Lilla

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Capitolo 25

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Capitolo 25

"Scolpisci nel profondo i tuoi attimi di pace;
perché la quiete dura sempre meno delle tempeste."

Kappa_07

Ero uscita dalla casa del lupo trascinata da Dean, il quale sembrava sprigionare rabia a ogni passo e a ogni respiro che faceva. La stretta sul mio polso era decisa e forte mentre mi precedeva con grosse falcate per mettere distanza tra noi e la casa enorme, dietro. Incespicavo e ad un certo punto mi fermai puntando i piedi ben saldi a terra strattonandomi il braccio per sfuggire al dolore che si stava ricreando dalla sua stretta. La pelle stava iniziando a diventare rosastra per via delle vene bloccate del poso.

«Dean!» lo chiamai decisa mentre cercavo di frenare il suo passo veloce verso la macchina. Non mi rispose, anzi, accelerò ancor di più come se stesse sfuggendo da un mostro letale.
«Dean! Fermati, mi stai facendo male.» lo pregai con l'ansiache cresceva a ondate dentro il mio petto.

Lui si arrestò immediatamente restando davanti a me di schiena. Le spalle larghe erano ben tese e il suo sospiro rumoroso mi fece venire un gropo in gola. C'era qualcosa che lo turbava, non sapevo dire il perché, se non dedurre che era irrequieto per via di ciò che disse Caleb poco fa.

"Oppure sa che l'amicizia tra i due ormai è rovinata per colpa tua".

Mandai a fanculo la voce nella mia testa. «Stai bene?», domandai dispiaciuta senza poter fare nulla per cambiare i fatti. Alla fine Dran era dalla mia parte. Aveva rovinato un'amicizia di lunga data per... me.

Ma se c'era una cosa su cui ero sicura e fiduciosa, era proprio la certezza che il lupo bianco, fosse una persona buona e meravigliosa, diversamente dal lupo nero e se l'aveva fatto era perché lo sentiva. Indipendentemente da me.

Dean si volse per guardarmi e le mie dannate farfalle iniziarono a svolazzare nello stomaco. I suoi occhi grigi come il diamante grezzo mi scrutarono in silenzio. Strinsi forte l'interno della guancia per trattenere un sorriso d'imbarazzo. Riusciva infondere in me la pace e la tranquillità che nessuno era riuscito a fare prima. Ogni volta che stavo con lui, era come se tutti i problemi sparissero, ma allo stesso modo, mi faceva tingere di rosso le guancie perché sembrava quasi che percepisse ogni mio sentimento nei suoi confronti.

«Andiamo Lilla, ti porto a casa.» mi disse sviando la mia domanda. Con passo più lento si incamminò verso la sua auto senza però, lasciare mai il mil polso.

Aggrottai la fronte, non aveva preso le chiavi, quindi il dubbio di come avrebbe fatto mi passò per l'anticamera del cervello, ma poi estrasse una chiave e nell'istante quando un bagliore di luce illuminò il cielo lo fecero anche quelle della BMW di Dean.

Deglutii la pallina che mi aveva agguantato la gola e accelerai il passo per rifugiarmi dentro l'abitacolo prima che il fulmine generasse il boato che tanto temevo. Una volta dentro, non potei fare a meno di ripensare alla sera precedente, quando mi trovavo lì con Caleb, e di come ci eravamo protetti a vicenda e al dannato bacio...

𝙳𝙰𝙻𝙸𝙰 𝙽𝙴𝚁𝙰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora