Guai

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Eveline's Pov
Cerco di non pensare a quello che, qualche minuto fa, è successo con William ma sorrido al pensiero che quella è stata la dichiarazione più dolce e infantile che mi si stata fatta: chi l'avrebbe mai detto che quel gigante sarebbe diventato un bambino un po' troppo cresciuto davanti a queste cose
-Posso aiutarla?-
Mi giro di scatto udendo una voce maschile provenire da dietro di me. Un ragazzo in giacca e cravatta, con un portamento devo dire impeccabile, mi sta scrutando con sguardo severo mentre scende l'ultimo gradino della rampa di scale
È lui
Paulo conferma le mie deduzioni e, immediatamente, mi dispongo un sorriso compiacente sulle labbra
-Oh no, stavo solamente osservando le danze-
Rispondo con voce melliflua mentre lo sguardo saetta all'avanscoperta dell'uomo che mi trovo davanti. Ha gli occhi neri come la pece e i capelli di uno splendido biondo caldo, la pelle è abbronzata e maggiormente definita da un piccolo strato di sudore; possiede una pistola a vista sul lato destro dei pantaloni, ma sospetto che abbia un coltello, probabilmente nascosto sotto la giacca scura. È esile per essere una guardia del corpo, ma il volto, che emana furbizia da tutti i pori, mi fa comprendere come mai sia stato scelto; non è una delle personalità di punta qui nel piano inferiore, dove ci sono bestioni alti due metri pronti a spezzarti l'osso del collo con un solo movimento, bensì proviene dagli uffici, a cui sicuramente sarà si guardia.
Mi chiedo perchè rischi così tanto portandosi le donne nella stanza  del suo capo: o Garcia è molto più tonto di quello che non sembri, oppure lui si crede così sveglio da darla a bere a uno degli uomini più potenti del globo. Probabilmente le cose vanno a braccetto e qui davanti ho uno dei più grandi sbruffoni egocentrici che abbia mai avuto il piacere di incontrare nella mia vita
-Non ha un accompagnatore?-
Si mette accanto a me e incrocia le braccia sotto il petto. Non è come me lo aspettavo, sembra disinteressato, distaccato da tutto il resto: che ci siamo fatti un'idea sbagliata di questo ragazzo? E se le cose non dovessero andare come programmato? Magari, invece, sta solo cercando di non dare nell'occhio con il suo capo
-Oh, ti prego, dammi del tu. Comunque sì, sono venuta qui con mio fratello e il mio ragazzo, ma lui sembra avere altro per la testa-
Sibilo fingendo una latente gelosia e fissando Cameron che sta parlando con una splendida ragazza dal vestito turchese
-E tuo fratello?-
-Oh magari sarà a farsi qualche inviata nei bagni. Non mi stupirei-
Qui invece devo mordermi la lingua, fingere che questo pensiero mi diverta e non che mi mandi a fuoco l'esofago e tutta la gabbia toracica
-Strano che nessun uomo ti abbia chiesto di ballare, Elena. Di solito, quelle come te, se le mangiano con gli occhi questo tipo di uomini: sono così abituati ad essere circondati da piccole smorfiose dal padre ricco, che quando vedono delle donne vere si calano di già le braghe-
Sento la mano iniziare a tremare ma immediatamente la chiudo a pugno: non deve notare il mio nervosismo, eppure non riesco a contenere lo stupore quando rispondo
-Come fai a conoscere il mio nome?-
-Oh, perdonami, non volevo spaventarti: ho letto i fascicoli degli invitati sulla lista decine di volte, oramai è come se vi conoscessi tutti personalmente-
-Devi essere un tipo importante se ti fanno leggere tutte queste carte-
Insinuo mentre, cercando di non dare nell'occhio, continuo a scrutarlo: c'è qualcosa che non mi convince e la sua calma, a tratti glaciale, mi infonde un velo di inquietudine
-Oh beh, possiamo dire così. Oppure possiamo dire che c'è chi è stato assunto per i bicipiti e chi per il cervello-
Afferro una flute di champagne che mi viene proposta dal cameriere e, con le labbra poggiate sul bordo del bicchiere, rispondo abbassando di due toni la voce
-Devi essere molto sicuro di te per insultare così i tuoi colleghi-
Lui non replica subito ma i suoi occhi vanno dritti alla mia bocca: bingo
-Lo sono. E tu sei poco fedele al tuo ragazzo se mi guardi così-
Nella mia testa iniziano ad esplodere migliaia di fuochi d'artificio: devo aver sopravvalutato questo ragazzo, ci è voluto veramente poco
-Lo sono, infatti-
Sul volto spigoloso della guardia si dipinge un sorriso che non riesco bene a decifrare: non sembra lussurioso, bensì strano e un po'.... inquietante
-Posso sapere con chi ho il piacere di parlare?-
Replico per poi buttare giù un sorso di champagne
-Erik, mia dama-
E, senza aspettare una mia risposta, mi bacia delicatamente la mano: il movimento improvviso fa cadere la mia borsa e tutto il suo contenuto rotola rovinosamente al suolo
-Sono desolato-
Replica lui, chinandosi e rimettendo tutto il contenuto all'interno dell'involucro di brillanti per poi porgermelo nuovamente
-Perdonami-
-Saprai come farti perdonare, Erik-
Il suo sguardo improvvisamente si accende e mi risuona in testa un boato di vittoria
-Ah sì?-
-Peccato che tu sia in servizio. Sei l'unico che evidentemente sa come fare colpo su una donna in questa festa-
Finisco il bicchiere e lo poso sul primo vassoio che mi passa davanti. Ti prego, Erik, abbocca
-Il tuo uomo non sarebbe felice di saperlo-
-Il mio uomo non sa neanche fare colpo sulla sua donna a letto, quello di prima per lui era un complimento-
-Invece a me sembra che quella graziosa dama gli stia sbavando dietro-
Allude indicando con il mento Cameron che, come qualche minuto prima, se ne sta a parlare con la ragazza dall'abito turchese, che sì, sta morendo ai suoi piedi
-Ma io sono molto esigente. Ci vuole molto per soddisfarmi: solo le donne per ora hanno trovato il modo di farmi scendere dal letto appagata-
Ecco qui, la carta delle donne che vanno con altre donne è un must have: intramontabile ma, nella maggior parte degli uomini, fa sorgere sempre la stessa reazione
-Oh, ma non mi dire-
L'aria inizia a farsi elettrica, satura delle nostre voci che si stanno sempre più assottigliando in dei sospiri carichi di aspettativa
-Evidentemente voi uomini non siete così bravi come professate-
Ti prego. Reagisci. Cedi all'inganno. Se adesso lui se ne dovesse andare io sarei altamente fottuta
-Mi piacerebbe poterti dimostrare il contrario-
-Fallo, Erik. Nessuno dei tuoi colleghi muscolosi e senza cervello si accorgerà della tua assenza-
Il silenzio che succede questa mia esortazione mi uccide: sento il cuore uscirmi dal petto e la gola talmente secca da riuscire a deglutire solo aria
-Sono in servizio, Elena. Troverai sicuramente qualcun altro che di darà ciò che cerchi-
E si riposiziona come all'inizio della conversazione: schiena eretta, braccia incrociate sul petto e sguardo verso tutti i presenti nella sala.
Ho fallito.
Devo trovare un altro modo per arrivare a quell'ufficio: io devo farlo.
Mi sento osservata e, alzando appena lo sguardo che freme per riempirsi di lacrime di frustrazione, noto due occhi verdi, magnifici come tutto ciò che di bello il mondo può dare: Will mi ha osservata sin dall'inizio della conversazione e il suo volto contratto mi fa capire che lui abbia compreso l'esito della conversazione con Erik. Con un piccolo cenno della mano mi esorta a tornare da lui e io, come un cagnolino con le orecchie basse e la coda tra le gambe, eseguo
-Elena-
Mi blocco sul colpo e ruoto il corpo verso Erik che, a grandi passi, viene verso di me
-Effettivamente c'è un posto dove non potrebbero mai beccarci-
Orgoglio o furbizia?
-Non ho bisogno della carità di nessuno, Erik-
Sono una povera idiota
-Non hai la mia carità, hai tutto il mio desiderio in questo momento-
Continuo a fissare il ragazzo dai capelli dorati perchè non sopporterei mai di girarmi e vedere l'espressione di Will in questo momento: ci siamo appena confessati i nostri sentimenti e, poco dopo, io vado a letto con un altro. Non potrei sopportare il suo dolore, quindi mi limito a fingere di non vederlo
-E dove sarebbe questo posto?-
Chiedo con un filo di voce: le corte vocali sembrano quasi per stare per spezzarsi mentre pronuncio quelle parole in una spirale di immenso dolore
-Seguimi-
E io, semplicemente e senza voltarmi indietro, lo faccio.

Skull        (Dormer's series #1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora