CAPITOLO 37

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MADISON

E' ormai sera quando un'infermiera fa irruzione nella camera, mandando via i ragazzi.

Siamo soli adesso.

Jack è tornato alla villa a prendere un cambio per Hayden, così che, quando domani verrà dimesso potrà cambiarsi.

In questo preciso istante il ragazzino davanti a me, sta consumando la cena che la medesima infermiera che ha cacciato via tutti gli ha servito.

Si chiama Meredith, è una giovane ragazza italiana, che è riuscita ad ottenere un posto di lavoro qui a Manatthan.

Tiene i capelli, di un favoloso castano sempre, sempre legati in una crocchia disordinata; Indossa la divisa azzurra dell'ospedale, che le sta un incanto.

Dire che sono gelosa non rende l'idea dell'oscuro e possessivo sentimento che mi scorre nelle vene.

'Non mi ami, o sbaglio?' le sue parole affilate mi rimbalzano nello stomaco come lame a doppio taglio.

Formano continue ferite, al tessuto muscolare che si ritrova a contenerle, profonde e dolorosissime.

Non riusciranno mai a cicatrizzarsi per via delle continue provocazioni che subisco da parte di Hayden.

Se continuo a nasondere la verità, la situazione non migliorerà di certo.

Prima però di esternare i miei sentimenti, devo ammettere a me stessa la verità.

Devo riuscire a fare chiarezza sulla miriade di emozioni che mi volteggiano nel cuore.

Nella mia mente iniziano a susseguirsi tutti i momenti che abbiamo passato insieme, che da quel "maledetto" giorno in cui ci siamo scontrati mi hanno cambiata radicalmente.

Alla vista della mia trasformazione, che solo lui è riuscito ad attuare, le mie domande ricevono immediatamente una risposta.

<<Ti amo anch'io>> infrango il silenzio che si era creato nella camera.

Hayden arresta i suoi movimenti ; osservo il pezzetto di pollo che ha infilzato con la forchetta, rimasta a mezz'aria in direzione della sua bocca.

<<Hai già infierito abbastanza, non prendermi ancora per il culo>> addenta il pollo, masticando più voracemente di quello che sarebbe servito.

<<E' la verità Hayden>> lo guardo, cercando di infondergli sicurezza <<Non sto cercando di prenderti in giro, sarebbe troppo anche per me>>

Mi guarda intensamente, incatenando il mio sguardo al suo.

Nero pece, contro grigio freddo e verde acceso.

<<Voglio raccontarti una cosa>> mi avvicino con la sedia al lettino in cui Hayden giace <<Sai, i miei occhi hanno sempre rappresentato i due lati completamente opposti del mio carattere. Quello verde è sempre stato vivace e rappresenta i momenti di gioia e felicità, mentre quello grigio è sempre stato freddo e spento, rappresentando la tristezza, la rabbia e la solitudine. Dopo la morte di mia madre però, la fiamma della vita che ardeva dentro di me si è affievolita sempre di più, arrivando addirittura a spegnersi e con lei anche le mie iridi eterocrome, che sono sempre stati il mio tratto unico ed indimenticabile>> prendo un respiro profondo, cercando di trattenere le lacrime che minacciano di uscire <<Da quel giorno sono diventata quella che tutti oggi conoscono come 'ragazza dal cuore di pietra', ma dal momento in cui ho versato del caffè bollente sui vestiti di un ragazzazzino viziato, la mia vita ha riacquistato piano piano colore>>

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