CAPITOLO 30

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MADISON

Ci casco sempre.

Quello stupido ragazzino ha spezzato un equilibrio che ho faticato anni per raggiungere.

È arrivato all'improvviso stravolgendo la mia vita e la mia persona.

Arrivata ormai in quella che considero una seconda casa,ripenso a tutti i momenti vissuti con lui,dal giorno in cui gli ho rovesciato il caffè sui vestiti,fino ad oggi.

Lo odio,odio immensamente il potere che ha sul mio corpo e sulla mia mente.

Odio come la mia mente si liberi quando sono in sua compagnia.

Un odio che però va scemando giorno per giorno,in qualcosa che non riesco a riconoscere.

Con un emicrania fastidiosa,mi rifugio tra le pareti della mia camera.

Lascio cadere sul pavimento la borsa,e subito dopo sfilo i tacchi,che non hanno mai fatto male come oggi.

Cazzo,non credevo che un ragazzino sarebbe mai stato in grado di condizionare le mie emozioni.

Senza neanche indossare il pigiama,mi butto sul letto.

Che male!

Non credevo che il mal di schiena facesse parte di tutti i dolori che regnano nel mio corpo.

Non può essere solo quello,dev'esserci qualcosa fra le lenzuola;mi metto a sedere sul letto,tastandone la superficie per scovare l'oggetto che si nasconde in esso.

Quando finalmente sento qualcosa di solido,lo tiro fuori.

È un libro.

Non uno qualsiasi,quel libro.

Quello che mi aveva letto qualche sera fa.

La sua promessa.

Sono sicura sia stato Hayden a metterlo qui.

Lo sfoglio,e proprio su quella pagina trovo un biglietto.

Non dimenticare mai queste parole vipera,perchè un giorno diventeranno realtà

Non c'è nessuna firma,ma grazie al nomignolo che ha utilizzato è chiaro il mandante.

Aggrotto la fronte,rileggendo innumerevoli volte quelle parole.

Cosa significa?

Come suggeritomi da Hayden,sposto lo sguardo sulla pagina sottolineata,soffermandomi principalmente sulle parole che aveva cerchiato.

Giurai che quegli occhi sarebbero stati miei.

Avevo ragione.

Sussulto quando Stand By Me risuona fra le pareti della camera.

Mi allungo verso la borsa,che precedentemente avevo lasciato a terra,vicino al letto,e rovisto al suo interno alla ricerca del cellulare.

Lo afferro e senza perdere tempo a controllare di chi si tratti,me lo porto all'orecchio.

<<Pronto?>>

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