Stone Heart

CAPITOLO 36

MADISON

Il dottore inizia a spiegarmi tutto ciò che si è scatenato nel corpo di Hayden dopo la rissa, ma io riesco ad assimilare solo poche parole del suo infinito discorso.

Il mio cervello continua a riportarmi in mente il modo con cui, Hayden, si era tuffato su Michael pur di difendermi, ma soprattutto non riesco a trovare una scusa valida per il modo in cui si è fatto contrastare.

È un coglione, ma non lo ringrazierò mai abbastanza per tutto ciò che ha fatto per me in queste settimane.

Il dottore che dal cartellino leggo chiamarsi Edgar, continua il suo sproloquio sui vari problemi che potrebbero riscontrarsi sulle varie funzioni vitali di Hayde.

Sto davvero cercando di concentrarmi sui termini infernali che gli escono dalle labbra, ma la mia attenzione viene calamitata dalla figura imponente che è appena comparsa sull'uscio.

Le ampie spalle riempiono l'intero riquadro che il telaio della porta forma.

La luce chiara del sole filtra attraverso gli spiragli che la sagoma dell'uomo crea.

Quest'aurea di luce che gravita attorno al corpo di Jack lo fa sembrare un vero e proprio angelo, pronto a salvare la terra dai peccatori che la abitano.

Interrompe Edgar bruscamente <<Come sta mio figlio?>>

Il suono della sua voce calda e profonda mi avvolge il corpo come una pesante coperta invernale; Riesce persino a fermare i tremiti che mi scuotono l'addome da quando ho preso posto su questa scomodissimo sedia.

Edgar viene ingoiato dall'ombra scura di Jack, che è ricurvo sul medico.

Lo incendia con lo sguardo in attesa di una risposta soddisfacente alla sua domanda.

<<S-sta m-olto meglio adesso, dovrebbe s-svegliarsi a breve>> balbetta intimorito dal fare minaccioso di Jack.

<<Bene,può andare>> lo liquida, posando lo sguardo adombrato sulla mia figura esile.

JACK

La vedo lì, seduta di fianco al letto d'ospedale di mio figlio.

Ha gli occhi arrossati dal pianto, il suo corpo continua ad essere scosso da piccoli tremolii,e non sono dovuti all'aria fredda che circola per i corridoi di questo posto.

Stringe la mano di Hayden in una morsa di acciaio, non l'ha mai lasciata da quando sono qui.

Questi due mi nascondono qualcosa e spero vivamente che non si tratti di ciò che mi balena in mente.

Non finirà bene.

Non riuscirò ancora a lungo a trattenermi.

So in cuor mio di averlo promesso a Chloe, ma il senso di colpa che grava sulle mie spalle si fa ogni giorno più pesante.

Il ricordo di lei riapre immediatamente una ferita che cerco da anni di nascondere e curare.

Non sono mai riuscito a dimenticarla e mai lo farò.