mi impedisce di respirare. C'è una voce dentro la mia testa, che dice: "Scappa. Scappa ora, prima che sia tardi. Voltati, e inizia a correre". 

Credevo di essermi fatto prendere dalla paranoia, stamattina, quando ho cominciato a sospettare che Kurt avesse in mente chissà quale piano per mettermi in imbarazzo di fronte a tutti i membri del covo. "Ma no, figurati! Guarda che bravo ragazzo che è, mi ha pure fatto fare pace con Aidan, e bla bla bla!" Ma... se, invece, fosse tutto molto peggio di così...? Se il suo scopo non fosse mettermi sulla gogna, ma... portarmi in un posto isolato, con una scusa... e farmi fuori? Uccidermi, farmi a pezzi, mangiarmi, o... O peggio?

Magari è uno psicopatico, tipo Charles Manson, o Ted Bundy, o Jeffrey Dahmer. Magari è il classico personaggio all'apparenza perbene, altruista, carismatico, con una reputazione perfetta e venerato dalla moltitudine, che però in segreto è un sadico con la perversione del cannibalismo, e che ha allestito una prigione sessuale dentro a un suo bunker sotterraneo in un posto dimenticato da Dio. 

Avrebbe senso. Nella sua ambientazione ci sono per forza dei bunker sotterranei in posti dimenticati da Dio. Per non parlare, poi, del fatto, che ieri ha insistito un sacco sul problema del cibo. Già... Come lo risolve, di solito, il problema del cibo...?

E poi, ha allestito tutta questa storia del covo, con se stesso come leader incontrastato... È, è proprio... È proprio come il capo di una setta. Mio Dio, sono finito in una setta! No, no, no! Lo sapevo! Lo sapevo che non dovevamo uscire dalla camera...! Dannazione! E adesso come me ne tiro fuori...? Non mi crederà nessuno, al covo! Sono tutti plagiati, non... 

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