Stone Heart

CAPITOLO 5

MADISON

Credo che questo sia il pranzo più noioso che abbia mai organizzato.

Oliver non smette di complimentarsi con me da quando è finita la riunione.

Ho un solo modo per zittirlo.

Mi avvicino piano a lui.

<<Che fai?>> mi chiede lui perplesso.

<<Shhhh>> gli poso un dito sulle labbra.

Continuo ad avvicinarmi e piano poggio le mie labbra sulle sue e finalmente ammutolisce.

Ricambia il mio bacio mettendomi una mano sul fianco.

Non che mi sia dispiaciuto baciarlo ma io non sono una ragazza da bacetti dolci,relazioni, solo sesso.

Proprio per questo mi stacco prima che lui possa provare ad approfondire il bacio.

<<Adesso devo proprio andare,ci vediamo alla festa>> lo saluto in modo freddo.

Non vorrei che si facesse idee strane.

Esco dal ristorante con ancora i suoi occhi addosso, ma non mi volto nemmeno per un istante.

Chiamo Quinn << vieni da me,ho bisogno del tuo aiuto>> piagnucolo non appena mi risponde.

<<Certo splendore,sarò da te in un attimo>> dice facendomi ridere, l'unica che ci riesce.

<<Ho anche delle notizie da darti,ma ti dirò tutto dopo>> riattacco prima che inizi con il suo interrogatorio.

Quinn è così basta darle feste,moda e gossip per renderla felice.

Cammino per le strade di Manatthan,avvolta dal caos, fino all'entrata del mio palazzo.

Però ad aspettarmi seduta sui gradini trovo la mia migliore amica che mi guarda.

<<Allora,quali novità?>> mi chiede senza neanche salutarmi.

<<Prima di tutto devi aiutarmi a scegliere cosa mettere alla festa di questa sera>> le spiego infilando la chiave nella toppa.

<<Poi,ho baciato Oliver>> riesco ad aprire la porta.

<<Che cosa?!>> esclama sorpresa.

<<Lo so,è strano,ma non stava più zitto,non farti strane idee>> dico disgustata dall'amore.

<<Per carità,sia mai che Madison Spencer si innamori di qualcuno>> mi prende in giro.

Le rivolgo uno sguardo truce <<Ah,e poi il figlio di Jack è diventato il mio segretario>> dico con tranquillità,come se fosse la cosa più normale del mondo.

<<Quel figho di Jack vorrai dire>> ride.

<<Ma non studiava medicina?>> mi chiede perplessa mentre saliamo le scale per arrivare al mio appartamento.