CAPITOLO 32

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MADISON

Non capisco perchè ci metta così tanto, doveva semplicemente raccontare a Jack cosa fosse successo, non la mia intera vita.

Non vedo l'ora che ritorni a casa, non ho dimenticato affatto le parole che mi ha rivolto prima di andare via.

Se sarai così volenterosa anche quando sarò tornato,ti accontenterò scopandoti così forte che non potrai camminare per giorni

Le sue labbra curvate in un sorrisetto malizioso sono ancora ben nitide nella mia mente, e basta quel ricordo a far si che un ondata di calore si espanda nel mio basso ventre.

<<Dove diavolo sei finito Hayden?>> un gemito frustrato scappa al mio controllo.

Sono tentata di lasciar perdere quel ragazzino e soddisfare i mie bisogni in autonomia.

Ma come recita il detto:parli del diavolo e spuntano le corna, il mio telefono vibra per l'arrivo di una notifica da parte di Hayden.

Afferro il telefono, che giaceva sul mio grembo, dopo aver inserito il pin errato per la quarta volta, dalla tanta fretta che avevo di leggere il messaggio di Hayden, ed in seguito ad un lungo sospiro esasperato, digito per l'ennesima volta"2007011" e finalmente il cellulare si sblocca.

Mi fiondo immediatamente sulla sua chat.

Hayden:Sono quasi arrivato.

Hayden:Sei ancora vogliosa come quando ti ho lasciato?

Con un sorriso da ebete sul volto premo il tasto invio.

Io:Il divano è zuppo dei mei umori ;)

Hayden:Ti farai scoprire così vipera.

Io:Nessuno a parte te fa attenzione a ciò che si nasconde fra le mie gambe, compresa la macchia sul divano.

Hayden:e sarà meglio che nessuno si interssi o sarò costretto a cavargli gli occhi.

Quell'affermazione aumenta il desiderio che ho di lui al momento, portandomi involontariamente a stringere le cosce.

Interrompo il nostro scambio di battute,perchè ho in mente di fargli una piccola ed "innocente" sorpresa.

Mi guardo intorno, attenta che non ci siano cameriere in zona.

Via libera.

Sgattaiolo al piano di sopra, cercando di essere il più silenziosa possibile, nonostante questo non sia il mio forte.

In punta di piedi e con le pantofole fra le mani,in modo da creare meno confusione,mi reco in camera di Hayden.

Chiudo la porta alle spalle, sperando che ad aprirla, più tardi, sia lui e nessun altro.

Appogio il telefono sul ripiano di legno della scrivania ad angolo,così da non avere la tentazione di rispondere ad Hayden.

Lo so benissimo che è una cosa da infami far eccitare qualcuno per messaggio e dopo non rispondere più, ma lui ha fatto la stessa cosa con me, di persona, prima di raggiungere suo padre.

Sfilo in fretta la maglietta oversaize ed i pantaloncini,rimirando il mio corpo,coperto solo dall'intimo, allo specchio a figura intera fissato alla parete scura.

Dal piano inferiore mi giunge un vociferare, che sta a significare solo una cosa.

Hayden è finalmente arrivato e sta di sicuro chiedendo alle domestiche dove mi trovi in questo momento.

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